17. he can fix me

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buon compleanno giulia! 🩵


È un po' di tempo che Simone si sistema con precisione maniacale i capelli e passa svariati minuti davanti allo specchio in preda all'indecisione prima degli allenamenti di rugby.

Jacopo non riesce proprio a spiegarsi perché dato che, com'è normale che sia, torna ogni volta tutto sudato, sporco di terra e scombinato.

"Eccolo lì, guardalo 'n po' tutto in tiro," fa Jacopo a nonna Virginia mentre osservano Simone scendere le scale già in divisa, ma sempre perfettamente in ordine.

Paiono due comari, lì seduti al tavolo della cucina con due tazze di tè in mano, mentre spettegolano come le signore che passano i pomeriggi dedicandosi interamente a commentare i fatti altrui.

"Beh Jacopo, mi pare evidente, no?"

"Che cosa, nonna?"

"Eh, ci sarà qualcuno che gli piace, è ovvio!"

Jacopo ci riflette un po'.

Non che il pensiero non l'avesse già sfiorato, ma lui li conosce i compagni di rugby di Simone e sa che a parte Pietro, con cui ha avuto un'amicizia un po' intima, suo fratello non si ritiene interessato a nessuno di loro.

"Siiimo," lo richiama cantilenante.

Quello fa capolino in cucina, e gli sembra leggermente teso.

Lo conosce come il palmo della sua mano, ed è assolutamente convinto che gli stia nascondendo qualcosa.

"Dopo allenamento te vengo a prenne, ce facciamo 'n giro?"

"Non posso, scusa, ho da fare."

Jacopo e nonna Virginia si scambiano uno sguardo eloquente colmo di malizia, e a Simone non sfugge quella nota di tacita complicità che aleggia nell'aria.

Solo che è consapevole di esserne escluso, anzi, ad essere precisi gli pare proprio di essere l'oggetto di quelle speculazioni implicite.

E infatti, "perché, 'do vai?"

"La piantate di farvi i fatti miei voi due?"

"Eddai Brontolo, a tu fratello non glie dici 'e cose?"

"Intanto se continui a chiamarmi così puoi farmi gli occhioni quanto ti pare, ma non ti dico proprio niente."

"Quindi ce l'hai qualcosa da dì!"

Jacopo intensifica quel dolce sbattere delle lunghe ciglia e accentua il broncio infantile che ha messo su nel tentativo di intenerire un po' suo fratello, sempre così riservato e taciturno.

Quest'ultimo sbuffa mentre riempie la borraccia con l'acqua fresca e alza gli occhi al cielo.

"Vado dal fisioterapista, tutto qui."

"De novo?"

"Eh, cosa ci posso fare se mi fa male la spalla?"

"Scusa, ma allora non dovresti sta' a riposo?"

"Ma no, non è niente di grave," ritratta subito "solo che dopo gli allenamenti vado e mi rimette un po' in sesto."

Ancora un cipiglio sempre più incuriosito che incrocia in silenzio un sorrisetto furbo della nonna, e Jacopo lo saluta.

"Ce stai a cena, sì?"

"Sì Jacopo, a dopo," lo liquida lui allacciando il casco, prima di tirarsi dietro la porta di casa in fretta e furia.

*

"Ciao Simone. È di nuovo la spalla?"

Il fisioterapista è impegnato a tirare un lungo telo di carta bianca sopra il lettino, e saluta Simone con una certa familiarità.

simuel - tutti gli universi più uno🍊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora