è la mia fine

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Amelia pov's

Scendo le scale e apro la porta
-amelia- Samuele mi abbraccia subito
-ehy come va?-
-bene tu?-
-bene dai-
Non mi aspettavo questa sua reazione
-dai vieni che ci facciamo una passeggiata- mi dice lui
-si dai andiamo verso il centro-
-veramente volevo andare più in zone appartate perché vorrei parlarti dei miei problemi- strano da parte sua perché non si è mai aperto su questi argomenti perché non gliene fotte un cazzo,lui pensa solo a bere -oh ehm va bene- dico dopo aver leggermente dubitato,ma sembrava cambiato stavolta
-ok allora andiamo- cerca di prendermi per mano ma lo svio,non voglio che si faccia paranoie perchè come ho già detto per me è solo un amico.
Iniziamo a parlare mentre camminiamo
-allora come ti trovi con lui?-
-bene,lo amo,invece tu hai trovato qualcuna?-
-io penso solo a te-
-Samuele dovresti passare aventi come ho fatto io- vedo che si gratta il naso e volta la testa dall'altro lato come per controllare qualcosa,poi la gira dall'altro e inizio a insospettirmi ma era ormai troppo tardi,vedo il suo braccio alzarsi mentre si avvicina a me,mi prende dal collo e mi spinge fino ad un vicolo buoi e cieco,mette l'altra mano nella tasca e quando la tira fuori mi si gela il sangue
-allora ci vuoi fate una famiglia eh?- mi punta il coltello al collo che era ancora avvolto nella sua mano a tal punto che non riuscivo a gridare per cercare aiuto
-sei una puttana,una grandissima zoccola- avvicina sempre di più il coltello e inizio a sudare freddo,il mio istinto mi dice di tirargli un calcio nelle parti basse e così faccio -bastarda- riesco a liberarmi dalla sua presa ma sento un dolore fortissimo al braccio,giro la testa e ciò che vedo è un mare di sangue che mi gocciolava dal braccio,il movimento improvviso che gli avevo provocato col calcio mi si era ritorto contro,mi butto a terra ma non finisce lì -questo non lo dovevi fare stronza- prende il coltello in mano e vedo che lo avvicina al mio collo per infilarcelo dentro,da terra rotolo al lato ma lui riesce lo stesso a tagliarmi sul collo,non so se profondo o meno ma spero sia solo un graffio,lui non si arrende,riprende il coltello e me lo infila senza guardare dove per poi lasciarlo dentro di me e scappare via,appena mi ha infilato il coltello nella gamba destra ho urlato fortissimo,il dolore era qualcosa di orribile,dovevo fare qualcosa o sarei morta dissanguata,stavo ancora perdendo sangue dal braccio e anche poco dal collo ma dalla gamba un cazzo di fiume.
Dovevo fare qualcosa al più presto così mi sono aggrappata a terra e ho iniziato a strisciare mentre gridavo dai dolori con il coltello conficcato nella gamba e continuo così fino a che non arrivo alla strada però sono in uno dei quartieri meno frequentati di Milano,ma non riesco ad andare più avanti perché i dolori sono troppo intensi così inizio a gridare più forte che riesco cercando di non chiudere gli occhi altrimenti non mi sarei più svegliata,mi giro e mi accorgo di aver lasciato una immensa scia di sangue -aiuto- continua a gridare ma nessuno risponde,mi sento impotente ma mi ricordo di avere un telefono,ma quando vado per prenderlo con la mano insanguinata mi accorgo di non avere più nulla addosso se non i vestiti -merda e ora- penso ma sento di stare per svenire ma non potevo permettermi di morire così quella notte,mi levo la maglia e la avvolgo poco prima del punto in cui avevo il coltello,purtroppo il coltello deve rimanere lì altrimenti non mi salverò nemmeno volendo,appena faccio ciò riprendo a gridare più forte che riesco ma non c'era nessuno,nel mentre stavo morendo dissanguata
-aiuto qualcuno mi aiuti- contino a gridare ma nulla da fare,dopo una decina di minuti accetto il mio destino e chiudo gli occhi mentre mi scende una lacrima nel pensare a daniel,a Riccardo,a jasmine,a Simone perché so che non rivedrò più le loro facce
-oh oh- sento qualcosa che mi tocca la spalla scuotendola -oh svegliati- apro gli occhi e vedo una persona,una ragazza con le cuffiette -aiutami ti prego- dico con un filo di voce straziata -chi è stato-
-chiama un ambulanza non voglio morire- dico sentendo di essere in fin di vita -si- forse ho una speranza di rivedere i volti di chi amo
-ci troviamo alla ...-
-non so che gli sia successo ma sta perdendo tantissimo sangue-
-ha un coltello infilato nella gamba-
Questo è ciò che sento mente mi iniziano a fischiare più che forte le orecchie,che significava solo una cosa,se l'ambulanza non arriva in tempo sono morta.
-oh guardami non chiudere gli occhi- continua a dirmi la ragazza ma sta diventando sempre più difficile non chiuderli ma finalmente sento un suono che si avvicinava,forse mi salvo.
Non riesco a tenere gli occhi aperti ma riesco a sentire
-signorina si sposti ci pensiamo noi-
-prendetela veloce è codice rosso-
-veloce non resisterà a lungo-
Capisco quanto grave sia la situazione e mi rendo conto che daniel doveva sapere che ero lì sul punto di morte così ho iniziato a dire i numeri del suo numero cellulare -3 5 9 * * *- e così via
-signorina vuole che avvisiamo il numero che ci sta dettando
-s-si- dico appena
-ok lo ridetti perfavore- ridetto il numero ma dopo di che i miei occhi si chiudono,non reggo più ma spero di essere in buone mani e che rivedrò il volto di daniel.

Dadda pov's

Siamo nei sacchi a pelo tranquillamente quando alle 00:42 sento il telefono suonare,ma lilla mi ha detto che era stanca morta,chi sarà?
Prendo il telefono e richi dice
-chi è?-
-non lo so è un numero che non conosco-
-rispondi- così faccio
-pronto- sento una voce maschile
-pronto?-
-signore la chiamiamo dell'ambulanza dell ospedale *********** di Milano,una ragazza è appena stata vittima di un tentato omicidio,è Amelia Dose,ha chiesto di chiamare lei- mi giro verso richi quasi gelato
-ne è sicuro?- dico incredulo di ciò che mi stavano dicendo mente saltiamo dai sacchi a pelo
-si signore,ora ci stiamo dirigendo all'ospedale come codice rosso,le situazioni sono gravi e non sappiamo se reggerà a lungo-
-arrivo grazie- stacco il telefono e sia io che Riccardo Sistemiamo tutto negli zaini come capita e corriamo in macchina -merda Riccardo corri-
dico mente sia io che lui siamo immersi in un fiume di lacrime -daniel cazzo calmati non gridare sono sicuro che andrà tutto bene ora chiama a Simone e digli di andare al più presto lui che è a Milano- non dico nulla e preso dal panico prendo il telefono e chiamo Simone -Simone corri all ospedale di via ****** che ci hanno appena chiamato dicendo che Amelia è codice rosso non fare domande e vai al più presto-
-dadda ma sei serio?-
-SIMONE MUOVITI- gli grido dal telefono e stacco subito mentre andiamo a 120k all'ora,ho iniziato a piangere e sudare tantissimo,che cazzo era appena successo,merda.

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Spazio autrice
Si lo so,mi sento in colpa.
Tenetevi aggiornati per il capitolo di domani dove scoprirete il continuo!
Scusatemi e vi ricordo che vi voglio bene e grazie per la lettura🫶🏻❤️

Dadda&Amelia(dose)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora