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I discorsi diretti in corsivo stanno a significare il parlare in inglese.
Data questa piccola info, vi auguro una buona lettura cuties!💜

L'interno del locale scelto appositamente per quell'incontro era esattamente come Yoongi se l'era immaginato: luci soffuse, poco rumore e paratie di tessuti artigianali coloratissime che dividevano tutti i tavoli dando privacy ai commensali.

Per essere ancora più sicuri che le loro conversazioni non venissero sentite si erano anche seduti in un angolo, Taehyung e lui sullo stesso lato e il signor Anderson dall'altro.

Era un uomo sulla quarantina decisamente più alto di loro, dalla corporatura massiccia e col capello biondo tenuto corto così come la barba ben curata.

E, proprio come predetto da Taehyung, puzzava talmente tanto di sigaro che Yoongi a mala pena percepiva il profumo del tè che stava sorseggiando.

"Non pensavo sarei stato in grado di incontrarti così presto in ambito lavorativo: mi ricordo ancora quando ti ho visto per la prima volta, eri ancora ragazzino... cos'era, tredici anni fa?"

"Più o meno sì. Come sta tua figlia?"

Fortunatamente l'atmosfera era rilassata e serena e non appena li aveva sentiti darsi del tu in inglese Yoongi aveva tirato un piccolo sospiro di sollievo.

Rimase in silenzio mentre i due chiacchieravano del più o del meno e ne approfittò per godersi un po' di quel buon cibo tanto diverso da quello coreano quanto buono.

La pachamanca in particolare gli stava piacendo un sacco, con quelle carni macerate nelle spezie al punto da sciogliersi in bocca, ma la sua concentrazione rimaneva sempre sulla conversazione.

Per il momento tutto ciò che sentiva rispecchiava appieno quanto aveva scoperto durante le sue ricerche della mattina: Anderson era decisamente bravo con le parole, non a caso aveva stretto decine e decine di contratti in America del Nord.

Era anche, da bravo occidentale, espansivo e quasi tendente al logorroico, ma almeno grazie a ciò non sembrava scandalizzato dai comportamenti poco formali di Taehyung.

Decisamente un'ottima fortuna considerando che al suo posto ci sarebbe potuto essere un anziano coreano all'antica capace di rinunciare a qualsiasi contratto per questioni di etichetta.

"Quindi ora sei tu uno dei direttori operativi di distribuzione, che bel passo avanti... a proposito, ecco qui."

Anderson prese dalla valigetta che teneva a terra al proprio fianco un piccolo fascicolo che poi porse a Taehyung e Yoongi smise per un istante di masticare.

I documenti per i quali erano venuti.

Nella propria agenda non aveva trovato dettagli riguardo il loro contenuto -più che normale considerando che tanto non rientravano nelle sue competenze-, ma poteva intuirne la natura considerando la posizione dei due interlocutori.

Taehyung finì di ingoiare il pezzo di carne che stava mangiando e, pulitosi le mani, iniziò a sfogliare con aria distratta.

Si vedeva lontano un miglio che stesse leggendo parole sparse e non tutte le scritte con attenzione e Yoongi era già pronto ad intervenire quando il rosso puntò lo sguardo sull'uomo di fronte a lui.

"Ambizioso, lo devo riconoscere. Ma queste quantità di stoffa sono impossibili da importare, non abbiamo così tanto prodotto. Al massimo potremmo arrivare ad un sessanta, forse settanta per cento di quanto scritto, devo controllare col reparto produzione. Senza contare i costi di trasporto sempre maggiori che nei contratti attuali ricadono in modo proporzionale su di noi."

Forza Signorino Kim! [TAEGI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora