"Senti James noi non ritorneremo prima di una settimana, che a te piaccia o meno" sento Harry dire al telefono. Il posto accanto a me nel letto è freddo. Tengo gli occhi chiusi sperando che non si sia accorto che sono sveglia.
Prima che possa anche solo finire il pensiero che sto facendo una lacrima scende e viene assorbita dal cuscino.
"Si è svegliata, ti devo lasciare" dice lui e poco dopo sento il calore del suo corpo avvolgere il mio sotto le coperte. Tengo gli occhi chiusi senza muovermi, sperando che se fossi rimasta così per sempre il dolore sarebbe andato via e Niall sarebbe ritornato da me.
Dopo qualche minuto apro gli occhi e il mio cuore viene stretto in una morsa. Rivivo davanti ai miei occhi la scena della morte di Niall. Inizio ad agitarmi e ad urlare. Ma io non sento nulla, nelle mie orecchie solo un lontano fruscio.
"Ehi ehi ehi! Tranquilla ci sono io, shh" dice Harry stringendomi a se.
Affondo il viso nel suo collo lasciando che le mie lacrime bagnassero tutta la parte superiore della sua maglietta. Poi, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, si attacca alle mie labbra accarezzandole delicatamente con le sue. Rispondo al bacio con disperazione, con urgenza. Ho bisogno di aggrapparmi a qualcosa e credo proprio che Harry sia la mia ancora. Ora qui, senza più inibizioni, senza più maschere siamo davvero noi, solo la vera e rotta me e il sensibile e protettivo lui.
"Gail io..."
"Harry ho paura di dimenticarlo" riesco a dire in un soffio. Mi tiene ancora stretta tra le sue grandi braccia e una pace improvvisa mi avvolge, come se dopo aver confessato questo peso a qualcun altro avessi fatto pace col mondo.
"Gail lui non andrà mai via di qui. Questo posto gli appartiene, lui vive qui, tra queste mura, sullo sgabello giù in cucina o sul dondolo sul portico. Tutto in questa casa parla di lui. Ma soprattutto finché terremo nel nostro cuore il ricordo di lui, lui vivrà sempre" conclude cullandomi sul suo petto. Io mi sciolgo tra le lacrime.
"Harry?" dico.
"Si Gail?"
"Io ti amo" dico senza neanche pensarci. Lui mi bacia i capelli poi mi rimette a letto e io crollo sotto il peso del dolore.
Mi sveglio quando fuori il cielo è buio e nella mia stanza si sente un forte profumo di pizza. Il mio stomaco ormai vuoto da più di un giorno, protesta rumorosamente. Mi giro e vedo Harry seduto sul letto accanto a me con il cartone di pizza sulle gambe incrociate, in una mano una fetta di pizza e nell'altra il cellulare. Lo fisso un po' prima che si accorga che sono sveglia. Getta la pizza sul cartone e sposta il tutto per terra.
"Ehi buonasera" dice sfiorandomi una guancia.
"Quanto ho dormito?"
"Quasi 9 ore" dice.
"Ti sei annoiato?" dico cercando di racimolare le ultime forse e appoggiare la schiena contro la spalliera del letto.
"No non proprio, ho finito qualche lavoro arretrato, ho letto un po' e mi sono ordinato la cena...ah, l 'ho presa anche a te" dice.
Cerco di annuire per ringraziarlo e incrocio le mani sul mio grembo. Lo stomaco brontola e lui mi fissa.
"Cosa c'è?" dico con una lentezza disumana visto che la mia lingua non vuole collaborare.
"Dovresti mangiare qualcosa" dice severo.
"Non mi sembra proprio il caso di mangiare in questo momento"
"Vuoi lasciarti morire? Abigail se dovrò imboccarti io stesso non mi farò scrupoli a farlo. Non starò qui a vederti diventare debole ogni giorno sempre più, c'è gente qui che ha bisogno di te, io ho bisogno di te" dice.
"Davvero? Tu hai bisogno di me?" chiedo incredula.
Annuisce e mi passa il suo cartone con solo due fette di pizza dentro. Andranno più che bene. Ne afferro una e inizio a mordicchiarla. Mi sembra senza sapore, ma la mangio comunque per far contento Harry.
"Chi stavi chiamando questa mattina?" chiedo mentre addento l'ultimo pezzo.
"Il capo...l'ho avvertito che saremmo rimasti un po' di più"
"Grazie, con tutto quello che è successo mi sono dimenticata di avvisarlo" dico e mentalmente lascio cadere la questione.
"Non c'è problema, sai che per qualsiasi cosa puoi contare su di me".
"Tua mamma ha detto che domani pomeriggio ci saranno i funerali.." aggiunge cauto.
"Non so se ho la forza di andarci Harry" dico in un tono di voce appena udibile.
"Gail fa male, lo so. Ma glielo dobbiamo, lui lo avrebbe fatto al posto nostro" conclude saggio come al solito.
Annuisco e ingoio anche l'ultimo anonimo pezzo di pizza.
Vedo Harry alzarsi dal letto con il cartone della pizza in mano e subito mi affretto a parlare: "No ti prego, non lasciarmi anche tu. Rimani qui accanto a me" urlo disperata dal mio letto. Vista da fuori devo sembrare proprio patetica, ma a me non importa, non permetterò che qualcun altro a cui io voglio bene mi venga strappato via così.
Lui appoggia per terra il contenitore poi viene verso di me e sale sul letto.
"Lo sai che non andrei mai da nessuna parte senza di te...non ti libererai così in fretta di me" dice appoggiando le sue labbra sulle mie. Ogni volta che lo fa è come se riprendessi fiato dopo una lunga apnea. Le sue labbra sono ossigeno per me, ne vorrei sempre di più. Quando mi bacia mi dimentico tutto il resto, e per un secondo dimentico anche tutto questo dolore che minaccia di accompagnarmi ancora a lungo.
E ci addormentiamo così, stretti in un abbraccio che vale più di mille 'mi dispiace'.
***
Buon weekend a tutti, vostra affezionatissima N.
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Talking stones (h.s.)
Fanfic"In antichità le pietre venivano usate per trasmettere dei messaggi, mio padre le chiamava le pietre parlanti...più è grande e più indica che chi te l'ha donata ti vuole molto bene. Quelle lisce trasmettono simpatia, cordialità e affetto mentre quel...