⚠️NON SENTIRSI UMANI⚠️
«Perché tu mi piaci.» rispondo, nello stesso istante in cui le sue labbra si posano nuovamente sulle mie, stavolta per davvero.
La sua mano sinistra mi si posa sulla guancia, per poi scivolare sulla mia nuca, stringendomi ciuffi di capelli. Pian piano prendo il coraggio necessario a portare anch'io la mia mano tra i suoi lunghi e soffici capelli arancio, accarezzandoli dolcemente.
«Perché ti piaccio?» mi domanda improvvisamente, allontanandosi dalle mie labbra e guardandomi serio.
«Perché nonostante tutto quello che ti ho fatto, tu sei una persona forte e hai sopportato. E nonostante ciò, non sei nemmeno incazzato con me.» rispondo «E io perché ti piaccio?»
«Chi ti ha detto che mi piaci?» fa lui.
«Mi hai appena baciato.» sorrido.
«Ah sì?» chiede ridacchiando.
«Sì.»
E afferro la sua guancia, riprendendomi le sue soffici labbra, mentre lui non oppone la minima resistenza, anzi, risponde al bacio con tanta foga da farmi ribaltare sulla schiena. Scoppiamo a ridere, forse un po' troppo forte, perché alcuni istanti dopo la porta si apre, rivelando la faccia sorpresa e divertita al tempo stesso di Kōyō-san, che ci squadra un attimo.
«Chiudete a chiave la volta prossima.» ci fa, uscendo e richiudendo la porta.
Alzo lo sguardo su Chuuya, addosso a me, e lui ricambia, prima di scoppiare nuovamente a ridere, e buttarsi di lato, stendendosi di fianco a me. Mi afferra la mano, mentre posa l'altro braccio sulla propria fronte. Pian piano, il tono delle risate cala, e lui sospira.
«Allora, hai trovato una ragione per questa cosa che noi chiamiamo vivere?» mi domanda, voltandosi verso di me.
«Chissà. Forse l'avevo già trovata e non me ne rendevo conto.» sorrido.
Chuuya si mette a sedere, per poi allungarsi a prendere le coperte, lasciate piegate ai piedi del letto, e ce le pone addosso, tornando poi a distendersi.
«Spero che tu riesca a trovare più di ragione di vita.» sussurra, abbracciandomi.
«Lo spero anch'io...» rispondo, per poi accorgermi che si è già addormentato.
Ma come cavolo ha fatto?
Gli accarezzo titubante la guancia, per poi allungarmi a spegnere la lampada lasciata accesa, e sistemare le coperte sulle sue spalle, rimanendo imbambolato ad ascoltare il suono del suo respiro, finché, cullato da quel suono, mi addormento anch'io.
***
La mattina dopo, mi sveglio con la sensazione di avere la gola in fiamme, oltre che ad un caldo innaturale. Sto per togliermi le coperte di dosso, quando mi ricordo di non essere a casa mia, ma a casa di Chuuya, nella camera di Chuuya, nel letto di Chuuya...con Chuuya!
Immobile, mi rendo conto che alla luce di quel sabato 14 di ottobre, la situazione sembra più imbarazzante di quanto non lo fosse la sera prima, nella penombra, solo noi due, e le sue belle labbra soffici...
Scuoto la testa, sentendola pesante, e cerco di rilassarmi, magari provando a riaddormentarmi, ma la luce che filtra attraverso le tende me lo impedisce. Uffa, come fa Chuuya a dormire in queste condizioni...attaccato a me come una cozza tra l'altro; ma non lo sente il caldo?
Una risata. Limpida e gentile.
E due bellissimi occhi azzurri che mi fissano, uno sguardo che non rivela rabbia, disagio né imbarazzo, ma solo felicità.
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Se il mio cuore batte ~Soukoku~
FanfictionLoro non si sono mai sopportati. Loro non si sono mai capiti. Loro non si sono mai veramente parlati... Due quindicenni, entrambi con pesanti carichi sulle spalle, che dopo anni di litigi, insulti, risse e incomprensioni, forse riescono a riappacifi...