3 Roxenne

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L'alba arriva annunciando una nuova giornata della mia vita. Quest'oggi non mi sarei mai voluta alzare. I postumi della serata trascorsa a ricordare i bei vecchi tempi del college ci hanno portati a esagerare con l'alcol. La sfida di shot ha decretato la fine della serata. Non pensavo di essermi disabituata all'alcol in questo modo, ma la misera sconfitta lo ha dimostrato.

Un rombo familiare di una moto risuona nel silenzio della vastità che ci circonda. Mi alzo in piedi e attraverso la lieve luce dell'alba, noto un ragazzo dai capelli biondi che si prepara a partire. La sua figura è illuminata dolcemente dai primi raggi del sole che filtrano attraverso le colline, creando un'aura dorata intorno a lui. Indossa un gilet di jeans sdrucito, dal quale spuntano braccia muscolose e ben scolpite.

Con movimenti decisi e precisi, sta infilando i guanti di pelle nera, stringendoli con cura intorno ai polsi. I muscoli delle braccia si contraggono leggermente mentre si prepara, rivelando una forza nascosta e una determinazione che traspare anche nei gesti più semplici.

Indossa un paio di pantaloni che gli cadono in modo perfetto e avvolgente sulle gambe, modellati su di lui come se fossero stati fatti su misura. La moto sotto di lui emette un rumore inconfondibile, un ruggito profondo che sembra quasi riflettere la sua essenza indomita e libera.

Proprio mentre sta per salire in sella, ruota la testa nella mia direzione. I nostri sguardi si incontrano, e per un attimo, il tempo sembra fermarsi. I suoi occhi, di un colore indefinito tra il verde e il grigio, brillano con una luce intensa e magnetica. In quell'istante, qualcosa di indefinibile mi incanta di lui.

Sento il cuore battere più forte, una sensazione di eccitazione mista a curiosità mi attraversa. È come se attraverso quel breve contatto visivo avessi percepito un mondo intero, un'anima complessa e affascinante nascosta dietro quell'apparenza da ribelle.

Non posso fare a meno di chiedermi chi sia e cosa lo abbia portato qui, in questo angolo sperduto del mondo. C'è un'aura di mistero e avventura intorno a lui che mi attrae irresistibilmente, facendomi desiderare di conoscere di più di quella vita che si cela dietro i suoi occhi enigmatici.

Decido di rimettermi a dormire per qualche ora.

Dei colpi alla porta mi svegliano sorprendendomi. Non mi ricordo cosa stessi sognando, ma qualcosa mi ha messo una pace immensa addosso.

"Arrivo!"

Indosso solo una canottiera bianca e le mie mutande, le quali coprono un tatuaggio che mi sono fatta dopo aver perso una scommessa, proprio con Logan. Apro il mio zaino e tiro fuori un paio di pantaloni della tuta, che avrei usato come pigiama ma, ahimè, ero troppo ubriaca per ricordarmi di fare qualsiasi cosa.

Apro la porta della mia camera d'hotel e non mi aspetto certo di trovarmi di fronte a qualcuno come lui. Un ragazzo alto e affascinante, dai tratti inconfondibilmente scozzesi, sta lì, davanti a me, con un sorriso leggermente enigmatico che sembra celare mille storie.

Ha capelli castani, leggermente ondulati, che cadono con noncuranza sulla fronte, dandogli un'aria vagamente ribelle. Gli occhi sono di un verde intenso, come le colline scozzesi dopo una pioggia estiva, e brillano di una luce curiosa. La sua pelle, chiara e leggermente arrossata dal sole, conferisce al suo viso un aspetto sano e genuino.

Ma ciò che davvero attira l'attenzione è il suo abbigliamento, un inconsueto mix tra il fascino scozzese e l'iconografia del cowboy americano. Indossa un cappello da cowboy marrone chiaro, leggermente logoro, che gli conferisce un'aria avventurosa e misteriosa. La camicia a quadri di flanella, tipica della tradizione scozzese, è abbottonata con cura e infilata nei pantaloni, mostrando una cintura con una fibbia d'argento elaborata che riflette la luce in modo affascinante. I jeans, di un blu scuro e ben aderenti, sembrano modellati sulle sue gambe muscolose, testimoniando ore di lavoro all'aria aperta. Gli stivali da cowboy, in pelle marrone scuro, sono decorati con intricate cuciture e sembrano essere stati ben usati, con segni di usura che raccontano di lunghe giornate trascorse in sella.

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