Capitolo 23.

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Capitolo 23.

"Va bene" disse Harry mettendo una mano nella tasca della sua giacca nera.

Quindi? Non mi spieghi niente?" chiesi allargando le braccia.

"Aspetta un secondo" continuò prendendo il telefono dalla tasca e iniziando a far scorrere il dito sullo schermo "ecco" disse porgendomi il telefono.

"Cosa?" chiesi confusa mentre prendevo l'oggetto dalle sue mani.

"Leggi" disse e la sua mano sfiorò la mia mandando una forte scossa per tutto il mio corpo.

"o-okay" risposi con voce tremante

'Blocked ID':

"Che fai? Diventi aggressivo solo per una ragazzetta? Oh povero Harry, vuole sempre fare del male alle persone a cui tiene di più. -G"

"Faresti meglio a non baciare la sorella del tuo migliore amico o rischierai di perderlo. E ricorda: se baci, io parlo.* -G"

"Ooh, forse questa è volta buona per 'scopartela quando vuoi', perché non cogli l'occasione piccolo Harry?

-G"

Ripensando a quelle parole le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi ormai lucidi e ridiedi il telefono ad Harry, costringendomi a non andare avanti.

"Amanda perseguita me non te" disse Harry sbuffando.

"Harry sa ogni tua mossa, e per saperla ti spia, e siccome stiamo sempre insieme vuol dire che vede anche me. Sa tutto quello che fai Harry, non hai paura?" chiesi scoppiando infine in lacrime.

"Ho un po' di paura, ma non so come fermare questa persona" disse guardando verso la strada e i suoi occhi iniziarono a farsi lucidi.

"È qualcuno che conosci?" chiesi prendendogli una mano e tenendola con entrambe le mani.

"Non lo so, non so se è maschio o femmina, non so chi è, tranne che si firma 'G' e che segue ogni mia mossa, e ogni tua mossa, ogni nostra mossa." confessò iniziando ad agitarsi e a stringermi la mano."Hei, calmo. Ti aiuterò a capire chi è, va bene?" dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.

HARRY'S P.O.V.

Le sue labbra erano così calde a contatto con la mia pelle anche se il tempo era freddo, congelato. Era così che mi sentivo, congelato, non riuscivo a muovermi, rimasi immobile a concentrarmi alle sue labbra che un tempo erano state sulle mie e che erano così calde morbide e ospitali. L'unica cosa che riuscii a fare fu girarmi verso di lei e far combaciare ancora una volta le nostre labbra, le sue con le mie e le mie con le sue.

Non fu un bacio appassionato, rimanemmo fermi per almeno venti secondi e riuscii a godermi tutta la dolcezza di quel bacio.

Perché lo avevo fatto? Voleva aiutarmi. non era la prima persona a cui avevo raccontato questa cosa, l'avevo raccontata a Mitchelle, ma mi aveva detto che dovevo lasciar perdere, 'sarà qualcuno che vuole farti uno scherzo' aveva detto, 'prima o poi la smetterà se tu non gli dai corda' aveva detto. Beh, in realtà non aveva mai smesso. Avevo continuato a ricevere suoi messaggi e la cosa mi tubava, anche molto.

Fu lei a staccarsi per prima.

"Harry, non possiamo continuare così. Siamo amici o cosa? Io sto con Dan." A sentire quel nome le tempie iniziarono a pulsarmi e strinsi d'istinto i pugni, senza accorgermene. Odiavo quel individuo, non si meritava di essere un cittadino del mondo. È stato lui. Quella notte è stato lui. E non glielo perdonerò mai. Non voglio che faccia lo stesso ad Amanda, sono stato io a sbagliare, non può sempre farla pagare alle persone che non c'entrano un cazzo. Lui ama prendersela con i deboli perché sa che con me non avrebbe speranze. Fottuto stronzo.

"Harry?" mi richiamò alla realtà, lontano dai miei pensieri, Amanda.

"Andiamo a prepararci, fra poco inizia la festa" dissi alzandomi e dirigendomi verso il bagno per fare una rilassante doccia che forse mi avrebbe aiutato a mettere in chiaro le idee sulla questione degli 'amici', ma quali amici...

AMANDA'S P.O.V.

Non lo capivo, era la terza volta che mi baciava. Cosa significava per lui? Ero più di una semplice ragazza che deve ospitare in casa perché rischia di essere nuovamente stuprata da persone che Harry sembra conoscere? E poi quei messaggi? Non mi sentivo al sicuro nemmeno a casa sua ora.

Lo seguii e entrai in bagno di fretta, Harry indossava solo i boxer e aveva la maglietta fra le mani. La scena si mostrò abbastanza imbarazzante dal momento che lui non si accorse della mia presenza e stava per togliersi anche l'unica cosa che lo copriva.

"Ehm, Harry.." lo richiamai cercando di fermarlo.

"Amanda?" chiese spalancando gli occhi.

"Io torno a casa" dissi e feci per andarmene ma il mio nome sfuggì dalle sue labbra e mi girai verso di lui.

"Non se ne parla, non sei al sicuro" disse mettendosi la maglietta e seguendomi mentre andavo a preparare le mie cose.

"Che cosa Harry?? È casa mia! Sono al sicuro! C'è mio fratello, Christian, non puoi dire che non sono al sicuro! E poi preferisco tornare a casa mia dove nessuno mi spia che rimanere qui ed essere osservata in ogni minimo movimento, mi dispiace Harry." Dissi tornando in bagno per recuperare lo spazzolino e altre cose che avevo precedentemente sistemato accuratamente nella 'cesta degli ospiti', aveva detto Harry, ma ero sicura che ero stata la prima 'ospite' ad utilizzarla.

"Ti dispiace? E per cosa?" chiese confuso seguendo ogni mio continuo movimento in giro per la casa a recuperare tutti i miei pezzi.

"Che rimarrai da solo. Ancora." Conclusi fermandomi per un secondo a guardarlo negli occhi per poi ricominciare a sistemare i miei vestiti.

Presi la felpa che avevo ripiegato un attimo prima e avevo posato sul bracciolo del divano e mi avvicinai alla borsa che era piena di vestiti, quando stavo per metterla dentro mi accorsi che non era mia, ma di Harry , e me l'aveva prestata la sera che ero arrivata qua, nella sua bellissima e ordinata casa. Osservai la felpa per qualche istante e mi ricordai del nostro primo bacio, del suo attacco di panico e di tutte le cose che mi aveva svelato e che aveva detto non sapeva nessuno.

"Puoi tenerla" disse avvicinandosi e aiutandomi poi a chiudere il borsone.

I nostri occhi si incrociarono e i suoi erano lucidi, la sua espressione triste e cupa.

"Che succede?" chiesi d'istinto.

"Credo che mi mancherà" confessò abbassando lo sguardo vero il borsone.

"Cosa?" chiesi mentre mi alzai dalla posizione in ginocchio e mi misi il borsone in spalla.

"Trovarti in cucina di mattina a preparare la colazione, sentirti cantare sotto la doccia, stuzzicarti, odiare la musica che ascolti e dirti quanto fai schifo a cucinare" disse e la sua bocca si aprì in un mezzo sorriso, come la mia.

"Ciao Harry" dissi aprendo la porta e chiudendola alle mie spalle prima che Harry facesse o dicesse qualcos'altro.

Uscii dal cancelletto e mi diressi a piedi verso casa mia che distava solo pochi isolati da lì.

Il mio telefono squillò e lo presi dalla tasca per controllare chi fosse.

'Blocked ID':

"Paura? -G"

*Sarebbe il proverbio inglese "Kiss and tell" ---> baciare e dire, fare la spia.

SCUSATE IL RITARDO, ma ho avuto davvero tanto da fare. VoTATE IN TANTI E COMMENTATE, pls <3

continuo a 5 voti e 2 commenti, baci xx

P.S.

passereste dalla ff che sto traducendo? si chiama Craved, sempre su Harry, grazie se lo fate :3

Only Fears In His Heart - HS [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora