"Lo sai che la doccia va fatta dopo aver corso, vero?" dice lui appena mi vede entrare in casa tutta bagnata.
Gli sorrido. "Lo sai come sono fatta, sono una ragazza che non sa aspettare!" gli dico maliziosa.
"Già dimenticavo...questa notte è stata...terrificante" dice sorseggiando il suo caffè.
"Vado a farmi una doccia...ancora! Mi porti a lavoro? La macchina oggi preferirei non prenderla" dico pensando al sogno. Lui annuisce e poi sorride. Faccio la mia comparsa diversi minuti dopo, lavata, profumata e vestita di tutto punto pronta per andare a lavoro.
"Ti ho preparato il caffè" dice lui porgendomi una tazza e avvicinandosi alla mia bocca. "Buongiorno" mi sussurra prima di darmi il mio bacio del buongiorno.
"Dopo il lavoro ti porto a cena in un posticino carino...dobbiamo festeggiare" dice allegro.
"Cosa si festeggia?" chiedo afferrando la mia borsa e finendo di bere il mio caffè.
"Piccola sorpresa per te!" dice prendendo le chiavi dell'auto.
Lasciamo il piccolo appartamento e ci dirigiamo verso la Clayton's.
"Buongiorno Gail!" dice lei allegra.
"Ciao Loren!" le sorrido. "A quanto pare oggi hanno tutti una ragione per essere felici: qual è la tua?" le dico ancora con un sorriso stampato in faccia.
"Beh sai oggi è il mesiversario mio e di Joe!"
"Il tuo che?" chiedo stranita.
"Mesiversario...è tipo un anniversario ma invece che festeggiare ogni anno, festeggi ogni mese!" dice come se fosse elementare. Annuisco facendo finta di comprendere.
"Quindi tu e Joe festeggerete in modo speciale questa sera?" chiedo per farla continuare a parlare.
"Si, ha detto che mi vuole portare in un posto carino...non ho idea di dove andremo ma so già che mi piacerà" dice con gli occhi che le brillano.
"Oh, che strano, anche Harry mi ha detto la stessa cosa questa mattina" dico pensosa.
"Magari è il vostro mesiversario e non te lo ricordi!" dice lei emozionata. Io ed Harry non avevamo mai dato peso a queste cose ma io mi ricordavo che stavamo per compiere sei mesi da quando ci eravamo messi insieme.
Durante la pausa mentre mangiamo tutti intorno ad un tavolo il nostro cibo mi chiama Emma al cellulare.
"Ciao Gail!" dice anche lei allegra.
"Ciao Emma, come stai?"
"Sono elettrizzata! Ho due novità bellissime! Io e Zack abbiamo scelto il nome per la piccola: Jules! È perfetto, vero? E la seconda novità è che il dottore ha detto che nascerà all'inizio di Maggio, il dieci! Per festeggiare Zack ha detto che sta sera mi porta in un posticino carino, speriamo non sia messicano, lo sa che sto male quando andiamo lì!" dice ma io non la sto ascoltando neanche più. Più penso a questa cosa della coincidente uscita in un 'posticino carino' più mi puzza: c'è sotto qualcosa che non quadra.
"Che bello, sono molto felice per voi! Allora ti aspetto in settimana per quel Tea che mi avevi promesso da un po'!" le dico prima di chiudere il telefono.
Ritorno a sedermi con gli altri, sul mio cellulare apro l'applicazione del calendario e osservo la data per capire se è un giorno particolare.
14 Febbraio.
Oh, santo, cielo. San Valentino. E chi se lo ricordava? Non ci ho pensato minimamente.
Harry mangia tranquillo accanto a me mentre esamina dei documenti mentre io mi sto scervellando per capire cosa fare.
Il pomeriggio passa in fretta e mi ritrovo nel bagno del mio piccolo appartamento a prepararmi per la cena. Ho scelto per l'occasione un vestito abbastanza aderente ma morbido nei punti giusti, grigio scuro con sotto un paio di scarpe basse con i lacci, un filo di ombretto smoky eye e una ravvivata ai capelli.
"Sono pronta!" urlo dal bagno.
"Anche io" risponde lui dalla camera da letto. "Al tre: uno, due, tre".
Usciamo entrambi rimanendo sulla soglia delle rispettive porte e squadrandoci.
"Oddio Gail così mi farai morire. Sei splendida" dice lui accorciando le distanze (e la mia gonna).
"Neanche tu stai male...da quando sei diventato così sexy?" scherzo cercando di non fargli capire che sto dicendo la verità.
"Stare con le belle ragazze aiuta, sai" dice facendomi l'occhiolino e abbracciandomi. Mi bacia intensamente per qualche minuto finché non decide che è tardi e dobbiamo andare.
"Ho in mente qualcosa di speciale per noi sta sera, qualcosa che non ti aspetteresti neanche tu" mi sussurra prima di staccarsi. Saliamo in macchina e la sera ci avvolge completamente.
"Secondo te sono vestita adeguatamente?" dico cercando di lisciarmi il vestito.
"Si, la nostra serata non richiede molto movimento...beh non subito almeno" dice ammiccando sorridente.
"Posso avere un indizio?" chiedo fissando le luci della città fuori dal finestrino.
"Hmmm no!" afferma divertito mettendomi una mano sulla coscia risvegliando così dentro me sensazioni e istinti.
"Ho come l'impressione che centrino qualcosa anche Loren e Emma" dico cogliendolo evidentemente di sorpresa.
"Non posso dirti nulla ma forse potresti avere ragione" dice vago.
Arriviamo nel parcheggio di un locale molto rustico appena fuori la città, il locale si chiama 'Da Barney' e un piccolo sentiero realizzato con assi di legno e lanternine ci indicano la strada verso la struttura: fiori, legno e decorazioni colorate compongono il locale e qualche candela sistemata sul davanzale delle finestre completa il capolavoro. Sembra di essere in una fiaba.
***
Ancora un paio di capitoli, così avete qualcosa da leggere oggi in autobus mentre tornate a casa da scuola! N.
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Talking stones (h.s.)
Fanfiction"In antichità le pietre venivano usate per trasmettere dei messaggi, mio padre le chiamava le pietre parlanti...più è grande e più indica che chi te l'ha donata ti vuole molto bene. Quelle lisce trasmettono simpatia, cordialità e affetto mentre quel...