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Giorno libero uguale pulizie della casa. Comincio dalla parte della casa che odio più di tutte: il bagno. Quando lo finisco, passo poi alla stanza da letto e per ultimi il salotto e la cucina. Metto le sedie al contrario sopra la tavola e sposto tutto quello che c'è per terra sopra al divano. Passo l'aspirapolvere e il detersivo per i pavimenti. Apro tutte le finestre, anche se fa un po' freddo, in modo tale che si asciughi prima tutto il pavimento. Poco dopo rimetto tutto al suo posto, ma sento suonare al campanello.

Spero non sia nessuno di importante perché sono in condizioni pietose. Ho un paio di infradito rosso fuoco mezze rotte ai piedi con un paio di calzini nelle stesse condizioni, i capelli tutti sudati raccolti in una morbida treccia e una maglietta addirittura con dei buchi sulla schiena per tutti gli anni che è in vita.

Apro la porta, ma non trovo nessuno. Probabilmente è uno scherzo di qualche bambino del quartiere. Poi per sbaglio abbasso lo sguardo sullo zerbino. Un girasole mi sta guardando il viso. Divento paonazza al pensiero di averlo trovato anche incastrato nell'armadietto al lavoro qualche tempo fa. Lo raccolgo e anche questa volta c'è un bigliettino legato al gambo.

L'amore non segue sempre le regole.

Sorrido involontariamente e capisco di avere davvero un ammiratore segreto. Da un lato mi fa piacere che qualcuno mi corteggi, dall'altro lato no perché non voglio avere nessun tipo di relazione amorosa con un ragazzo.

Rientro in casa e mi chiudo la porta alle spalle. Prendo un piccolo vaso e ci metto un po' di acqua al suo interno. Lo porto sul balcone e lo lascio prendere un po' di sole, che a loro sicuramente non fa mai male.

Alla sera mi siedo sull'amaca sul balcone con una tisana calda e una copertina. Osservo quei fiori fino a impararli a memoria nell'oscurità.

Chi me li manda?

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