Capitolo ventiquattro

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𝐒 𝐄 𝐎 - 𝐘 𝐔 𝐍

Quando aprii gli occhi, le prime luci dell'alba entrarono dalla persiana. Voltai il capo e lessi l'orario sulle sveglia: erano ancora le cinque.
Passai una mano sulla faccia, poi mi toccai le labbra e iniziai a sorridere come un ebete.

Mi misi a sedere e infilai le ciabatte che erano sempre poste al bordo del letto.
Uscii dalla mia stanza e non c'era ancora nessuno, né in cucina né altrove.
Probabilmente stavano dormendo. Percorsi il corridoio ed entrai in cucina. Cercai qualcosa da mangiare nella dispensa, poi decisi di farmi del matcha latte e mangiare dei biscotti con le gocce di cioccolato.

Intenta a girare il latte nel pentolino, non mi accorsi che Felix era appena entrato in cucina e aveva il viso stanco, i capelli scombinati e la maglia del pigiama stropicciata.
Gli sorrisi e lui ricambiò. Si avvicinò ai fornelli e si mise al mio fianco, mi diede un bacio caldo sulla guancia.

<<È già la seconda volta che scopro le tue vere doti culinarie senza che mandi a fuoco la cucina, sicura di star bene?>>
Quella frase mi fece ridere. <<Sto benissimo.>> affermai, versando il latte colorato nella tazza.

Lui si avvicinò a me, incastrandomi fra i fornelli e il suo corpo.
Poggiò le mani dietro di me, sul ripiano di marmo, e abbassò il viso sul mio, per lasciare un bacio casto sulle mie labbra.
<<È già la seconda volta che mi baci mandando in tilt il mio cervello, sicuro di star bene?>> ricalcai le sue parole e lui sorrise.
<<Mai stato meglio.>> mi scombinò i capelli e afferrò un biscotto dal piatto al mio fianco.
<<Ehy! Quello era mio!>> esclamai, mentre lui rise e io mi lasciai andare ad un sorrisino.

***

Prima di entrare in classe, qualcuno mi aveva afferrato dal braccio e mi aveva trascinato nello sgabuzzino.
<<Kim Seo-Yun!>> esclamò la voce della mia amica: Ha-Eun.
<<Sì, è il mio nome e cognome. Sei impazzita? Mi hai fatto prendere un infarto!>> dissi, portando una mano sul petto, dove il cuore batteva all'impazzata.

<<Amici eh?>> sorrise sorniona, quando accese la luce e notai di essere circondata da spruzzini e pezze per pulire: era lo sgabuzzino dei bidelli.
<<Non è successo niente...>> mi interruppe.
<<Niente?! Cavolo Seo-Yun, ti ha baciato come se fosse l'ultimo bacio della sua vita!>>
<<È successo perché un tipo mi stava guardando, e sono grata che mi abbia salvata da quello sguardo viscido. Lui, però, non si merita una come me.>>

Ha-Eun appoggiò le mani sulle mie spalle. <<Dio, ti sei vista? Sei uno splendore! Forse non te ne accorgi, ma non passi inosservata. Moltissimi di studenti ti guardano mentre cammini per i corridoi!>>
<<Ha-Eun, sei nel tuo dopo-sbronza?>>
Lei si lasciò fuggire una risatina. <<Pensa che anche quel troglodita di mio fratello, che non ha mai provato nulla per nessuna ragazza, dice che quando ti guarda gli si chiude lo stomaco!>>

Arrossii violentemente, sperando che non lo notasse.
<<Quindi? Mi racconti cosa senti?>>
<<Il vuoto più totale. Ho sentito una stretta allo stomaco, come se tutto il cibo che avessi mangiato nella mia vita si fosse smaterializzato.>>
<<Oh, cara mia! Sei proprio cotta!>>
<<Non dire cavolate.>> abbassai lo sguardo.
La campanella mi salvò. L'abbracciai frettolosamente e uscii dallo sgabuzzino, per entrare finalmente in classe.

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