Entro nel palazzo della Clayton's e saluto George alla reception. Mi avvio verso gli ascensori e aspetto che si aprano le porte. Entro e premo il pulsante 35. Al 6° piano le porte di aprono ma non entra nessuno. Mentre aspetto che si chiudano inizio a canticchiare sottovoce guardandomi intorno. Proprio mentre le porte iniziano a chiudersi una mano le ferma. Le porte si riaprono e vedo due occhi verdi puntare ai miei. Styles, chi altri? Entra e si posiziona accanto a me, io cerco di essere gentile e rivolgergli un sorriso ma lui mi squadra e il sorriso mi muore lentamente sulle labbra. Rimaniamo in silenzio e noto che ogni tanto si massaggia la mano con cui aveva aperto le porte dell'ascensore. Sento una strana tensione nell'aria, quasi come se fosse elettrica.
"Comunque io mi chiamo Abigail, se vuoi puoi chiamarmi Gail." Inizio tanto per essere educata.
"Perché dovrei chiamarti?" mi risponde irritato. Simpatico.
"Beh perché le persone normali fanno così...cioè gli sconosciuti non si chiamano, io intendevo si chiamano per nome e...uhm." Concludo il mio sproloquio.
"Harry." Dice il ragazzo alzando gli occhi al cielo.
Le porte dell'ascensore si aprono e io esco. Mi volto e vedo Harry che mi fissa prima che le porte si chiudano portandolo via. Non capisco. Devo avergli fatto qualcosa nella mia vita precedente e ne sto pagando le conseguenze ora? No Gail, non dire stupidaggini. Magari oggi era di cattivo umore. Ma poi, non mi interessa piacergli, per niente.
Mi accomodo dietro la mia scrivania e inizio a lavorare non accorgendomi neanche che Harry era davanti alla mia scrivania e mi fissava.
"Perché mi fissi? Le foto durano di più." Gli dico senza neanche alzare gli occhi.
"Il sig. Williams mi ha detto di dirti che appena hai un po' di tempo libero devi venire con me per andare a prendere il tuo fascicolo. Lo vuole vedere per mettere apposto alcuni documenti." Dice inespressivo. Perfetto, costretta a passare del tempo con lui.
"Si ok, fammi solo inviare questo file e ci sono."
Mi alzo dalla scrivania sentendo gli occhi di Loren su di noi per tutto il tragitto. Ci fermiamo davanti all'ascensore e aspettiamo in silenzio. Imbarazzante.
"Giochiamo a un gioco?" inizia.
Lo guardo sollevando un sopracciglio. Non avrei mai giocato a niente con lui. Mai.
"Venti domande, su qualsiasi argomento ma bisogna rispondere onestamente a tutte."
"Perché ora vuoi giocare con me? Io non giocherò mai, cresci un po'." Dico acida.
"Carina la tua prima domanda. Beh, io voglio giocare con te perché...beh perché mi annoio." Oh fantastico, ora sono diventata un passatempo.
"Quali sono i tuoi hobby?" mi chiede. Oh, non ci provare mio caro Styles. Da quando siamo passati a: rido di te perché mi fai pena, a: vorrei sapere qualcosa in più sulla tua vita?
"io...io canto in un pub di Westminster Road. Di tanto in tanto." Perché cavolo lo sto assecondando?
"Tu, quali sono i tuoi?" rimando.
"Non ne ho, semplice." Risponde secco. Che odio.
"Basta, io non gioco più. Devi rispondere anche tu se lo faccio io." Mi innervosisco.
"ma è vero, io non ho hobby...forse leggere." Ammette.
"Cosa leggi?" chiedo.
"per lo più classici...Hemingway, Shakespeare, Joyce." Conclude.
Rimaniamo in silenzio per il resto del viaggio in ascensore. Quando usciamo ci troviamo nella hall, Harry si avvicina alla reception e chiede le chiavi dell'archivio. Salutiamo e ci avviamo verso una porticina un pò nascosta. Lui la apre e iniziamo a scendere una serie di rampe di scale.
"Sei fidanzato?" gli chiedo cogliendolo evidentemente di sorpresa perché si blocca sulle scale e io finisco per andare a sbattere contro la sua schiena. Mormoro un imbarazzato 'scusa' e lui riprende a camminare.
"No, io non mi fidanzo mai." Mi dice duro.
Arrossisco. Stupida, stupida Gale. Dovevo capirlo che uno come lui non aveva fidanzate o qualcosa di simile.
"E tu?" mi chiede di rimando.
"Ho un bellissimo cane che si chiama Donut." Dico sicura.
"Quindi niente ragazzi eh?" dice con un sorrisetto mentre io scuoto la testa.
Arriviamo finalmente all'archivio dopo 5 rampe di scale che al solo pensiero di rifare in salita mi viene mal di gambe e iniziamo a posizionarci tra vari scaffali per cercare il mio fascicolo.
Scorro vari fascicoli ma senza risultato.
"Perché ti chiami Harry?!" inizio in un sorriso, tanto vale occupare il tempo.
"Beh Harry è il nome di mio nonno, lui è morto prima che nascessi e così mia madre mi ha chiamato come lui. Harry Styles Jr....trovato!" urla sventolando il fascicolo giallo in aria.
"Perfetto. Torniamo su!" dico voltandomi, ma una stretta intorno al mio polso mi trattiene. Mi giro per capire perché mi trattiene e me lo ritrovo a qualche centimetro dalla faccia, mentre signoreggia su di me.
"io...ehm..." non riesco a mettere una frase insieme mentre i suoi occhi così verdi si mescolano con i miei.
Le sue iridi si scuriscono e un cipiglio si fa spazio sul suo volto.
"Dobbiamo andare." Dice distaccato.
Iniziamo a salire le scale ma dopo tre rampe la stanchezza inizia a farsi sentire e il respiro si accorcia.
"Potresti almeno aspettarmi. Non sono allenata a questo." Dico mentre quel poco di ossigeno va via insieme alle parole.
Lui alza gli occhi al cielo, si sposta i ricci dalla fronte con la mano e ritorna indietro di qualche gradino dove sono io e mi afferra per il polso. Mai avrei pensato che quasi una settimana dopo aver incontrato Harold saremmo stati su una rampa di scale svariati metri sotto terra. Se ci penso sembra quasi uno scherzo del destino, ritrovarmi sempre sola con la persona che più mi irrita di tutte.
Iniziamo a salire le scale sempre ma la sua mano è scivolata dal mio polso incontrando la mia. La sua è grande e contiene perfettamente la mia. Sento come uno strano formicolio alla mano, è quasi elettrico e una scossa si propaga lungo tutto il mio braccio. All'improvviso mi sento debole e accaldata.
"Se avessi saputo che eri così fragile ci avrei pensato due volte prima di farti fare attività fisica." Dice cercando di nascondere il suo ghigno.
Mentalmente affretto il passo e gli tiro uno schiaffo, ma la realtà è che se faccio un gradino in più dovrò essere sottoposta a un trapianto di polmone. Finalmente raggiungiamo quella che a me sembra la porta del Paradiso e usciamo dall'archivio. Mi avvio per prendere l'ascensore ma Harry mi ferma.
"Ti vedo un po' stravolta, vieni, ti accompagno al bar a prendere qualcosa." Mi dice.
Annuisco senza controbattere, anche se non mi farò problemi in futuro a rinfacciargli che è stata colpa sua tutto questo.
Entriamo nel bar e mi siedo a un tavolino, lui si avvicina al frigo e prende un thè freddo. Me lo porge e lo inizio a bere. Proprio mentre cerco qualche argomento per conversare vedo una biondina avvicinarsi ad Harry e abbracciarlo.
"Ehy ragazzaccio, perché non mi richiami?" gli dice lei buttandogli le braccia al collo. Ok, meglio togliere le tende, questa non è più zona per me. Mentre mi alzo e giro le spalle senza farmi notare vedo Liam entrare nel bar e urlare il mio nome sventolando un braccio. Ma che è? Si sono messi d'accordo sti due?
***
Buona caldissima giornata di Luglio a tutti :) all the love, N.
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Talking stones (h.s.)
Fanfiction"In antichità le pietre venivano usate per trasmettere dei messaggi, mio padre le chiamava le pietre parlanti...più è grande e più indica che chi te l'ha donata ti vuole molto bene. Quelle lisce trasmettono simpatia, cordialità e affetto mentre quel...