7 - Siete Proprio Fratelli!

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Il locale notturno è circondato da luci soffuse che creano un'atmosfera intima e accogliente. Le luci morbide giocano con le ombre, rendendo l'ambiente piacevolmente rilassante. Nonostante l'atmosfera invitante, mi sento molto a disagio a causa della mia riservatezza, e questo non passa inosservato agli altri.

-Riservata come Cambiaso?- chiede Federico mentre gira la cannuccia nel suo drink, guardandomi con un sorriso.

-Molto,- ammetto arrossendo, sentendo il calore salire alle guance.

-Siete proprio fratelli,- constata Dušan, sorseggiando la sua bevanda con calma.

-Solo per la riservatezza?- chiedo, inarcando un sopracciglio, curiosa di sapere a cosa si riferisca esattamente.

-No, anche negli atteggiamenti,- risponde l'attaccante serbo con un sorriso enigmatico.

-Che vorresti dire?- rispondiamo io e Andrea all'unisono. Ci giriamo di scatto, ci guardiamo perplessi, realizzando di aver parlato contemporaneamente.

-Proprio per questo,- ridacchia Dušan, visibilmente divertito dalla nostra reazione sincronizzata.

Non ha tutti i torti Dušan, abbiamo un carattere simile. Magari abbiamo ereditato entrambi da Filippo. Lui è la fotocopia di nostro padre, mentre io sono più simile a mia madre. Negli occhi di Dušan percepisco un'aura strana, che trasmette un senso di pace.

-Che bei orecchini che hai!- esclama ad un tratto Lucia, notando i miei pendenti d'argento, ereditati da mia nonna.

-Davvero ti piacciono? Erano di mia nonna,- sorrido leggermente, toccando con affetto i pendenti.

-Nonna Marialuisa?- chiede Andrea, notando anche lui gli orecchini.

-Sì,- ammetto con un leggero sorriso.

-È mia nonna...- rimane sconvolto Andrea.

-Lo so,- sospiro.

-L'ho conosciuta a tre anni, quando papà ancora ci pagava l'affitto di una casa e vivevo da sola con mamma,- ammetto continuando, sentendo gli occhi inumidirsi al ricordo.

-Non volevo...- risponde Andrea, visibilmente dispiaciuto.

-Non c'entri nulla, Andrea,- sospiro, cercando di rassicurarlo.

Gli occhi castani di Dušan si posano leggeri su di me, esprimendo una comprensione profonda. È come se riuscisse a percepire tutta la complessità della mia situazione solo guardandomi.

Estraggo dalla borsetta la mia amata sigaretta elettronica, afferro la heets e la infilo nell'apposito foro. Porto alla bocca la sigaretta elettronica con gesto sicuro, sentendo il suo peso leggero tra le dita. Inalo lentamente, lasciando che il vapore aromatico e delicato si diffonda dolcemente nella mia bocca. Dopo un momento di piacevole assorbimento, espiro con tranquillità il vapore che si è creato, sentendo una sensazione di leggerezza e soddisfazione diffondersi delicatamente dentro di me.

-Fumi?- rimane spiazzato Andrea.

-Ogni tanto,- rispondo semplicemente, cercando di minimizzare.

-Basta ti prego,- mi supplica Andrea, con una nota di preoccupazione nella voce.

-Ho quasi finito,- sospiro, cercando di tranquillizzarlo.

Dopo aver finito di fumare, getto la heets nel portacenere, sentendo un leggero senso di sollievo. L'atmosfera intorno a noi continua ad essere vivace e accogliente, e mi ritrovo a riflettere su quanto sia cambiata la mia vita e quanto ancora potrebbe cambiare.

Occhi Magnetici - Dušan Vlahović.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora