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“Allora tesoro, cosa facciamo quest'oggi?”

Seokjin stava dietro al bancone dell'ingresso, armato di forbici in una mano e pettine nell'altra tanto per far scena, e fece sorridere divertito Yoongi.

“Il solito, già lo sai hyung.”

Il biondo allora gli fece cenno di accomodarsi sulla poltroncina reclinabile e gli passò un piccolo asciugamano provvisto di bottone da mettersi al collo, così che l'acqua non gli bagnasse il colletto della maglietta.

Subito l'acqua calda sulla nuca lo fece rilassare e fu automatico tirare un lungo sospiro di sollievo.

“Allora mio caro Yoongi, che mi racconti? Sono andati meglio questi due giorni?”

Il corvino si irrigidì appena sotto le sue esperte dita e si prese un istante per ripercorrere gli ultimi avvenimenti.

Alla fine giovedì sera si era addormentato ancor prima di finire il terzo bicchiere di soju, talmente stanco da non riuscire a tenere gli occhi aperti.

Quando si era svegliato il giorno dopo, immediatamente l'ansia gli aveva fatto venire il suo solito fastidio di stomaco all'idea di rivedere Taehyung dopo quanto successo nello sgabuzzino e al minimarket.

Ma, contrariamente a quanto temeva, Taehyung venerdì era stato più tranquillo -forse pure lui non vedeva l'ora che iniziasse il weekend?-, anche se Yoongi era dovuto correre a destra e a sinistra a causa del suo aver ignorato alcune importanti e-mail.

Nel pomeriggio il rosso aveva poi avuto un’altra riunione a cui però Yoongi non aveva potuto accedere.

Ne aveva quindi approfittato per sistemare svariati documenti, ora che aveva di nuovo la propria stampante.

Aveva anche ricevuto alcune chiamate e aveva organizzato l'agenda della settimana successiva, ma nonostante questa calma apparente, era stato un giorno infernale.

L'ansia era rimasta forte in lui, non avendo la benché minima idea di quello che Taehyung stesse combinando nella sala conferenze.

Gli altri convocati però non gli erano sembrati così tanto infastiditi quando erano usciti e aveva tirato un sospiro di sollievo.

Ma, oltre alle difficoltà lavorative, iniziava ad avere problemi anche col proprio cuore: le viscere gli si contorcevano ogni volta che incrociava gli occhi di Taehyung e l'imbarazzo iniziava a rendergli difficile mantenere la propria compostezza.

Anche perché, ovviamente, il rosso non aveva certo smesso di flirtare, e pure quando stava fermo la mente di Yoongi si riempiva dei ricordi di quei momenti di maggior vicinanza.

Pure quel sabato mattina gli sembrava di sentire ancora la sua colonia che aveva percepito forte il giorno prima, oppure il suo tocco sul proprio labbro di giovedì sera…

Dio, non riusciva a credere di star facendo così tanta fatica a togliersi dalla testa quei gesti tanto inopportuni che non avrebbero dovuto interessargli in alcun modo.

“Potrebbe andare peggio, ma potrebbe anche andare meglio.”

“E cosa dovrebbe voler dire?”

Seokjin sbuffò divertito da quella risposta tanto incerta che faceva sembrare Yoongi una delle sue clienti indecisa sulla larghezza dei bigodini per la messa in piega.

Si versò poi sulle mani un po’ di shampoo ed iniziò a massaggiare la cute del corvino che nel mentre ancora pensava su quanto potesse dire e quanto invece era meglio tenere per sé.

“Ancora non mi dà retta e mi fa mettere le mani nei capelli ogni volta, però ieri non mi ha urlato addosso granché e non mi ha guardato dall'alto verso il basso. O per lo meno, non quando eravamo faccia a faccia.”

Forza Signorino Kim! [TAEGI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora