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Oggi torna Archie.

Oggi torna Archie e io non ho dormito tutta la notte per colpa di questo pensiero fisso nella mente.

Perché non riesco a dormire? É solo Archie...

La sveglia comincia a suonare e la spengo immediatamente. Non ho mai spento la sveglia dopo letteralmente due secondi, forse perché durante le altre notti ho sempre dormito senza pensare ad Archie tutto il tempo!

Faccio la mia solita colazione e decido di farmi anche una doccia fredda per cercare di togliere le occhiaie sotto i miei occhi. Poi aggiusto il mio viso con un po' di correttore e, et voilà, non sono più uno zombie vivente.

Mi metto un paio di jeans molto semplici, ma li perdo. Cerco una cintura nell'armadio e la scovo sotto una montagna di vestiti che ormai posso regalare. Sono dimagrita evidentemente, non ho mai perso i pantaloni da quando me ne sono andata dalla mia città natale. Aggiungo una dolcevita bordeaux e la infilo dentro i jeans. Concludo il tutto con le mie Nike nere e i lacci arancione fluo ed esco di casa.

«Ciao.»

Finché sto chiudendo a chiave la porta di casa, una voce maschile mi fa sobbalzare. Prendo paura e faccio un piccolo, o forse grande, saltello e atterro nuovamente nel punto in cui ho saltato.

Mi volto lentamente e il tempo sembra fermarsi quando incrocio quegli occhi. Il suo sguardo sembra quello di un diavolo e mi toglie completamente il respiro.

Si morde il labbro inferiore e poi si bagna con la lingua quello superiore. I miei occhi sono fissi sulla sua bocca, su qualsiasi movimento faccia.

Riesco a balbettare anche io un ciao e mi maledico in silenzio per la figuraccia che sto facendo. Tento di ricompormi, mi sistemo il ciuffo di capelli che penzola sopra la mia faccia e metto le chiavi di casa nella borsa.

«Ti do un passaggio?» mi propone Archie e io, ancora in estremo imbarazzo, accetto volentieri.

Non so per quale ragione, ma il mio cuore sta battendo all'impazzata da quando l'ho visto. Ignoro questo pensiero e mi avvicino a lui. Il suo sguardo non si toglie mai dal mio corpo.

Mi domando se sia consapevole del potere che hanno i suoi occhi. Riescono a stregarti.

Sono a un passo da lui e mi fermo involontariamente.

«Quindi il mio coniglio ti piace?» domanda tutto d'un tratto, studiandomi con gli occhi.

«Sì, è proprio carino» affermo.

«Se ti va, un giorno te lo faccio conoscere...»

Mi sarebbe piaciuto conoscere un coniglio, ma mi avrebbe fatto piacere entrare nel suo regno? Nel regno dell'uomo con gli occhi da diavolo? Nel regno dell'uomo di cui nessuno sa letteralmente niente? Mi sarebbe piaciuto conoscere i suoi segreti?

«Certo.»

Mi apre la portiera e io mi accomodo sul sedile della sua macchina. Nel frattempo mi allaccio la cintura e lui si mette alla guida.

Arrivati nel parcheggio al lavoro, Archie si appoggia subito alla sua BMW nera a fumare. Dalle tasche tira fuori il pacchetto di sigarette, lo apre e ne estrae una. Osservo la sua mano a ogni passaggio. Poi se la porta alle labbra, socchiude leggermente gli occhi e se la accende. Fa un tiro e una nuvoletta di fumo esce dalla sua bocca.

«Perché fumi?» gli domando.

Con un movimento veloce, il suo braccio mi attira a sé. Mi stringe il fianco sinistro e il suo respiro caldo mi brucia il viso. Fa un altro tiro e il fumo mi finisce dritto in faccia. Tossisco leggermente e poi noto che i suoi occhi sono puntati sulle mie labbra. Gliele osservo anche io e vedo che sono molto sottili rispetto alle mie. Le mie infatti sono ben definite e carnose.

Entrambi abbiamo l'impulso di avvicinarci leggermente. Il mio bacino si scontra con il suo corpo e ci appoggiamo alla macchina di Archie.

Deglutisco. Non so cosa fare. Non so cosa dire. Il mio cervello è andato completamente in fumo per colpa della vicinanza con Archie.

«Tu hai mai provato?» risponde con una domanda.

«Sì» sussurro. «Quando avevo diciassette anni...»

Mi accarezza il viso con la mano in cui tiene la sigaretta tra indice e medio. «E cosa hai sentito quando hai fumato per la prima volta?»

«Mi sembrava di soffocare» ammetto a un millimetro dalle sue labbra, senza mai togliere lo sguardo dal suo.

«Esatto, ognuno di noi decide di uccidersi in modo diverso...»

Cosa vuol dire?

Cerca di uccidersi o è solamente una metafora?

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