11 🌻

13 3 0
                                    

Tutti attorno a noi stanno ballando, seguendo a ritmo il gruppo che fa musica dal vivo. Kenton si unisce alla folla e poco dopo anche Cate ne approfitta per seguirlo. Probabilmente per scappare dall'imbarazzo che emaniamo io e Archie da tutti i pori.

Mi alzo anche io dal tavolo, mi sistemo leggermente la gonna in lunghezza e gli porgo la mano. «Vieni a ballare?»

Scuote la testa come se per lui fosse una cosa per niente normale.

«Neanche con me?» lo tento.

«No.»

«Sicuro sicuro?» domando per l'ultima volta.

«Ti guardo da qua» risponde.

Mi inoltro nella pista ma non riesco a scovare con lo sguardo né Cate né Kenton. Alzo le braccia e inizio a ondeggiare a ritmo della musica. Mi sconnetto completamente dalla realtà, soprattutto da quello che è successo fuori dal locale con Archie. Chiudo gli occhi e mi immedesimo nella musica. È una musica molto bella e semplice, ballabile da chiunque.

Vado addosso a qualcuno e apro gli occhi di scatto. Chiedo scusa alla coppia di fidanzati a cui sono andata accidentalmente addosso, ma loro non mi calcolano minimamente.

Li osservo per un po', allontanandomi da loro per cercare di non fare un'altra figuraccia. Sembrano due anime molto affini tra di loro. La ragazza gli mette le braccia al collo, mentre il ragazzo la stringe sui fianchi. Lui la osserva negli occhi e in questo momento vedo una connessione mentale che in poche coppie ho visto in ventitre anni di vita. Si amano, emanano amore ovunque.

Pian piano, senza accorgermene, smetto di ballare. Una mano dietro di me si posa sulla mia spalla. Sento un'energia strana sulla mia pelle e oserei dire che la persona alle mie spalle è proprio Archie Cornwall.

La sua mano prosegue lungo il mio braccio con una lentezza disarmante. Arriva al mio palmo e sento il sangue ribollire nelle vene di tutto il corpo. Il suo indice si intreccia con il mio.

Il cuore inizia a sobbalzarmi nel petto, come se stessi per avere un mezzo infarto da un momento all'altro. Mi volto verso di lui, per vederlo in faccia. Mossa molto azzardata, perché mi si mozza il respiro.

«Archie...» lo richiamo alla realtà. In questo locale ci saranno almeno ottanta persone, non voglio che pensino chi sa cosa su di noi.

«Angel... Cosa c'è?» sussurra a un passo dalle mie labbra. Il suo fiato caldo mi ustiona la bocca e quasi non riesco a rispondere. Il suo sguardo mi ha quasi ipnotizzata, ma riesco a sfuggirgli.

«Sei troppo vicino...» ammetto, un po' balbettando, un po' stordita.

«A cosa?» Si morde il labbro e nel frattempo la sua mano scende sul mio fianco destro. Lo stringe leggermente e mi esce un gemito dalla bocca senza volerlo.

«A me...»

«Balli?» cambia completamente discorso.

«Come mai ora vuoi ballare? Dieci minuti fa non ti andava... Cosa ti ha fatto cambiare idea?» lo interrogo.

«Tu.»

«Io? E come avrei fatto?»

«Ti ho osservata ogni secondo finché ondeggiavi in mezzo a tutte queste persone, da sola, senza nessuno che ti segue. Sei un diavolo tentatore, Angel...»

Rimango senza parole.

Socchiudo leggermente le labbra per prendere aria.

Un diavolo tentatore?  

GirasoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora