Chapter 97

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'Harry ma dove sei finito?' gli scrivo nell'ennesimo messaggio che gli mando.

"Insomma, dimmi qualcosa di te, voglio sapere tutto della donna che sei diventata" dice lui. Io senza neanche sforzarmi di sembrare carina inizio:

"Beh ho un lavoro, una vita incasinata, un ragazzo e un cane. Ah, Niall è morto" dico sperando che questo lo colpisca come uno schiaffo in piena faccia.

"E' morto? Quando?" chiede allibito. Sto riuscendo nel mio intento e questo mi procura una specie di perverso compiacimento.

"L'anno scorso, a Novembre."

"Oh non è possibile perché l'ho visto a capodanno e mi sembrava che fosse in perfetta forma!" dice un po' confuso. Ora quella colpita dalla notizia come uno schiaffo in piena faccia sono io.

"Che vuol dire lo hai visto?" chiedo trattenendo ogni possibile emozione.

"Vuol dire che l'ultimo giorno dell'anno io ero con la mia famiglia ad un party organizzato da amici (in Kentucky) e ad un certo punto l'ho visto. Quando si è accorto che ero lì mi ha sorriso e si è avvicinato. Abbiamo parlato del più e del meno, mi ha detto che stavate tutti bene e che lui era in America da un paio di mesi perché stava frequentando l'università li."

Non riuscendo ad elaborare la notizia inizio a trattenere il fiato nella speranza che la rabbia che sento nascere dal profondo non esploda proprio in quel momento.

"Devo andare" dico alzandomi più in fretta possibile imbracciando la mia borsa e correndo fuori dal locale.

Appena superato l'angolo dell'edificio mi fermo rimanendo immobile contro il muro. Mille pensieri mi ronzano in mente, i dubbi si moltiplicano e il mio battito accelera lasciandomi senza fiato e con dei pensieri stranissimi in testa.

"Ma che diavolo sta succedendo?" mi chiedo a bassa voce cercando il cellulare nella borsa. Se Niall era vivo dovevo assolutamente dirlo a mia madre.

'Harry per favore ti devo dire una cosa importantissima, quando vedi questo e gli altri 15 messaggi che ti ho lasciato rispondimi!'.

"Mamma?" dico appena risponde al telefono.

"Dimmi tesoro...ti sento agitata!"

"Papà...Richard mi ha appena detto una cosa che non.....Pronto? Pronto?" la linea era caduta.

Una pessima sensazione iniziava a crescermi nel petto.

Appena arrivata a casa cerco mia madre ma lei e tutte le sue cose sono sparite. Giurai a me stessa che se lui avesse osato metterle le mani addosso lo avrei ucciso personalmente.

"E ora che diamine faccio?" urlo ad alta voce nell'appartamento vuoto. Una terribile sensazione di essere stata abbandonata mi trafigge il petto impedendomi di respirare.

Il mio telefono vibra e mi precipito su di esso. 'Mi dispiace di aver creato confusione ancora una volta. Prometto che se vuoi ti lascio in pace come vuole tua madre-R.'

Cosa vuol dire tutto questo? Mi sento impazzire! Ho bisogno di muovermi, di sfogarmi per far uscire tutto quello che mi ronza in mente. Mi infilo la tuta da joggins e afferro le cuffiette e le chiavi di casa. Appena fuori inizio subito a correre.

Infilo le cuffiette ma invece che la musica provo a chiamare mia madre. Il telefono squilla e dopo un paio di minuti in cui non risponde nessuno si auto inserisce la segreteria.

Faccio partire la musica e corro più veloce che posso cercando di sfinirmi fisicamente, perché mentalmente già lo sono.

"Loren mi sai dire qualcosa sul sig. Williams?" le chiedo il giorno seguente.

"Ma non sei tu quella che sta con suo figlio? Comunque da quello che ho sentito James non ha reagito bene alle cure e purtroppo non ce l'ha fatta. Uno di questi giorni dovrebbero rimpatriare la salma per fare i funerali. Mi dispiace" dice fissando qualche foglio sulla sua scrivania. Non riesco a credere che Harry non mi abbia detto nulla, che non si sia fatto vivo per niente. Quando è morto Niall lui mi è stato vicino e mi ha sostenuto e io voglio fare lo stesso con lui.

Afferro il mio cellulare, prenoto un volo verso New York e scrivo a mio padre se vuole accompagnarmi. La sua risposta è affermativa e decidiamo di incontrarci nel pomeriggio per sistemare alcune cose prima di partire.

"Ciao Gail...come stai?" dice lui entrando nel mio appartamento.

"Non ci capisco più niente. Sembrano tutti scomparsi. Tu sai qualcosa che non vuoi dirmi."

Si siede pensieroso con un'espressione grave sul bordo del mio divano e mi invita a fare lo stesso.

"In realtà c'è qualcosa che ho bisogno di dirti. Non sarà facile, molto più dura di quanto non lo sia adesso ma credimi io lo faccio per te, sei una donna, hai bisogno di sapere la verità. So che non mi crederai perché sono quello che ti ha tradita ma la nostra famiglia da sempre ha tenuto dei segreti nascosti. Gail...in realtà io non volevo lasciarti, tua madre mi ha cacciato di casa e durante il divorzio mi ha tolto tutto quello che possedevo e mi ha impedito di vederti o anche solo di scriverti. Io ti ho scritto una lettera ogni mese da quando sono andato via e te le ho spedite tutte sapendo che tua madre non te le avrebbe fatte mai vedere. Ho provato più volte a cercarti ma tua madre e tua nonna hanno fatto di tutto per tenerti lontana da me. E poi qualche mese dopo la tua nascita tuo zio e tua zia ci dissero che non potevano avere figli e così io e tua madre decidemmo di dare Niall a loro, lui però è tuo fratello. Jeff è il figlio della zia e di una sua relazione avuta prima che lei e lo zio si sposassero. Siete sempre cresciuti come fratelli voi due ma quando due anni fa Ashton si è lasciato scappare che lui era innamorato di te, tua madre ha deciso di allontanarvi facendoti trasferire qui a Londra. Niall pazzo d'amore l'anno scorso ha deciso che se non poteva averti sarebbe scappato via lontano in un altro continente e avrebbe cercato di dimenticarti. Tua nonna ha avuto l'idea del funerale, diceva che non vi sareste mai più dovuti vedere per cui era meglio per te piangere la sua morte piuttosto che sapere tutto questo."

Un pezzo alla volta sento il mio cuore sbriciolarsi in una morsa.

***

Daaaai non fate quella faccia, un pò ve lo aspettavate vero?

:) N.

Talking stones (h.s.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora