Capitolo 22 | A Targaryen alone in the world is a terrible thing.

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🎧 Make the angels cry  ─ Chris Grey 🎧

La regina Maegara Targaryen, aveva preso la città e la fortezza rossa. Aveva vinto la guerra, Aegon l'usurpatore era strisciato ai suoi piedi implorando misericordia. La città era distrutta, il popolo si era inchinato a lei riconoscendola come sovrana, quando l'impossibile accadde davanti ai suoi occhi.

Approdo del re, Westeros.

MAEGARA

La guerra aveva avvolto la città, le strade erano invase dal caos e dalla distruzione. I I miei occhi erano fissi sul Tempio di Baelor. Sapevo che Aegon e Larys si nascondevano lì, come ratti in una tana, sperando di sfuggire alla giustizia che li attendeva. Nascondersi alla Fortezza Rossa o alla Fossa del Drago sarebbe stato troppo prevedibile. Le urla, il rumore dei combattimenti e l'odore acre del fumo e del sangue erano ovunque. Il mio esercito combatteva contro le ultime forze dei Verdi: Lannister, Baratheon e Hightower, per la maggior parte. Entrai nel tempio con Lord Stark e Lady Myrielle alle mie spalle. L'atmosfera era tesa e il silenzio era rotto solo dal suono dei nostri passi. Il Tempio di Baelor, solitamente un luogo di pace e preghiera, ma ero certa tra le ombre delle colonne e le pareti annerite dal fumo, li avremmo trovati.

Sguainai la spada Sorella Oscura e noi tre ci dividemmo, perlustrammo il Tempio in ogni angolazione e poi, lì, sotto l'altare vidi spuntare il piede di ferro di Lord Larys Strong.

Aegon, il re usurpatore, guardava il pavimento con uno sguardo vuoto e perduto. Le sue spalle erano curve, il suo volto pallido e sudato. La sua corona, un tempo simbolo della sua autorità rubata, giaceva abbandonata ai suoi piedi.

Accanto a lui, Larys Strong, l'uomo subdolo che aveva tramato e manipolato nell'ombra, mi guardava con un'espressione di odio impotente, i suoi occhi brillavano di un veleno che non poteva più riversare su nessuno. La sua faccia era una maschera di astio, la sua lingua silenziosa come un serpente senza morsi.

E poi c'era Alicent. La donna che aveva osato sfidare mia madre, la donna che aveva seminato discordia e tradimento in ogni angolo di questo regno. Il suo sguardo era fisso in avanti, il viso una maschera di disperazione, il suo orgoglio spezzato, il suo spirito infranto. Ma c'era ancora una fiamma nei suoi occhi, un residuo di arroganza che non voleva spegnersi.

Puntai la spada contro il petto di Aegon, Alicent mi guardò. «Bastarda maledetta» sussurrò.

«Vi dichiaro prigionieri» li guardai con odio, con un risentimento tale che se avessi permesso alle mie emozioni di sopraffarmi li avrei uccisi tutti e tre. Tuttavia per loro avevo altri piani e l'intero popolo di Approdo del re avrebbe dovuto vedere coloro che li avevano fatti perire per mesi privandoli di cibo e libertà.

Accanto a me, Cregan Stark e Lady Myrielle scortavano i prigionieri con mani ferme. Il mio sguardo si fermò su Aegon, sul capo portava la corona del Conquistatore, anche se del suo antenato non aveva proprio niente.

LOVER'S DEATH | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora