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"Ehi principessa" l'inconfondibile voce di Dan risuonò all'entrata della mia abitazione.

"Dan." sorrisi leggermente.

Io e Dan passammo un pomeriggio da normale coppia, andammo al parco e parlammo di cose di ogni genere, scuola, il suo dottorato, che ha altri fratelli e che presto partirà per un convegno in Italia.

***

Questa sera gli amici di mio fratello sarebbero venuti a vedere la partita della nazionale di calcio e quindi Liam mi aveva chiesto di aiutarlo con il riordino della casa. Prenotammo le pizze e quando i ragazzi arrivarono iniziammo a magiare e parlare in attesa dell'inizio del match. Harry non si era presentato. Non so perché ma mi mancava, avevo voglia di vederlo. Le cose tra noi erano andate troppo di fretta e forse l'ho allontanato perché ero spaventata. Spaventata dal desiderio che avevo provato l'ultima volta che mi ha baciata.

Il campanello suonò.

"Amy?" disse mio fratello pigramente prima di esultare per un goal della nazionale.

Mi alzai pigramente dal pavimento, dove ero destinata a rimanere ogni volta che i ragazzi venivano a casa per una partita, e mi diressi verso la porta aprendola.

"Ehi" disse Harry in modo disinvolto.

"Eh-" mi fermai non appena notai che aveva portato con sé la ragazza di qualche giorno prima. Mi schiarii la gola e ripetei "Ehi" questa volta con voce ferma e distaccata.

"Scusate il ritardo, Maggie e io- avevamo da fare."

Lo guardai velocemente negli occhi e poi mi diressi in salotto con una strana sensazione che mi pervase lo stomaco e il petto.

Tutta la sera Harry e Maggie non fecero altro che ridacchiare e pomiciare come due piccioncini sulla MIA poltrona, ma sono troppo educata per buttarli giù a suon di calci. Presi quindi il telefono iniziando a giocare a uno di quegli stupidi giochini dove devi raggiungere una meta e ovviamente nel tragitto trovi degli ostacoli, semplici o complicati che siano. Una metafora di vita, secondo mio fratello.

"Posso prendere dell'acqua?" disse Harry rivolgendosi a me, ma non gli risposi continuando a giocare sul mio telefono.

"Si, certo che puoi" rispose Liam mentre era ancora concentrato sulla partita e non si era nemmeno reso conto che non l'aveva chiesto a lui.

Harry si alzò lasciando stranamente la ragazza da sola per la prima volta negli ultimi 74 minuti di partita e con passo flemmatico entrò in cucina.

"Amy porteresti dell'acqua anche a me?" chiese Louis sorridendomi velocemente tornando poi alla partita.

Annuii anche se non mi stava più guardando e mi diressi in cucina evitando completamente la presenza di Harry. Mi avvicinai alla dispensa e presi un bicchiere, dopodiché presi la bottiglia e la riempii con cautela poggiandola poi sul tavolo e decidendo di bere.

"Come va con il dottore?" domandò Harry con una vena di disprezzo nella sua voce.

"Alla grande.Tu con la tua ragazza?" lo guardai per mezzo secondo con tono di sfida e poi riempii di nuovo il bicchiere, questa volta per Louis.

"Non stiamo insieme" strinse forte il bicchiere di vetro che teneva nella mano destra e d'un tratto mi immedesimai in quel bicchiere: fragile ma non abbastanza per essere frantumato in mille pezzi. Quelle parole mi fecero venire la pelle d'oca ma allo stesso tempo mi alleggerirono debolmente il cuore.

"Lei ti piace?" chiesi facendo finta che non mi importasse quando invece pregavo, e senza saperne il motivo, che per lui fosse solo un'altra delle sue bambole.

"Sì, molto." disse con tono fermo guardando il fondo del suo bicchiere dopo aver aspettato una manciata di secondi.

Ah. Quelle due parole mi fecero sentire di nuovo un bicchiere, questa volta uno di quelli che si scheggiano appena li lavi con poca cautela. Deglutii e uscii dalla stanza dando poi il bicchiere a Louis.

HARRY'S POV

Ripensai per qualche secondo alla sua domanda.

"Sì, molto." Risposi con tono fermo e deciso, ma non era assolutamente vero. Mi faceva altamente schifo con quelle unghie finte e quelle exstension di un colore diverso dal suo che comunque non era naturale. Ma avevo risposto "Sì, molto." Perché?? Forse mi aspettavo una reazione di pura gelosia? O forse desidero che sia gelosa? Da quando se n'è andata non faccio altro che pensare a lei e al modo in cui sono andate le cose fra noi, e ora la vedo scappare ancora una volta da me mentre torna in salone facendo finta che tra noi non ci sia stata una conversazione.

Dannazione, Amanda.



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