⚠️LIEVE ATTACCO DI PANICO⚠️
«35.6, puoi andare.» fa mio padre, sorridendo, mentre io ancora un po' salto dalla gioia.
Quando ha scoperto che mi sono beccato la febbre mi ha alquanto rimproverato, ed è stato molto attento alla mia salute, impedendomi di tornare a scuola finché la febbre non fosse passata.
Sono passati cinque giorni, e finalmente oggi, mercoledì 18 ottobre, la febbre è sparita e la tosse comparsami improvvisamente è notevolmente calata. Oggi inoltre, ho intenzione di tirare via il dente, e farmi interrogare di biologia.
Appena ricevuto il consenso da mio padre dunque, mi affretto ad indossare la divisa e a preparare la cartella. Preso il bento dalla mia matrigna, sto per uscire di casa, che lei si propone di accompagnarmi in macchina. Capisco che siano ancora preoccupati per me, quindi acconsento, con la sola richiesta di passare a prendere anche Akiko.
Cinque minuti dopo, siamo in macchina. La moglie di mio padre alla guida, io sul sedile del passeggero, mentre Elise e Kyūsaku sono sui rispettivi seggiolini, dietro. In tempo due minuti siamo davanti a casa della mia amica, che sale dietro, stringendosi tra i due bambini, e agganciando la cintura a fatica. Dopo pochi metri, si allunga verso di me.
«Hai sentito Chuuya-san?» domanda, con la sua solita curiosità e abilità nel non farsi i cazzi suoi che non mi da mai fastidio.
«In realtà no...non gli ho mai scritto per messaggio, e non mi piace telefonare.»
«Quindi vi rivedrete appena oggi.»
«Già...sta bene? Non gli ho attaccato niente, vero?» chiedo preoccupato.
«Tranquillo, sta benone.» ridacchia lei, proprio mentre arriviamo davanti a scuola «Grazie mille per il passaggio, signora Yumeno!» dice, prima di scendere.
«Grazie madre. Buona giornata Elise!» faccio poi io, ignorando completamente mio fratello, mentre la bimba mi risponde sorridendo.
Scendo e chiudo la portiera. Appena la macchina riparte, dall'altro lato del marciapiede, appena fuori il cancello, vedo Akiko parlare con una bassa chioma di capelli mandarino, che si voltano verso di me con un enorme sorriso, agitando la mano in segno di saluto. Sorrido, e saluto anch'io, attraversando con cura la strada.
«Finalmente!» esclama Chuuya, abbracciandomi improvvisamente. Alcuni nostri compagni di classe ci passano accanto guardandoci male e sussurrando tra di loro, perciò il mio abbraccio non riesce ad essere sincero, e di sicuro non molto duraturo, dato che mi allontano da lui dopo soli pochi istanti.
«Sono pronto per biologia.» faccio, e la sua espressione delusa dal distacco improvviso muta in piacevole sorpresa.
«Ce la farai.» annuisce, mentre inizia ad incamminarsi verso dentro, seguito da me e Akiko.
Arriviamo in classe pochi minuti dopo, e troviamo Sakaguchi-sensei già seduto in cattedra, puntuale come suo solito.
«Sensei.» lo chiamo, avvicinandomi «Sono pronto.»
«Lo è?» domanda lui a Chuuya, che sta andando a sedersi, e lui annuisce sorridendo «Molto bene. Posa la borsa al tuo posto e poi vieni qui, iniziamo subito.»
È a quelle parole che mi rendo conto di cosa sta veramente succedendo, e al fatto che dovrò essere interrogato davanti a tutti. Restio, poso la borsa sulla mia sedia, e torno vicino alla cattedra, rimanendo ritto in piedi fino al suono della seconda campanella, a segnare l'inizio delle lezioni.
«Molto bene.» fa nuovamente il prof «Oggi Dazai-kun ci farà l'onore di aiutarci in un ripasso dei capitoli 11 e 12. So che siamo più avanti, ma vi prego di fare comunque attenzione e prendere appunti se c'è qualcosa che vi rendete conto di non rammentare. Ora,» dice poi, rivolgendosi a me «iniziamo dal principio. Cosa si intende con "metabolismo"?»
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Se il mio cuore batte ~Soukoku~
FanfictionLoro non si sono mai sopportati. Loro non si sono mai capiti. Loro non si sono mai veramente parlati... Due quindicenni, entrambi con pesanti carichi sulle spalle, che dopo anni di litigi, insulti, risse e incomprensioni, forse riescono a riappacifi...