I miei occhi si dilatano alla vista di Liam rosso di rabbia mentre attraversa lo spazio tra la sala e la cucina. Harry intanto si è sollevato e io ho immediatamente abbassato la maglietta di Harry. Aspetta un attimo, la maglietta di Harry! Oh merda no!
-Cosa significa?- dice Liam con una calma spaventosa.
-Cosa?-chiede Harry facendo finta che non sia successo niente.
-Eri con la faccia in mezzo alle sue gambe!!- urla Liam,e la vena del suo collo si gonfia e urla aiuto come se abbia bisogno di liberarsi dalla pelle che la blocca sotto di essa.
-Liam! Lui non stava facendo niente di grave! Stava controllando il mio livido! Smettila di esagerare! Smettila e basta, è stato gentile con me! Poteva benissimo fregarsene e non aiutarmi eppure lo ha fatto e mi sta anche ospitando a casa sua! Cosa c'è di sbagliato in te? Mi sta aiutando!- intervengo sbottando tutto d'un tratto. I suoi occhi si allargano e la sua mascella è completamente a terra, ma si ricompone abbastanza in fretta. Intanto mi giro verso Harry ma non lo trovo più dov'era prima, e un po' delusa ritorno a guardare mio fratello- beh? Che hai da dire?- chiedo incrociando le braccia al petto e alzando gli occhi al cielo.
-Okay, scusa- dice Liam sbuffando. Subito gli sorrido e gli butto le braccia al collo.- come si sta comportando?- chiede preoccupato. Ecco ci risiamo.
-Bene Liam, bene, non preoccuparti io sto bene- rispondo cercando di rassicurarlo.
-indossi i suoi vestiti- osserva quasi schifato puntandomi il dito contro.
-Si, non avevo qui i miei, ma ora che ce li ho non li indosserò mai più. E comunque solo la maglietta è sua..- dico abbassando lo sguardo su di essa.- i pantaloni sono..-
-Di Gemma- conclude Liam.
Gemma?
-Gemma?- chiedo.
-Sua sorella.- dice a bassa voce probabilmente per non farsi sentire.
-Oh- è l'unica cosa che riesco a dire. Sospiro e mi volto verso i fornelli, il caffè è fuori uscito sporcando la piastra su qui era appoggiato e delle macchioline di caffè ricoprono le mattonelle subito sopra i fornelli.
-Ti ho portato i vestiti- dice Liam porgendomi un borsone nero.-spero di aver messo tutto dentro, lo spazzolino il pigiama, dei vestiti e delle scarpe, in fondo al borsone ci sono i libri per la scuola. Ho detto a mamma che starai da Lottie per un po’ perché si è lasciata con il suo ragazzo e ha bisogno di continuo sostegno, le ho detto anche di non chiamare a casa sua perché il suo telefono non funziona, ma di chiamarti direttamente sul cellulare. Ti ho parato il culo sorellina.- dice e io gli butto le braccia al collo.-Sei un genio, ti voglio bene fratellone.- una lacrima solitaria attraversa il mio viso e lascio un ultimo bacio sonoro sulla sua guancia prima di prendere il borsone e metterlo vicino al divano.
-Che fai non lo porti in camera tua?- mi chiede Liam alzando un sopracciglio e avvicinandosi a me.
-Io, io non ho una camera, dormo sul divano.- solo ora che lo dico ad alta voce mi rendo conto di quanto stronzo è stato Harry, insomma mi hanno quasi violentata e lui non ha nemmeno offerto un comodo letto in cui dormire, anche solo per una notte. Ho dormito sul divano e ora il mio collo e la mia schiena urlano pietà per il dolore, inoltre ha tenuto tutta la notte il suo fastidioso braccio, no, scherzavo, non era fastidioso, in fondo non voglio ammetterlo ma mi è piaciuto, mi ha fatto sentire…sicura.
-Cosa??- dice Liam sgranando gli occhi.
-Beh, non penso che Harry abbia un’altra camera, magari per questo mi ha fatto dormire sul divano, insomma che vuoi che sia. È comodo in fin dei conti- cerco di trovare delle scuse e finisco di parlare mostrando uno dei miei più falsi sorrisi. Liam mi fissa tenendo le labbra a papera e capisco dal suo sguardo che non mi crede.
-Okay okay, ho un po’ di torcicollo ma sto bene, davvero.- dico alzando le mani e gli occhi al cielo.
-Ora ci parlo io- dice Liam iniziando a salire le scale. Lo prendo per il braccio e lo tiro verso di me.
-Per favore, no. Sto bene.- dico seria.
-Ha un’altra stanza di sopra, invece di fare lo stronzo potrebbe- lo interrompo.
STAI LEGGENDO
Only Fears In His Heart - HS [SOSPESA]
SonstigesIl suo passato è la chiave per accedere ai suoi sentimenti. NB: LA STORIA NON È EDITATA (quindi potete trovare errori di battitura, tempo verbali scollegati etc..) Ci sto lavorando!