7. Favola

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Sette anni prima.

Viola ha saltato scuola per staccare un po' la spina.
Ormai sta per finire l'anno scolastico e nonostante questo il ritmo è ancora molto pesante per gli studenti.
Alla corvina è sempre riuscito bene studiare, infatti i buoni voti non sono mai mancati. L'unico rimprovero che i professori continuano a farle è sul fatto che la ragazza faccia troppe assenze.
Anche Annalisa, la sua compagna di banco, le dice sempre che se fosse più presente probabilmente potrebbe prendere tutti i crediti necessari per passare la maturità col massimo.
Ma lei ha solo sedici anni e di questo le importa ben poco.
Tanto l'università non la vuole nemmeno fare, si pente ogni giorno di aver scelto il liceo linguistico al posto dell'artistico. Forse si è fatta condizionare dal parere dei suoi genitori che le avevano suggerito una scuola dove potesse imparare qualcosa di più concreto.
Ormai frequenta il terzo anno e sarebbe difficile cambiare indirizzo.
Preferisce piutto passare le mattine al parco vicino scuola mentre disegna o mentre ascolta la musica.

Ed infatti ora è proprio seduta su una delle tante panchine mentre è immersa nel suo mondo fatto di disegni e di canzoni di Katy Perry.
Fruga nella tasca della felpa e sbuffa quando trova l'ultima sigaretta rimasta. Nessuno della sua famiglia sa che fuma in realtà, solo sua sorella Eris, ormai maggiorenne, potrebbe accorgersi che spesso e volentieri dal pacchetto che lascia sempre sopra alla scrivania ne manca qualcuna.

Viola adora sua sorella.
Le parla di tutto, dai ragazzi che le fanno battere il cuore ai litigi che spesso ha con le amiche.
Non ha paura di raccontarle quello che le accade perché sa che non la giudicherebbe mai.
E spera che questa cosa non cambi mai.
Spera di rimanere la priorità di Eris proprio come lo è ora.

Nel solito parchetto ci sono diversi gruppi di ragazzi che probabilmente hanno avuto la sua stessa idea decidendo di balzare scuola.

Si accorge di non avere con sé l'accendino e si avvia verso due suoi probabili coetanei che però le sono sconosciuti.
Effettivamente guardandosi intorno non riesce a notare nessun volto già visto al suo liceo.

«Ciao, scusate, avete da accendere?» chiede lei.
Avvicinandosi le sembrano addirittura avere diversi anni in più di lei, capendo che probabilmente non sono suoi coetanei.

Uno dei ragazzi le da l'accendino richiesto non curandosi di sapere quanti anni avesse.

«Puoi tenerlo se vuoi»

Diciamolo, Viola sembra non avere sedici anni.
Il caschetto corvino, gli occhi azzurri chiari e il sorriso smagliante fanno sembrare la ragazza molto più grande di quello che è.

La corvina ringrazia e ritorna a fare quello che stava facendo prima.

Quei ragazzi però la seguono e si siedono accanto a lei, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra.

«Senti, ma non ci dici come ti chiami?»

Viola li ignora mettendosi le cuffiette.
È nel suo periodo di "repellenza verso gli esseri di sesso maschile".
O almeno Annalisa lo ha definito così.

«Tanto bella quanto antipatica vedo» dice uno dei due cercando di accarezzarle il viso.

La ragazza infastidita cerca di spostarsi quanto più possibile, ma il tipo alla sua sinistra le allunga un braccio dietro la schiena.

E Viola non sa cosa fare perché si sente in trappola, non può divincolarsi.
Le vengono gli occhi lucidi e il respiro inizia a mancarle.
I suoni e le voci li sente ormai ovattati.
È bloccata.
Era successo alle sue compagne di classe che un uomo fischiasse loro mentre camminavano.
Ma non pensava che sarebbe mai stata lei vittima di una molestia ancora peggiore.

POLVERE / Caph, bnkr44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora