Capitolo quattro

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𝐒 𝐄 𝐎 - 𝐘 𝐔 𝐍

Dopo essere usciti dall'Università, io e Felix ci dividemmo per due strade completamente diverse.
Quando tornai a casa, trovai vuota quest'ultima, segno che mia madre era ancora a lavoro.

Sul tavolo della cucina c'era del pollo cotto al forno accompagnato da delle verdure, vicino al piatto c'era anche un post-it. Cercai di leggere la scrittura veloce di mia madre: "Mi raccomando, cerca di mangiare, ti ho vista saltare i pasti in questi giorni. Torno verso le 19.00".

Lasciai il post-it dov'era prima e decisi di andare nella mia stanza per cambiarmi e indossare qualcosa di più comodo.
Misi il foglietto con il numero sul comodino e infilai il pigiama.
Tornai in cucina e afferrai il piatto, per poi spostarmi in salotto e accendere la TV per guardare il mio kdrama preferito per la centesima volta: "True Beauty".

Dopo il quinto episodio, decisi di fermarmi e di iniziare a studiare.
In quel periodo ero piena di verifiche e interrogazioni per la fine della scuola.
Mi sedetti alla scrivania e studiai per circa un'ora. Successivamente, mi distesi sul letto ormai sfinita e con la testa che esplodeva di equazioni matematiche, guardai il foglietto con il numero.
Volevo davvero far parte di un film, era sempre stato il mio sogno sin da bambina, però mi vergognavo molto. Soprattutto se dovevo girare un film romantico con un ragazzo di cui conosco solo il nome.

Sentii il rumore della porta d'ingresso aprirsi, poi la voce squillante di mia madre che annunciava di essere a casa.
Percorse il corridoio ed entrò nella mia stanza.
<<Tutto bene?>> annuii, poi lei spostò lo sguardo sul foglio che avevo fra le mani. <<Cos'è quello?>> chiese curiosa.

<<Ti ricordi la tua Università?>> annuì, prima di sedersi sul mio letto. <<Stamattina avevo portato gli appunti che il mio compagno di banco aveva scordato sul banco, abbiamo fatto merenda insieme e poi abbiamo fatto una passeggiata per conoscerci. Due ragazzi ci sono venuti incontro e ci hanno fatto una proposta.>>
Mia madre inarcò il sopracciglio, e mi fece cenno di continuare.
<<Ci hanno chiesto di essere i protagonisti del loro film per il festival del cinema.>> terminai.

<<È sempre stato il tuo sogno, ma ti vedo un po' titubante.>> mi accarezzò i capelli.
<<Sì, lo so, ma...mi vergogno.>>
Mia madre sorrise e prese a rassicurarmi.

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