4. A forma di cuore

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La mattina successiva si sveglia per colpa del citofono che suona insistentemente.
Questo martedì avrebbe dovuto lavorare solo il pomeriggio e di conseguenza ne avrebbe approfittato per riposare di più, ma a quanto pare ora non le è concesso nemmeno questo. La sera scorsa dopo essere rientrata in casa ha finito velocemente il suo amato disegno e con un inaspettato silenzio è riuscita a prendere sonno tranquillamente prima del previsto.
Finalmente sembra aver tregua da tutto quel chiasso.

Controlla il telefono e sono quasi le undici.

Si alza dal letto e si sistema velocemente i capelli per rendersi più presentabile.

«Arrivo!» grida cercando di correre per aprire in fretta.

Quando spalanca la porta sgrana gli occhi.

«Marco? Di nuovo? È una maledizione»

Il biondo ossigenato guarda in basso imbarazzato.

«Sorpresa» il corvino la squadra da capo a piedi.
«Bella la maglietta con i fiorellini, quanti anni hai? Dodici?»

Viola sbuffa infastidita.
«Come sei simpatico. E tu con quelle tre ciocche blu in testa sei nella fase adolescente ribelle?»

«È stile, bella mia» le risponde il ragazzo con un'occhiataccia.

«Mi spiegate perché siete venuti qui di mattina?» continua lei.

Andrea e Marco non sono soli a dire il vero, con loro c'è anche un altro ragazzo decisamente stravagante. I capelli rossi tinti gli escono dalla bandana dello stesso colore, due occhi chiari la fissano incuriositi, si accorge poi che sta reggendo tra le mani una scatola.

Marco prende la parola.
«Volevamo scusarci nuovamente. E così ti abbiamo fatto dei biscotti al cioccolato»

Le porge poi la scatola, che ha attaccato un bigliettino.

"Visto che passiamo tanto tempo qui, speriamo di diventare i tuoi vicini preferiti. Pace? Goditi i biscotti.
-Il bnkr44"

Questi ragazzi sono così buffi.

Apre la confezione e osserva i biscotti.
Non sembrano tanto male.
E sono a forma di cuore.
Viola sorride prendendone uno.

«Chi li ha fatti? Sono avvelenati scommetto» dice la corvina.

«Io» il ragazzo dai capelli rossi fa un passo avanti.
«Duccio, piacere. Se vuoi puoi chiamarmi Piccolo»

La ragazza si presenta.

«Duccio è molto bravo a cucinare, i dolci sono il suo forte. Lo abbiamo obbligato a farli nel cuore della notte, solo per te» interviene Marco sorridendole.

Viola continua a guardarli piuttosto perplessa.

«Non ti fidi? Invitaci a fare colazione con te e ti facciamo vedere che non sono tossici» propone Andrea.

La corvina è quasi sul punto di accettare.
Tanto ormai è sveglia e non ha di meglio da fare.

Duccio tossisce.
«Faster noi due dobbiamo tornare su per aiutare Dario a finire di scrivere quel pezzo, no?»
Il rosso cerca di dirgli qualcosa con lo sguardo che Viola non riesce a percepire.

«Ah si, cazzo. Sarà per la prossima volta» risponde il corvino.

«Ciao Viola, mi ha fatto piacere conoscerti. Dimmi poi se ti sono piaciuti» le dice Duccio sorridendo e mostrando i dettagli oro che ha attaccati ai denti.

«Ciao Vio'» la saluta Andrea.
Le ruba poi il biscotto che teneva tra le mani e sparisce insieme all'amico salendo le scale.

Viola è felice che almeno abbia imparato il suo nome.

POLVERE / Caph, bnkr44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora