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Con quindici minuti d'anticipo Yoongi prese l'ascensore diretto al quarantottesimo piano, proprio come indicato nella email che aveva ricevuto la serata precedente.

Approfittò delle pareti a specchio per sistemarsi il colletto della camicia un'altra volta: alla fine aveva optato per un completo bordeaux abbinato a camicia bianca e cravatta nera.

Il suono delle porte che si aprivano lo colse impreparato, ma si ricompose in fretta ed uscì nel corridoio alla ricerca dello studio di Kim Taehyung.

In teoria, secondo quanto indicato nella mail, doveva essere proprio dal lato opposto dell'edificio, da dove la visuale del fiume Han era migliore.

E infatti eccola lì la targhetta metallica che stava cercando.

Bussò con decisione, non lasciando in alcun modo che l'agitazione rendesse i suoi movimenti timidi, e dopo nemmeno due secondi la maniglia si abbassò.

Al contrario di ciò che si aspettava, ad aprirgli non fu il giovane Taehyung, bensì un uomo dai capelli ingrigiti, il viso segnato da qualche accenno di ruga e le spalle diritte tipiche di chi, nonostante l'età e la mole assurda di lavoro, ha abbastanza forza di volontà da mantenere una postura corretta per fare bella figura.

Gettò un rapido sguardo al pass che Yoongi teneva al collo e poi, con un cenno del capo ed un'espressione sollevata, lo invitò ad entrare.

"Allora io vado Kim, per qualsiasi altra cosa sa sempre dove trovarmi."

E se ne andò così, senza dir niente e lasciando Yoongi sull'uscio con lo sguardo ancora puntato sulla sua schiena, ma dovette in fretta voltarsi quando uno scricciolo gli giunse alle orecchie.

Ancor prima di guardare la persona davanti a lui si spiegò in un inchino composto coi battiti leggermente accelerati per l'ansia di essere davanti al suo superiore.

"Le auguro un buongiorno signorino Kim. Sono Min Yoongi e sono stato assunt-"

"Sì sì ok, là sulla scrivania Junseo ti ha lasciato le tue robe. E ti prego non chiamarmi signorino, non sono un ragazzetto."

Yoongi ne rimase alquanto sorpreso: era decisamente abituato a gente che trattava con sufficienza chiunque avesse un ruolo meno importante, ma addirittura non guardarlo ed usare il linguaggio informale al primo incontro?

Questa era una novità.

Prese un respiro profondo cercando di non dar peso alla cosa ed iniziando pian piano ad intuire il perché della paga tanto alta alzò il capo e finalmente vide in faccia Kim Taehyung seduto al tavolo principale.

I capelli tinti di rosso erano scompigliati e gonfi sulla fronte e sulle orecchie, ma ciò che maggiormente lo colpì furono i piercing a sopracciglia e labbro inferiore ed i tatuaggi che sbucavano dal colletto e dalle maniche.

Mai si sarebbe aspettato che avrebbe indossato anche quel giorno dei gioielli del genere, per non parlare poi di come era vestito in modo tale da mostrare l'inchiostro...

Sì indossava un completo grigio scuro, ma la cravatta era allentata sopra i primi due bottoni della camicia che erano stati slacciati e le maniche della giacca erano tirate verso i gomiti senza dar peso a tutte le pieghe antiestetiche che si creavano di conseguenza.

Non incrociò il suo sguardo, giacché teneva fra le mani una Switch cui stava giocando distrattamente.

Ovviamente non disse nulla, semplicemente una volta notato un piccolo plico di fogli accuratamente inserito in un portalistini si avvicinò con passo sicuro all'altra scrivania messa in modo da formare una L con quella di Taehyung.

Forza Signorino Kim! [TAEGI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora