12. Luminosi

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«Hai davvero messo gli Arctic Monkeys?»

Ora "Fluorescent Adolescent" risuona nella macchina.

«Mi stupisce il fatto che tu li conosca, e poi parli tu che hai Kanye West come suoneria?» lo rimbecca lei.

«Te ne sei accorta?» domanda il biondo ossigenato.

«Certo, guarda che io mi accorgo di tutto, ho buon'occhio» dice la corvina facendogli l'occhiolino.

Marco la fissa per qualche secondo prima di ritornare concentrato sulla strada. Non può fare a meno di notare quanto siano luminosi gli occhi azzurri della ragazza.
Adora quando lei parla sorridendo con lo sguardo.
Adora semplicemente averla di fianco a lui.

Viola sbadiglia assonnata mentre si poggia meglio al sedile.

«Mi stai odiando così tanto?»

«No Marco, nemmeno un po', prima ero ironica. Anche se quando mi hai svegliato potrei aver pensato cose non molto gentili ora sono felice di essere qui, fare queste cose fuori dalla routine alla fine mi diverte» spiega lei.
Sicuramente andare a Firenze di notte per fare la spesa non è un'attività da tutti i giorni, anzi, Viola di base non frequenta spesso quella città.

«Sai, pensavo che non saresti mai venuta con me, ero abbastanza sicuro che mi avresti chiuso in faccia la chiamata o che saresti scesa solo ed unicamente per insultarmi. Sono due cose che ti riescono bene no?» la prende in giro facendo riferimento alle sue abitudini.

La corvina sbuffa.
«Come sei divertente Caph, non vedi quando sto ridendo?»

«Vorresti farmi credere che le intenzioni non c'erano?» chiede il biondo ossigenato sorridendo.

«Certo che c'erano, te l'ho detto anche al telefono. Poi però mi hai fatto un po' pena e non me la sono sentita di dirti di no» in realtà ci sarebbe molto di più, ma per ora va bene così.

«Mi fa piacere che tu sia qui. Ho sempre odiato fare la spesa ma penso che tu riusciresti addirittura a farmelo piacere»

Viola sorride e porta le gambe al petto rannicchiandosi.

Il semaforo diventa rosso e il ragazzo può prendersi un attimo di tregua.
Così si volta dal lato del passeggero, Viola ha la vista fissa fuori dal finestrino.
E lui la guarda estasiato.
Anche con gli occhi stanchi, i capelli scompigliati e il pigiama azzurro da bambina pensa che sia estremamente bella.
Per la prima volta si rende conto davvero di quanto vorrebbe baciarla.

Alla corvina non sfugge il modo in cui Marco la guarda sbattendo le lunghe ciglia.
E la cosa la mette in soggezione, perché sa che è uno sguardo che riserva solo a lei.
Si sente sempre più confusa.

I restanti venti minuti li passano tra battibecchi sulla musica e risate.

Firenze ha sempre la sua magia.
Parcheggiano l'auto poco distante dall'insegna luminosa del supermercato e come previsto, quando scendono non c'è nessuno.
La reputazione di Viola è salva, può girare liberamente senza vergogna con i suoi amati pantaloni.

Il negozio è desolato, se non fosse per qualche adolescente intento a comprare casse di birra o alcolici economici e qualche over cinquanta triste e solo che girovaga tra i reparti con cibo in scatola.
Le facce annoiate ed infastidite dei cassieri appena vedono entrare i due sono inevitabili, la corvina mortificata mormora un "scusate, facciamo presto" al primo dipendente incontrato.

Marco la prende sotto braccia e la trascina verso gli scaffali muniti dei giusti ingredienti.
Viola è un po' sconcertata da quel contatto ma non può fare a meno di ridere pensando alla buffa scena che stanno creando.
Ora, agli occhi degli altri, potrebbero sembrare una coppia vera e propria.

POLVERE / Caph, bnkr44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora