Yoongi non capì se il rosso desiderasse davvero un caffè o se semplicemente voleva uscisse dall'ufficio per un po’ -magari doveva discutere di qualcosa top secret-, ma rimase fermo un istante a fissarlo in silenzio con le braccia incrociate al petto.
Taehyung, dopo aver velocemente alzato gli occhi al cielo, gli sfilò la penna dalle dita e si mise a scrivere ancora.
non me ne andrò via, se è quello il tuo problema
Yoongi ci pensò un istante, poi sospirò appena e gli diede le spalle.
Aveva un po’ paura all'idea di lasciarlo da solo, ma in cinque minuti al massimo sarebbe stato di nuovo lì e in cuor suo sentiva che, almeno stavolta, poteva provare a fidarsi della sua parola.
Scese al dodicesimo piano, lì dove oltre alla mensa c'era una stanza relax con le macchine del caffè -sicuramente ve ne erano altre in giro, ma non conosceva ancora la cartina dell'edificio-.
Si diresse subito al freezer, prendendo qualche cubetto di ghiaccio dall’apposito scomparto.
Prese poi una caraffa di caffè dal bancone e nel vedere che accanto vi fosse anche un dispenser di acqua calda decise, già che c'era, di farsi un tè nero.
“Min?”
Si voltò e riconobbe Lim Yongbok, il manager dal quale era andato a prendere dei documenti qualche giorno prima.
“Buongiorno signor Lim.”
Disse chinando appena il capo e si scostò di mezzo passo quando l'altro si avvicinò per prendere anch'egli dell'acqua calda.
“Devo ringraziarti per la scorsa volta: senza quella firma il mio superiore mi avrebbe dato una bella lavata di capo.”
“Non è me che deve ringraziare signor Lim. È stato il signorino Kim a firmare.”
Lo disse quasi istintivamente e solo poi si domandò il perché avesse insistito sul sottolineare il lavoro di Taehyung e non il proprio, quasi fosse infastidito del fatto che il signor Lee non avesse riconosciuto quanto fatto dal rosso.
“Giusto, giusto. Ma penso tu ci abbia messo del tuo, o sbaglio?”
Scosse il capo: in realtà si era limitato a posare i documenti sulla scrivania, non aveva dovuto fare alcuna pressione affinché Taehyung gli desse un'occhiata.
“So che la percezione generale è che il signorino Kim non faccia molto, ma le assicuro che oltre ai modi talvolta poco professionali svolge i suoi compiti a dovere.”
Era una mezza verità bella e buona -dire che facesse il proprio lavoro a modo era una vera e propria esagerazione!- ma da quando era lì non aveva mai completamente ignorato degli impegni.
Che non lo facesse solo perché lo trascinava per le orecchie, era un dettaglio che poteva tralasciare.
“Oh, capisco. Bene così.”
Il signor Lim iniziò a mescolare lo zucchero nel proprio bicchiere con un sorriso a metà fra il perplesso ed sollevato, ma a Yoongi bastava.
Sapeva che per rovesciare la reputazione di Taehyung doveva fare un passettino alla volta.
Si sorprese nel sentirsi così soddisfatto di sé stesso, considerando che non aveva esatto fatto nulla di speciale: che tenesse all'immagine di Taehyung più di quel che credeva?
No, era solo il suo lavoro.
“Ora però devo scappare. Le auguro un buon lavoro.”
Salutò con un accenno d’inchino il signor Lim che se ne andò e poco dopo uscì anche lui dalla stanza andando subito verso l'ascensore.
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Forza Signorino Kim! [TAEGI]
FanfictionLavorare per la Kim's Silk, leader nel mercato della seta, è il sogno di molti coreani. Sorprendentemente Min Yoongi viene assunto :sarà l'assistente di Kim Taehyung, nuovo presidente operativo nonché erede dell'azienda. Ma cosa accadrebbe se Taehyu...