Mi svegliai di soprassalto, dubitando di quanto avessi dormito. La stanza era avvolta da una luce tenue e fredda, che segnalava l'approssimarsi dell'alba. Presi il telefono dal comodino, scoprendo che erano le 5:30 del mattino. Al minimo movimento, Claire si svegliò sobbalzando, facendomi ridacchiare per la sua reazione.
"Stai bene?" mi chiese, ancora assonnata e con i capelli arruffati.
Annuii, ma la mia espressione doveva sembrare interrogativa, perché Claire aggiunse, "Ho controllato tantissime volte se respirassi. Hai dormito da ieri dopo pranzo."
Mi sentii un po' in colpa vedendola così preoccupata. "Scusami, Claire. Non volevo farti preoccupare così tanto."
Lei scosse la testa e mi sorrise affettuosamente. "Non scusarti. Sono solo felice che tu stia bene. Dopo quello che è successo, avevi bisogno di riposare."
Rimasi un attimo in silenzio, ripensando alla giornata precedente e a tutto quello che era successo. La confusione, la paura, e poi la freddezza di Ethan. "Non riesco a credere che sia successo tutto in così poco tempo," dissi, la voce un po' tremante.
Claire mi abbracciò stretta. "Lo so. Ma sei qui, sana e salva. E questo è l'importante."
Chiusi gli occhi, sentendo il conforto del suo abbraccio. "Grazie, Claire."
"Siamo amiche, Ava. Ci siamo sempre l'una per l'altra. Ora, però, voglio che tu mi racconti tutto. Senza tralasciare nulla."
Mi morsi il labbro, cercando di mettere in ordine i miei pensieri. "Ero così spaventata, Claire. Non sapevo cosa stava succedendo. Quando Ethan mi ha trovata, non riuscivo nemmeno a camminare dritta."
"Non posso credere che Ed abbia fatto una cosa del genere," disse Claire, con rabbia evidente nella voce.
Lei mi sorrise, stringendomi di nuovo la mano. "Adesso, però, hai bisogno di recuperare le forze. E se andassimo a fare colazione al bar vicino al campus? Possiamo goderci l'alba insieme."
Sorrisi, sentendo il calore delle sue parole. "Non voglio disturbarti, Claire. È ancora presto."
Lei scosse la testa, decisa. "Mi farebbe piacere. E poi, un po' di aria fresca e una buona colazione ci faranno bene a entrambe."
L'idea di uscire e guardare l'alba con la mia migliore amica mi riempì di gioia. "Va bene, andiamo," risposi, il cuore più leggero.
Ci preparammo velocemente e uscimmo nel fresco della mattina, dirigendoci verso il bar. L'aria era frizzante e il cielo si stava tingendo di sfumature rosate. Arrivammo al bar, che era quasi deserto a quell'ora. Ci sedemmo a un tavolino all'aperto, godendoci la vista del sole che sorgeva lentamente all'orizzonte.
Claire ordinò due cappuccini e dei cornetti caldi. "Sai, Ava," disse mentre aspettavamo, "non c'è niente di meglio di una colazione vista alba per ricordarci quanto siamo fortunate."
Annuii, guardando il cielo cambiare colore. "Hai ragione. E con tutto quello che è successo, è bello fermarsi un attimo e apprezzare le piccole cose."
Quando arrivarono i nostri cappuccini e cornetti, ci scambiammo un sorriso. "A questa nuova giornata," brindò Claire, alzando la tazza.
"A questa nuova giornata," risposi, sentendo che, nonostante tutto, con Claire al mio fianco, potevo affrontare qualsiasi cosa.
Mentre stavamo sorseggiando i nostri cappuccini e godendoci il tranquillo inizio di giornata, Claire si voltò verso di me con un'espressione curiosa. "Ava, che lezioni hai a prima ora?"
Sentii un'ondata di ansia attraversarmi. "Purtroppo, fotografia," risposi, cercando di mantenere un tono neutro, ma il pensiero di vedere il professor Mitchell dopo tutto quello che era successo mi rendeva nervosa. La freddezza e il distacco con cui mi aveva trattata erano ancora freschi nella mia mente.
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PASSIONE PROIBITA
RomanceAva Spencer, 19 anni, si trasferisce da una piccola cittadina del Midwest a New York City per iniziare il suo primo anno al college. Dolce, solare e timida, si trova spaesata in un mondo frenetico e distante dalla sua vita semplice. Ethan Mitchell...