12. la legge morale secondo Manuel Ferro

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piccola os collegata alla mia silly little socmed su twt, enjoy🎀

È Simone a scovare Manuel fuori dal locale.

Non è difficile, perché se ne sta in disparte a dare calcetti pensierosi alla ghiaia con le mani in tasca.

Sorride fra sé, pensando che lo riconoscerebbe tra mille. Capisce al volo che Manuel è infreddolito dal modo in cui si stringe nelle spalle, e non dice nemmeno una parola mentre si sfila la giacca e gli si avvicina piano, senza spaventarlo, solo per appoggiargliela delicatamente attorno alle spalle.

L'altro lo guarda smarrito, con uno stupore negli occhi che pare lo veda ora per la prima volta, e forse è così per davvero.

"T'ho preso un po' d'acqua, facciamo due passi così ti riprendi?" dice, porgendogli la bottiglietta che ha infilato nello zaino prima di uscire di casa in fretta e furia.

Manuel annuisce e si avvolge nella giacca, seguendo Simone come un bambino senza protestare, con la massima fiducia.

Arrivano in un parchetto poco distante da lì, e Simone sceglie una panchina un po' appartata prima di invitare Manuel a sedersi accanto a lui.

"Va meglio?"

"Seh," risponde Manuel, accartocciando la plastica ormai vuota e mettendola da parte.

"Manu, io- non capisco perché ci siamo allontanati così in questo periodo. Mi sembra che tutti, persino mio fratello, sappiano quello che ti passa per la testa. Tutti tranne me..."

"Simò, non è come pensi te," biascica ancora un po' Manuel mentre si affretta a dargli spiegazioni, perché non ne può più di farsi artefice di tutti i dubbi e le insicurezze di Simone.

Persino con la poca luce che gli concedono i lampioni riesce a vedere lo sguardo colmo di timore e un pizzico di disperazione che gli rivolge il minore, e stringe le mani sui jeans per non prendergli il viso e baciare via ogni traccia di tristezza.

"E allora com'è, Manu?"

Si sorprende quasi della facilità con cui le parole gli scivolano tra le labbra.

"Ho sempre saputo che sarebbe arrivato uno di cui te potessi innamorà senza tutti i casini miei, senza soffrì. E te lo meriti Simò, davvero, solo che non ce riesco a statte a guardà perché..."

Ha percepito Simone sussultare, e ora il minore lo sta supplicando in un sussurro lieve quanto potente.

"Manu... ti prego, dimmelo."

Ha bisogno di sentirselo dire, se lo merita.

Eppure...

"È tutto così complicato, Simò."

Simone scuote la testa, forse è deluso.

"Come vuoi."

Manuel sta per pregarlo di non andarsene, di non lasciarlo lì da solo anche se ha tutte le ragioni per farlo, ma poi Simone lo sorprende.

Lui, che l'ha sempre saputo fare, portando nella vita di Manuel sensazioni stravolgenti e nuove ogni giorno di più.

"Allora te lo dico io. A me non interessa Pietro, non in quel senso. E non mi può interessare nessuno, perché nessuno è te."

"Simone..." sospira, accorgendosi che la gola si è serrata per l'emozione.

"Non mi interessa se tu non vuoi rischiare, l'ho sempre detto che c'ho più palle de te," gli sorride il minore con una complicità che è sempre stata solo loro.

"Sono innamorato di te Manu, da anni, e tu lo sai benissimo. Ma se tu...se anche solo una piccola parte di te prova le stesse cose, ti prego, diamoci una poss-"

simuel - tutti gli universi più uno🍊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora