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Archie non arriva al lavoro. Manca un minuto per poter trimbare e io lo aspetto con ansia. La porta non si apre e io sono un po' preoccupata. Alla fine timbro, magari si è cambiato l'orario all'ultimo senza dirlo a nessuno come è successo un paio di settimane fa.

Mi dirigo verso il mio reparto e trovo solo Cate che sta infornando il primo carrello di brioches. «Ciao Cate» la saluto.

«Ciao, tesoro, come va? Dormito bene?»

«Si dai, però ho un gossip per te!»

Cate appoggia i guanti da cottura sopra la bilancia vicino a noi e mi guarda con aria curiosa. «Cioè!?»

«Ieri ho trovato un altro girasole sotto casa!»

«Wow! Ma allora hai proprio un ammiratore segreto... Chi sarà mai... Tu hai qualche idea?»

«Assolutamente no, anche perché non ho fatto tante conoscenze da quando sono arrivata qua...»

«Ma... Kenton? Oggi anche lui non c'è?» domando poco dopo non vedendolo gironzolare per il reparto.

«L'hanno chiamato in ufficio, spero nulla di grave» mi risponde. «Oh, eccolo!», lo indica con il dito. «Novità?»

«Archie è in ferie tutta la settimana.» Oh. «Quindi, preparatevi, io sarò in capo per questi sette giorni. Vi farò morire!» esclama. «No, scherzo, non ce la faccio a fare il serio così.»

Io e Cate scoppiamo a ridere ancora prima che riesce a finire la frase perché Kenton non è per niente una persona seria. Spesso scherza, solo in occasioni davvero importanti mette una maschera sul viso e si comporta bene. Però, in fondo, se non ci fosse lui in reparto, dovrebbero inventarlo.

Poi il pensiero passa ad Archie. C'entra qualcosa la telefonata del giorno in cui siamo usciti tutti insieme? Sarà con questa Victoria?

«Dunque, mettiamoci all'opera. Cate tu hai bisogno di una mano o posso rubarti Angel?»

Cate scuote la testa. «Direi che sono abbastanza avanti, ieri abbiamo venduto praticamente tutto.»

«Perfetto, allora me la porto ai latticini con me.» Vado con lui in reparto per tagliare un po' di formaggi e poi carico sul frigo un po' di bottiglie di latte. Poco dopo la bottega apre e Cate ha bisogno di me in banco e servo tutta la mattina senza sosta.

*

Passano quattro giorni e la routine è sempre quella. Lavoriamo come matti perché Archie è in ferie e torniamo a casa distrutti.

Questa sera decido di farmi un bel tè caldo e mi sdraio in salotto sopra al divano dopo aver indossato il pigiama. Guardo un po' un programma alquanto stupido in televisione, giusto per non andare a dormire appena cala il sole.

A un certo punto il mio telefono squilla, è Kenton che mi chiede di uscire a bere qualcosa. Lo ringrazio tanto di aver pensato proprio a me per animare la sua serata, ma rifiuto l'offerta. Sono troppo stanca per poter mettere anche un solo piede fuori casa. Un'altra notifica compare sul mio telefono. Un numero sconosciuto mi ha appena scritto un messaggio e subito mi insospettisco.

Il testo dice che fai?

Sono molto scettica nel rispondere, ma decido di chiedere solamente chi fosse.

I minuti passano e il cuore inizia a raggiungere la gola dall'agitazione. Chi sarà mai questo sconosciuto? Mi devo preoccupare? Ormai è passata mezz'ora e decido di andare a dormire. Domani mi aspetta un'altra lunghissima giornata di lavoro ed è il caso di riposare.

Mi dirigo verso la mia camera e mi metto a letto. Mi rimbocco bene le coperte in modo tale da non sentire il freddo questa notte. Il telefono lo collego al cavo per caricarlo e solo in questo momento mi accorgo che lo sconosciuto mi ha risposto con una foto.

La apro con il cuore a mille battiti al secondo. C'è un coniglio bianco in primo piano che sta mangiando una carota. Solo dopo noto che è tenuto in braccio da qualcuno. Come non riconoscere quelle mani. Le dita affusolate, i polpastrelli affilati, le unghie corte.

Quello è Archie.

E quel coniglio è proprio il suo.

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