I giorni sono passati con una velocità da far venire i brividi. Sembrava fosse domenica solo ieri, e ora siamo già a sabato. È incredibile come il tempo voli.
La cosa ancora più straordinaria è che mi trovo al gate con Dušan, pronti a partire per la sua amata città natale, Belgrado, in Serbia.
– Sei emozionata? – mi domanda l'attaccante serbo, sorridendo.
– Tantissimo, è la prima volta che esploro un luogo del genere – ammetto, guardando l'orario dal mio orologio. Ottimo, tra cinque minuti partiamo.
– Un luogo del genere? – ripete Dušan ridacchiando.
– Sono stata in località balneari in vacanza, ma questa è la prima volta che vado a conoscere la tua famiglia come semplice amica, anche se tra noi c'è tutto fuorché amicizia – puntualizzo, guardandolo dritto negli occhi.
– Effettivamente, non hai tutti i torti – ammette, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
– Come mai non hai un taxi privato? – chiedo incuriosita. È strano che un calciatore di tale fama non abbia anche qui un taxi privato.
– Mi reputo una persona abbastanza normale, perlomeno qui in Serbia – ammette con un velo di nonchalance.
Dopo essere decollati, notiamo dai finestrini tutte le nuvole che circondano l'aereo. Dušan indossa gli occhiali da sole con il vetro scuro, chiude gli occhi e si rilassa per le prossime tre ore di volo.
Una volta arrivati, scendiamo dall'aereo e ci dirigiamo verso il taxi che ci aspetta fuori dalla struttura.
– Sarà davvero emozionante – ammetto, guardando gli occhi di Dušan.
A casa di Dušan
Dopo essere arrivati a casa, ci accolgono con un sorriso raggiante i genitori di Dušan: Milos e Sladjana.
– Benvenuta, Mia! – esclamano i genitori dell'attaccante serbo, sorridendo a trentadue denti.
– Dušan ci ha parlato molto di te – ammettono, prendendo le nostre valigie per poi portarle all'interno della grande casa.
– Mi fa piacere – lancio un'occhiata a Dušan, sperando che abbia parlato bene di me.
– Dai, accomodatevi dentro – ci incoraggia la madre.
– Vieni, ti mostro la stanza – dice Dušan prendendomi la mano. Questa presa suscita in me un'emozione unica, infatti la mia mano inizia a tremare.
Saliamo la rampa di scale e poi giriamo a destra. Dušan spalanca la porta e, ad attirare la mia attenzione, è una cornice con una foto di Dušan che sorregge un trofeo con le mani.
– Che c'è? – mi domanda incuriosito.
– Sei tifosa anche tu del Partizan? – continua ridacchiando.
– Ti ricordo che mi interessano solo i fiori – ammetto ridendo.
– Allora ti piaccio io? – dice con un velo di egocentrismo.
– Può essere – rido, e Dušan si avvicina a me lasciandomi dei candidi baci sul collo.
– Sei così bella – sussurra stringendo i miei fianchi.
– Mai come te – sorrido, ricambiando il suo sguardo intenso.
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Occhi Magnetici - Dušan Vlahović.
Fanfiction⚠️IL LIBRO È TUTTO FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE⚠️ Maria Sánchez, conosciuta da tutti come Mia, è una giovane di ventitré anni di origine italo-spagnola. Vive insieme alla madre, dopo che il padre l'ha abbandonata non appena ha scoperto della gravi...