Maegara Targaryen.
Aemond Targaryen.
Zio e nipote, la storia si ripete. Sempre.
È così tanto sbagliato amare chi dovresti odiare?
I libri di storia raccontano, ma a volte ne omettono una parte.
Aemond Targaryen x fem!oc | Forbidden Love.
Inizio:...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
🎧 Set fire to the rain ─ Adele 🎧
❝ Una regina sul trono di spade e un re consorte. La regina Maegara Targaryen e il re consorte Aemond regnarono per un anno interno, ma una notte tutto cambiò. Alcuni puristi misogini, sostenevano che una donna non poteva governare e una notte assaltarono la fortezza rossa mettendo fine al regno della regina dei draghi. Ella fu costretta a fuggire con tutta la sua famiglia e a rifugiarsi a Roccia del drago.❞
Approdo del re, Westeros.
MAEGARA
Quella notte mi svegliai di soprassalto, confusa, mentre la sensazione di soffocamento mi avvolgeva. «Maeg, Maegara amore mio svegliati!» L'odore acre di fumo riempiva l'aria, penetrando nelle narici e bruciando la gola. Per un attimo, mi chiesi se fosse solo un incubo, ma bastò un'occhiata intorno per rendermi conto che non lo era. Era la realtà.
Accanto a me, Aemond era già in piedi, vestito in fretta, con l'occhio fisso verso la finestra, attraverso cui si poteva scorgere un bagliore sinistro. Le fiamme si alzavano alte nella notte, divorando la Fortezza Rossa come una bestia furiosa, mentre il fumo denso si insinuava nelle nostre stanze, soffocando l'aria. Il fuoco non era lontano. «Aemond...» la mia voce era un sussurro spezzato dal terrore, mentre mi stringevo le mani al petto.
Aemond non rispose subito, il suo sguardo duro e concentrato. «Qualcuno ha appiccato il fuoco» disse infine, con la voce ferma, ma carica di urgenza. «Dobbiamo muoverci.»
Il mio cuore accelerò all'idea del pericolo imminente. Mentre cercavo di vestirmi in fretta, la realtà mi colpì con forza: stavano attaccando la Fortezza. Il nemico era dentro le nostre mura, e il tempo ci stava sfuggendo di mano. Il suono delle urla giungeva da fuori, mescolato al crepitio delle fiamme che si faceva sempre più intenso. La fortezza rossa, simbolo della nostra potenza, stava crollando. Potevo sentire il pavimento tremare sotto i piedi, come se persino le fondamenta stessero per cedere. Mi guardai intorno, colpita dall'assurdità della situazione. Le nostre stanze, un tempo sicure, erano ora avvolte da un'atmosfera sinistra, impregnate dal fumo soffocante e dall'odore di bruciato.
«Visenya!»
Non potei fare a meno di pensare a lei, la nostra bambina che dormiva nelle sue stanze ignara del caos. Aemond mi lanciò uno sguardo feroce e preoccupato. «Dobbiamo andare da lei, da Visenya... Aemond ti prego se le succede qualcosa...»
Quando Aemond e io uscimmo di corsa dalle nostre stanze, il calore del fuoco ci investì subito, il fumo si addensava nei corridoi, soffocando l'aria. I nostri passi risuonavano rapidi, quasi disperati, mentre ci dirigevamo verso le stanze di Visenya.
Lì, nella penombra, la vidi. Visenya tremava nella sua culla, i suoi piccoli pugni stretti, mentre il pianto disperato riempiva la stanza. Mi avvicinai di corsa, le mani che tremavano tanto quanto il suo piccolo corpo. La presi in braccio, stringendola forte contro di me, sussurrando parole rassicuranti che non sentivo neppure io. «Shh, piccola, va tutto bene...» anche se dentro sapevo che non era vero. Il castello era in fiamme e fuori, il popolo insorgeva. Ma in quel momento, l'unica cosa che contava era lei, la nostra bambina, sana e salva tra le mie braccia.
