3. Solita musica

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In realtà quella mattina al bar non è entrato nessuno.
Nessuno di interessante per Viola, almeno.
In generale c'è stato davvero poco movimento e per questo motivo le ragazze hanno deciso di chiudere un po' prima, non sarebbe stato un problema per nessuno.

«Oggi nemmeno i soliti vecchietti del paese sono venuti a prendere il caffè» si lamenta la corvina mentre finisce di pulire il bancone.

«Ma a te non interessavano loro, tu hai altro per la testa»

«Sei eccessiva. Non lo conosco e non importa» ribatte Viola.

«Sarà impegnato, è un "artista" lui, no?»
Annalisa lo prende in giro.
Rimette tutte le tazzine lavate poco prima al loro posto.

«Te l'ho raccontato Nali, so davvero poco di lui»

La bionda sbuffa.
«Idea. Cerchiamolo su Google»

Viola non può nascondere la sua curiosità.

E così le due ragazze, divertite, in poco tempo riescono a raccogliere qualche informazione in più sul biondo ossigenato.
Cognome, compleanno, anno di nascita e piccoli aneddoti racconti qua' e lá in qualche intervista.

«Ammazza però, sono proprio belli, nessuno escluso» dice Annalisa mentre guarda l'ennesima foto.

Il momento viene interrotto da una notifica sul telefono della bionda.
Si mette una mano sugli occhi.
«Cazzo, devo andare. Avevo promesso a Gabriel di andare a cena con lui»

«Ma ancora ci stai insieme? Ti tratta male e litigate in continuazione»

«A me piace, ha semplicemente un carattere un po' difficile» afferma la biondina mettendosi il cappotto.
«Chiudi tu, vero?»

Viola annuisce.
«Nali!» la richiama prima che esca dal locale.
«Lascialo. E provaci con un membro del bnkr, che bella come sei tu risponde subito» sorride.

«Fanculo Vilu»
Annalisa le mostra il terzo dito ridendo prima di uscire.

"Vilu"
È il soprannome che da piccola gli è stato attribuito proprio dall'amica, le piace da impazzire.
Suona così dolce che quando qualcuno lo pronuncia le sembra quasi che le stia venendo fatta una coccola.
Non sa esattamente come sia nato, forse dalla voglia di contraddistinguersi che Annalisa ha sempre avuto. E così per non chiamare "Vio'" come tutti ha scelto quel nomignolo.

Controlla che tutto sia in ordine, prende la giacca e chiude a chiave il bar.
Empoli è ancora fredda, d'altronde il nuovo anno è iniziato da qualche mese e nonostante l'aria di primavera che dovrebbe esserci le temperature sono ancora invernali.
Cammina fino al suo appartamento, sono circa cinque minuti a piedi.
Solitamente viene riaccompagnata dalla bionda in macchina ma spesso le da buca ed è costretta ad arrangiarsi.

Quando arriva a casa è l'ora di cena.

Si toglie i vestiti usati per lavoro e ne mette di puliti.

Le sue doti culinarie non sono proprio eccellenti, anzi, sono penose.
Una volta ha avuto una relazione con un ragazzo che faceva da aiuto cuoco, mentirebbe nel dire che non le faceva comodo avere quasi sempre qualcosa di ben cucinato da mangiare.
Per stasera si accontenta di cuocere in forno le classiche cotolette a forma di dinosauri che ormai da anni ama, quando Annalisa andava a casa della corvina dopo scuola era una tradizione mangiarle insieme.
Poi il liceo è finito, la bionda ha sviluppato altri tipi di interesse e queste piccolezze sono venute meno.

Viola è rimasta la stessa invece.

Mentre aspetta di poter cenare prende il suo blocco da disegno e inizia a tracciare linee casuali sul foglio.
Disegna da quando va al liceo nonostante abbia fatto il linguistico, ricorda ancora quanto le uscivano bene gli schizzi che faceva sul libro di tedesco piuttosto che prendere appunti mentre l'insegnante spiegava.
Le viene quasi spontaneo disegnare un qualcosa di molto simile ad un occhio, non ancora ben definito. Le uniche particolarità sono la forma e le lunghe ciglia. Per il resto potrebbe essere quasi anonimo.

POLVERE / Caph, bnkr44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora