8 - Ti Accompagno A Casa

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La serata prosegue tra chiacchiere e discussioni animate sul calcio, un argomento di cui capisco poco, essendo ignorante in materia. Gli altri parlano con entusiasmo, ma per me è un linguaggio quasi incomprensibile.

Andrea è dovuto partire improvvisamente per prendere Filippo, poiché la macchina di nostro padre ha smesso di funzionare, lasciandomi qui con Dušan, Federico e Lucia. Sembra quasi che sia stato organizzato un incontro a quattro.

Mescolo più volte il mio terzo drink, rigorosamente alcolico, mentre ascolto gli apprezzamenti di Dušan e Federico sui loro tifosi più appassionati. Lucia segue interessata, annuendo di tanto in tanto.

Da quanto ho potuto capire, anche Lucia non è esperta di calcio, ma grazie a Federico ha scoperto questo nuovo mondo. Forse un giorno, il mio fratellastro Andrea me lo spiegherà.

Il mondo comincia a girare intorno a me, e me ne accorgo subito quando vedo Dušan seduto di fronte a me, prima a destra e poi a sinistra. Forse il drink mi ha fatto male. Non sono abituata a bere così tanto; un tempo lo facevo con le mie amiche al chiosco di fronte a casa mia. Ora capisco perché ho smesso.

All'improvviso, la vista si annebbia e tutto diventa nero.

Giorno dopo

La sveglia suona incessante, capendo così che è giunta l'ora di svegliarmi. Mi alzo e mi stiracchio, ho dormito come un ghiro.

-Buongiorno, principessa,- mi saluta Dušan infilandosi la maglietta, con un sorriso stampato in volto come se avesse combinato qualcosa.

-Ma che ci fai qui?- chiedo, realizzando che Dušan sia letteralmente di fronte a me.

-Ieri sei svenuta, credo sia per la stanchezza e il troppo alcol. Tuo fratello è rimasto a dormire da tua zia,- spiega Dušan giocherellando con i suoi bracciali.

-Mi ha aperto l'inserviente Adelaide,- ammette, giustificandosi. -Mi ha pregato affinché rimanessi, aveva paura per il tuo stato di salute,- continua sedendosi ai piedi del letto.

-Oggi salto l'allenamento,- annuncia con decisione.

-Come mai?- chiedo, incuriosita.

-Devo controllare la sorella di Cambiaso,- si giustifica parlando di me in terza persona.

-Ma sto bene, vai tranquillo,- dico alzandomi, ma cado di nuovo, sentendo le gambe cedere sotto di me.

-Dicevi?- domanda ridacchiando.

-Ok, rimani,- rispondo, e lui sorride. Mi aiuta a rimettermi a letto, i suoi occhi castani pieni di preoccupazione e gentilezza.

La mia testa è ancora confusa, e mi sforzo di ricordare gli eventi della sera precedente. I ricordi sono frammentati, ma la presenza rassicurante di Dušan mi aiuta a calmarmi. Mentre lui si sistema accanto a me, sento che forse questa giornata non sarà così male dopotutto.

Occhi Magnetici - Dušan Vlahović.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora