Prologo

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Ero quella ragazza.
Sì, quella ragazza che amava essere riservata, che consumava il suo cibo in un angolino dimenticato della mensa, che amava leggere e ascoltare la musica.

Per esempio, mentre tutta la scuola era alla festa della ragazza popolare, Carly, io ero sul mio letto, a leggere comodamente il mio libro preferito e sgranocchiando i Ringo accompagnati da un matcha latte.

Odiavo le feste, la puzza dell'alcol e delle sigarette. Ma cosa ci potevo fare? Tutti nella mia scuola fumavano e si ubriacavano ogni due su tre e di certo la mia vocina, quella che nessuno aveva mai ascoltato, non avrebbe migliorato la situazione.

Mia madre era concentrata sul suo lavoro. Dopo la morte di mio padre, lei aveva tutti gli incarichi nelle mani. Durante l'estate, le davo una mano con le bollette da pagare e l'affitto di questo appartamento, grazie al mio incarico da babysitter per i vicini del condominio.

Amavo quel piccolo lavoro: i bambini mi hanno sempre ammaliata e mi hanno fatto tornare qualche sorriso, ricordandomi la mia infanzia.
Guardai fuori dalla finestra le stelle che contornavano il cielo blu notte, poi chiusi gli occhi e quelle immagini mi tornarono in mente.

Le stelle sul suo viso, quelle che amavo contare.

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