⚠️BULLISMO, VIOLENZA⚠️
«Osamu, oggi verremo a vedere il festival nella tua scuola, va bene?» mi domanda mio padre, la mattina del 3 novembre, mentre facciamo colazione, stranamente, tutti insieme.
«Vengono anche Kyūsaku ed Elise?»
«Sì, per un giorno potranno anche saltare scuola.»
«Io non voglio andare a vedere Osamu disegnare cose noiose.» si lamenta mio fratello, mentre mia sorella applaude allegra, felice di poter saltare un giorno.
«Non staremo mica tutto il giorno a vedere Osamu, ci sono anche tutti gli altri club. Sicuro troverai qualcosa di interessante.» gli fa sua madre, ma lui sbuffa e continua a mangiare i cereali.
«Io vado a prepararmi. Devo arrivare presto per aiutare a sistemare l'aula.» dico, alzandomi da tavola e recandomi in bagno.
Come ogni altra mattina da quasi due settimane, cammino verso scuola da solo, le cuffiette nelle orecchie, e arrivo pure presto. Appena apre il cancello, un fiume di studenti trepidanti si riversa nel cortile, ansiosi di finire i preparativi del proprio club, e tra le tante teste riconosco quella con il caschetto ametista e quella con la coda arancio di Akiko e Chuuya, entrambi immersi in una concitata conversazione. Una volta indossate le uwabaki, tiro dritto verso l'aula di arte, trovandoci già Atsushi-kun e Kyoka-chan, immersi nel lavoro.
«Buongiorno.» dico, entrando.
«Dazai-san! Buongiorno.» risponde il ragazzo, voltandosi verso di me e sorridendo.
«Buongiorno.» fa semplicemente Kyoka-chan, e mi avvicino a lei, aiutandola a pulire alcuni banchi macchiati di pittura.
«Non sei arrabbiata con me?» le domando.
«Per quale motivo?»
«Tuo fratello...Chuuya. Non ti ha detto niente?»
«Ci vediamo alquanto poco. Lui vive con Kōyō, io con nostra madre. Comunque sì, so tutto, ma sono affari suoi. Non mi interessa la sua vita sentimentale.» fa lei, con un'alzata di spalle.
«Grazie.» mormoro.
«E di cosa?» ribatte, asciugando il tavolo e allontanandosi, andando a parlare con Kenji-kun, appena arrivato. Atsushi-kun si avvicina a me, il detersivo spray in mano, e ne spruzza un po' sulla lavagnetta alle mie spalle.
«Ho sentito la vostra conversazione...Sono troppo indiscreto se chiedo cos'è successo?»
«Io e il fratello di Kyoka-chan...siamo stati insieme per neanche due settimane, ma ci conosciamo fin da piccolissimi. Tuttavia...c'è stato un malinteso a causa di una cosa che non gli ho detto, e ora è abbastanza incazzato con me.» gli spiego, con un sospiro.
«Potresti fargli una sorpresa.» mi propone l'albino, voltandosi verso di me.
«Del genere?»
«Non so...un disegno?»
«Già fatto.» ridacchio «Due volte. Uno gliel'ho regalato il giorno stesso del malinteso, l'altro...»
«Aspetta, è quello che hai preparato per l'esposizione?» mi domanda, sgranando gli occhi.
«Già.» faccio, voltandomi verso il muro dove sono appesi i lavori che dipinto o creato apposta per oggi. Tra i tanti, spicca il ritratto in primo piano di un volto sorridente, con gli occhi azzurri pieni di vita, e i lunghi capelli arancioni che danzano nell'aria. A differenza di tutti gli altri prima, questo l'ho colorato. Spero solo che non succeda qualcosa per questo.
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Se il mio cuore batte ~Soukoku~
FanfictionLoro non si sono mai sopportati. Loro non si sono mai capiti. Loro non si sono mai veramente parlati... Due quindicenni, entrambi con pesanti carichi sulle spalle, che dopo anni di litigi, insulti, risse e incomprensioni, forse riescono a riappacifi...