12 - La Cena

317 16 0
                                    

Dopo aver passato la piastra sui capelli per renderli lisci e setosi, mi guardo allo specchio e noto che la zip del vestito non è completamente chiusa. Sento una lieve sensazione di fastidio e decido di chiedere aiuto. Apro leggermente la porta e vedo Dušan seduto sul mio letto, intento a smanettare con il telefono.

-Dušan, potresti aiutarmi?- chiedo, sentendo un leggero rossore salire sulle guance.

-Certo,- risponde prontamente, alzandosi e avvicinandosi a me.

Mi volto dandogli le spalle e alzo i capelli, esponendo la schiena.

-Potresti chiudere la cerniera?- domando con un filo di voce, sentendomi vulnerabile.

Dušan afferra la zip con la mano destra, mentre con la sinistra tiene fermo il tessuto del vestito. Alza la cerniera con movimenti delicati, facendo attenzione a non sgualcire il vestito. Sento il calore del suo respiro sulla schiena, un tocco leggero e rassicurante.

-Hai un profumo gradevole,- sussurra Dušan al mio collo, e deglutisco leggermente.

-Tuo fratello è di là,- continua con un sorriso.

-Sul serio?- chiedo, sorpresa di non aver sentito la porta.

-Sì, io e te siamo in bagno insieme, penserà qualcosa?- aggiunge con un ghigno malizioso.

-Dio, esci immediatamente!- esclamo, presa dal panico.

-Non urlare, altrimenti chissà cosa penserà!- mi fa notare Dušan con tono calmo.

-Farò come hai detto tu,- sussurra al mio orecchio, il suo respiro caldo e rassicurante.

-Ma sappi che stasera non potremo baciarci e quindi...- insinua, guardandomi negli occhi con desiderio.

-Quindi niente,- ridacchio, cercando di allontanarmi dalla sua presa.

-Peccato, io vado da Andrea,- sorride, uscendo dal bagno.

Arriva l'ora di cena e ci sediamo tutti attorno al grande tavolo rotondo della sala da pranzo. Dušan è seduto di fronte a me, mia madre alla mia destra, Filippo vicino a Dušan e Andrea alla destra del numero nove della Juventus. Lo sguardo provocatorio di Dušan non mi lascia scampo, facendomi sentire sempre più imbarazzata. A rompere il ghiaccio ci pensa mia madre.

-Filippo, racconta un po' di te, anzi, dicci la verità,- lo stuzzica mia madre.

-Per farla breve, è vero, ti ho tradita un anno prima che nascesse Maria,- ammette Filippo.

Dopo queste parole, sento una fitta al cuore e abbasso lo sguardo, incapace di guardarlo negli occhi.

-Con chi?- chiede la donna che mi ha cresciuta.

-Con la tua migliore amica Anna,- continua Filippo, visibilmente pentito.

-Ed è nato Andrea,- sospira.

-Quindi sarei l'errore?- chiede Andrea, sconvolto dalle parole di Filippo.

-Non sei stato un errore,- dice Filippo guardandolo negli occhi.

-Allora sarei io l'errore?- chiedo, la voce tremante.

-Neanche tu, ho sbagliato nel comportarmi,- ammette Filippo, guardando mia madre con occhi pieni di rimpianto.

-So che non ci sarà mai più un noi, ma vieni a vivere qui, vorrei soltanto vedervi crescere insieme come una famiglia,- sospira Filippo, affranto.

-Io non verrò mai, se vuole, viene solo Mia,- dice mia madre, gesticolando per sottolineare le sue parole.

Alzo lo sguardo e incontro gli occhi speranzosi di Dušan. Mi fa cenno di sì con la testa, incoraggiandomi.

-Mh... ogni tanto si potrebbe fare, così incontro anche il mio fratellastro,- spiego, senza guardare direttamente Dušan, ma sentendo la sua gioia per la mia risposta.

So che non ho detto esplicitamente che vengo anche per lui, ma il suo sguardo mi fa capire che ha colto il sottinteso.

Occhi Magnetici - Dušan Vlahović.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora