13. Guerra persa

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Viola afferra la sigaretta e se la porta alla bocca accendendola.
«Se parli ti ascolto»

«Tu non mi piaci» dice subito il ragazzo.

«Sì, l'avevo capito, sono perspicace almeno»

«Però sono stato una merda con te e in fin dei conti tu non hai fatto nulla di sbagliato. Ecco, la tua presenza e i tuoi atteggiamenti potrebbero darmi un po' fastidio, ma posso sopravvivere»

La corvina sbuffa.

«Quindi sì, ti chiedo scusa perché è giusto farlo. Io voglio solo il meglio per Marco, davvero. Non voglio vederlo stare male, sia perchè ci tengo a lui in quanto amico sia perché in ambito lavorativo potrebbe scompigliare l'equilibrio»

«E tu pensi che io non sia quella giusta per lui, è così? Che poi ipoteticamente, visto che non stiamo insieme e non siamo nemmeno innamorati» ribatte lei.

«Non ho detto questo» continua il rasato beccandosi un'occhiataccia non indifferente.
«Okay, forse penso che voi siate su due mondi abbastanza differenti e molto lontani, oltre il fatto che la tua ironia mi urta. E poi Eris, tua sorella, tende a non elogiarti se le capita di parlare della propria famiglia»

Viola spalanca gli occhi.
«Cosa? Conosci quella grandissima stronza?»

«Sono stupito, che amore fraterno»
«Non la conosco direttamente ma qualcosa ho sentito a riguardo»

«Non ho voglia di incazzarmi ancora e quindi non voglio sapere cosa dice su di me» dice sincera Viola.

Dario alza le spalle.
«Mi dispiace comunque, anche se non mi stai simpatica magari potrei ricredermi, cioè, lo spero. Ci ho pensato e se alla fine Marco è felice così è giusto che io non mi intrometta tra quello che c'è tra voi»

«Non c'è niente tra me e lui»

«Sì vabbè, lui questo lo sa?»

La ragazza non sa come rispondere.

Si girano entrambi di scatto quando il portone si apre.

«Ecco dove cazzo eri» e così Andrea raggiunge i due.
«Mi sono svegliato per pisciare e ho visto che non c'eri, poi mi sono affacciato dal balcone e ti ho trovato»

«Avevo poco sonno e sono sceso a prendere un po' d'aria» spiega il rasato.

«Cristo, l'aria la prendi sicuro, senti quanto fa freddo»
Il corvino si gira e si accorge solo ora dell'altra presenza.
«Ah Viola, ciao, ci sei anche tu»

Viola gli fa un cenno con il capo.

«Stavate parlando davvero civilmente? Non vi siete picchiati a sangue quindi?» il ragazzo fa finta di esaminare le facce dei due alla ricerca di qualche ferita o livido.

«Sei proprio un cretino» dice lei disperata.

«E io che volevo la rissa, secondo me Dario le avrebbe prese di brutto»

Dario si concede una piccola risata.

«Qui abbiamo finito, no? Allora io me ne vado a dormire visto che domani dovrei andare a lavoro» la corvina getta il mozzicone della sigaretta in terra pestandolo con la scarpa.

I due cantanti la salutano.

Dopo essere rientrata in casa ed essersi buttata pigramente sul letto prende il telefono e apre la chat con Marco.

Vilu:
Dario mi ha chiesto scusa comunque.
Mi ha anche elencato i trecento motivi per cui mi tollera poco.
Ma almeno ha chiesto scusa a modo suo.

POLVERE / Caph, bnkr44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora