9. on top of the world

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@/tipens∅spesso

Una gita di classe a Parigi.

Quando è venuto a conoscenza della meta scelta dalla scuola, a Simone è sfuggita una risatina isterica che gli ha guadagnato diverse occhiate incuriosite.

Bello andare nella città dell'amore in compagnia della persona amata.

Certo, se lui se ne rendesse conto però sarebbe ancora meglio.

Oramai ha rinunciato all'idea che Manuel lo veda, che si accorga di lui.

È brutto sentirsi invisibili proprio ai suoi occhi, fra tutti, ma forse lo sta lentamente accettando.

C'è da dire che una settimana insieme a Parigi sembra un po' una presa in giro, confezionata apposta per lui.

Simone si sente al centro di un cerchio di persone, una miriade di dita puntate contro di lui mentre gli altri se la ridono delle sue stupide disgrazie.

Ma il colpo di grazia arriva alla reception dell'hotel, quando la professoressa Girolami legge ad alta voce "stanza 308, Ferro e Balestra, potete andare."

Manuel ha l'ardore di sorridere a Simone e dargli una pacca sulla spalla, con tanto di "daje, siamo insieme!"

Ma chi vuoi prendere in giro?

Questo si chiede Simone, perché tanto lo sa anche lui che il cuore gli scoppia dalla gioia all'idea di ritagliarsi un angolo di pace insieme a Manuel, nonostante la sua vicinanza lo faccia sempre un po' soffrire.

È un concetto contorto, forse, ma lui odia stare lontano da Manuel esattamente quanto gli fa male stargli vicino.

Solo che è difficile non lasciarsi andare quando finiscono in pigiama sul piccolo balcone che dà sui tetti di Parigi a smezzarsi una canna che - Simone non vuole sapere come - Manuel è riuscito a portarsi in aereo.

Sbuffano fumo e lievi risate insieme, chiacchierando fino a notte fonda sotto lo sguardo vigile della luna.

"Domani ci dividono in gruppi e abbiamo qualche ora libera per fare quello che vogliamo," azzarda Simone, sperando che Manuel concluda quel pensiero al posto suo.

"Voi annà insieme?" chiede quello infatti.

Simone spera tanto che con la poca luce che li avvolge il rossore delle sue guance passi inosservato.

"Se ti va," scrolla le spalle con una ridicola maschera d'indifferenza.

"Certo che me va," lo scontra Manuel mentre gli passa la sigaretta, allungando una mano per scompigliare velocemente i ricci di Simone - il quale fa addirittura lo sforzo di fingersi infastidito.

"E te che vorresti fa'?"

"Per me è uguale, Parigi la conosco a memoria."

"Ah già, che te c'hai sangue nemico nelle vene," lo stuzzica Manuel.

"Ma sarai cretino."

"Baguettaro."

"Manuel."

"Senza-bidet."

"Manuel."

Simone tenta di mostrarsi indignato di fronte a quelle solite, stupide generalizzazioni ma, per qualche ragione, qualsiasi cosa esca dalla bocca di Manuel lo fa ridacchiare come un ebete.

"A maggior ragione, non me puoi portà te in qualche bel posto?"

"Facciamo così, scegli tu e ovunque andiamo io ti faccio da guida."

simuel - tutti gli universi più uno🍊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora