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Yoongi spense il motore dell'auto, ma rimise la mano sul volante accanto all'altra e stette immobile, la cintura che ancora gli premeva attraverso lo sterno.

Non era certo di voler uscire dal parcheggio e salire in ufficio: dopo il casino del giorno prima, si sentiva tutto fuorché sicuro di sé stesso e non aveva la più pallida idea di come si sarebbe comportato Taehyung.

Dopo quel disastroso pranzo era riuscito miracolosamente a convincerlo a tornare in azienda con alquanta facilità -che si fosse sfogato a sufficienza? che fosse ancora in parte in preda al rimorso per come lo aveva trascinato via e quindi desideroso di farsi perdonare in qualche modo?-, ma il pomeriggio era stato decisamente poco produttivo.

Per fortuna non vi erano state riunioni né niente di importante che richiedesse di interagire con altre persone.

Era però stato il momento più imbarazzante della sua intera vita, costretto a stare lì alla scrivania poco distante da Taehyung.

L’atmosfera si era fatta talmente pesante che era stato quasi impossibile riuscire a rimanere concentrati per più di cinque minuti.

Nonostante ciò, non riteneva la giornata del tutto pessima: era stato “illuminante” sentire le parole di Junseo e vedere quel lato di Taehyung, anche se ci aveva rimuginato sopra tutta la serata senza però capire il perché il rosso si fosse aperto con lui.

Ciò che gli aveva detto non era stato un semplice sfogo, no: si era proprio messo a nudo davanti a lui.

Per non parlare di come si era dimostrato attento verso di lui tanto da portarlo a mangiare proprio la zuppa di kimchi…

Era stato semplicemente un modo velato di domandargli scusa per aver interrotto il suo pranzo, ne era consapevole, ma rimaneva comunque un gesto che mai si sarebbe aspettato da Taehyung.

E poi non riusciva a dimenticare il modo in cui, in bagno, il suo sguardo gli avesse fatto bruciare le labbra quando si era posato su di esse.

Perché aveva stretto i suoi polsi e si era poggiato alla sua fronte? Era stata una mossa così azzardata ed imbarazzante!

Ok la sorpresa e l'istinto, ma perché mai il suo subconscio gli avrebbe dovuto far fare una cosa simile?

Ovviamente erano dubbi cui non avrebbe mai trovato risposta e rimanere lì in macchina non l'avrebbe certo aiutato a superare quella vergogna che provava a riguardo.

Sospirò pesante socchiudendo gli occhi.

Sapeva di doversi fare coraggio se voleva venir pagato, ma l'idea di trovarsi nuovamente faccia a faccia con Taehyung gli faceva venire fastidio allo stomaco per l'imbarazzo.

Nonostante ciò si prese un paio di minuti per bere il proprio solito tè e poi uscì dall'auto con un respiro profondo.

Ad ogni nuovo numero sul display dell'ascensore sentiva il proprio cuore farsi più pesante e quando arrivò al quarantottesimo piano entrò nel corridoio trattenendo il fiato.

Una volta aperta la porta arricciò appena il naso in automatico: c'era puzza di fumo… tanta puzza di fumo.

Taehyung era lì, il posacenere colmo sulla scrivania e i piedi poggiati accanto ad esso.

“Buongiorno.”

Contrariamente al solito, stavolta lo disse a voce bassa incerto, quasi sussurrando, e rimase per un istante in attesa di risposta sperando non sarebbe stato nulla di troppo adirato o violento.

“Buongiorno.”

Tirò un sospiro di sollievo quasi impercettibile, ma non abbassò la guardia, non ancora: ormai Taehyung lo stava imparando a conoscere e sapeva per certo avrebbe potuto cambiare umore e atteggiamento in un istante.

Forza Signorino Kim! [TAEGI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora