Il sole sorge come ogni mattina, ma oggi la sua luce sembra spettrale. Due settimane sono passate dal mio arrivo a San Miguel Springs, e ho iniziato a trovare una sorta di pace in questo angolo isolato del mondo. Ogni giorno mi sveglio, mi avventuro nella piccola caffetteria all'angolo della strada e poi mi concedo lunghe passeggiate nel deserto. È una routine che mi aiuta a mettere ordine nei pensieri e a trovare una parvenza di tranquillità. Ma questa mattina, tutto cambia.
Mi alzo come al solito, il sole filtra attraverso le tende sbiadite e accendo la luce del bagno. Dopo una doccia veloce, mi vesto e esco dalla stanza, pronto per la mia solita passeggiata. Ma quando giro l'angolo del corridoio del motel, il cuore mi balza in gola.
La vedo. Roxenne. O, meglio, qualcuno che le assomiglia in modo sconvolgente. Esce dalla stanza accanto alla mia, i capelli castani che ondeggiano leggermente nella brezza e un vestito bianco che si muove come una visione spettrale. Non posso credere ai miei occhi. Rimango paralizzato, fissandola mentre si allontana, il respiro che mi si blocca in gola.
Dopo un momento di shock, cerco di razionalizzare la situazione. Forse è una coincidenza. Forse ho visto una donna che le somiglia incredibilmente, e la mia mente, sopraffatta dalla stanchezza e dall'isolamento, ha proiettato su di lei l'immagine di Roxenne. Ma non riesco a scuotere l'idea che sia davvero lei. Non posso restare qui a fissare la porta. Devo agire, capire se la mia mente mi sta ingannando o se la realtà è cambiata in modi che non riesco a comprendere.
Vado a passo veloce verso l'angolo del motel, dove Roxenne è scomparsa. Ma quando arrivo, la strada è deserta, il corridoio vuoto. Non c'è traccia di lei. Mi sento confuso e frustrato, come se il mondo stesse giocando con me. Torno lentamente alla mia stanza, il cuore ancora in tumulto.
Per distrarmi, decido di passare il resto della giornata con Clint, un vecchio signore barbuto e burbero che gestisce una piccola officina a pochi passi dal motel. Clint è un uomo di poche parole, ma ha un'aria di saggezza e di resistenza che mi affascina. Quando gli chiedo se ha bisogno di una mano, accetta con un cenno della testa, e così trascorro le ore successive a lavorare con lui.
Clint è un tipo che ama le cose semplici e dirette. Laviamo insieme i pezzi di ricambio, sistemiamo alcuni attrezzi e facciamo piccoli lavori di manutenzione. Le sue mani sono dure e callose, e la barba grigia gli conferisce un'aria da saggio solitario. Nonostante il suo aspetto burbero, c'è qualcosa di rassicurante nella sua presenza.
Quando il mio nuovo capo si ferma per prendere una pausa, mi siedo accanto a lui, e inizia a raccontare storie di quando era giovane, di come ha costruito la sua officina e delle avventure che ha vissuto nel deserto. Mi accorgo che, in un certo senso, il vecchio ed e io ci somigliamo. Entrambi abbiamo i segni del tempo sulle spalle e una certa durezza, ma anche una profonda solitudine che non abbiamo mai completamente affrontato. La sua voce è roca ma calorosa, e il modo in cui parla delle sue esperienze mi fa sorridere.
In un momento di riflessione, mi viene da pensare che, se un giorno dovessi invecchiare e diventare come Clint, non sarebbe poi così male. La sua vita sembra semplice e concreta, e in un certo senso, ha trovato un equilibrio che io sto ancora cercando. Mi immagino da vecchio, con la stessa barba e il carattere burbero, e non posso fare a meno di ridere. C'è qualcosa di quasi confortante nell'idea che, sebbene la vita possa essere dura, c'è una sorta di bellezza in questo modo di affrontarla.
La giornata trascorre tra risate e lavori sporchi, e quando il sole inizia a calare, sento una strana sensazione di gratitudine per la compagnia di Clint. Anche se il mistero di Roxenne persiste nella mia mente, il tempo trascorso con Clint mi aiuta a mettere in prospettiva le cose.
Quella sera, mentre mi preparo per andare a letto, il pensiero di Roxenne non mi abbandona. Mi domando se la donna che ho visto fosse davvero lei, se ci sia stata una spiegazione razionale o se stia semplicemente impazzendo.
Mi ritrovo a fantasticare su Roxenne, immaginando che la donna che ho visto non sia una mera illusione, ma un segnale, una prova che forse c'è ancora qualcosa di non risolto tra di noi. Mi chiedo se sia davvero lei, se ci sia una spiegazione razionale o se tutto ciò sia solo un gioco della mia mente. Ma, più mi concentro, più le immagini di Roxenne diventano vivide e dettagliate.
Immagino di trovarla di nuovo nella cittadina, magari seduta in uno dei piccoli caffè o passeggiando per le vie polverose.
Il mio membro si fa duro nei pantaloni. Non farmi questo scherzo amico. Eppure, lo fa. È li che chiede di essere soddisfatto e i gemiti provenienti dalla camera di fianco alla mia non aiutano.
C'è un girone dell'inferno che ha il mio nome. Sono consapevole che sia folle questa fissazione per lei. Chi è? Nessuno! Sarah dovrebbe occupare i miei pensieri. No, lei non mi manca neppure. Provo solo sollievo al pensiero di non doverla vedere ogni singolo giorno. Lei distrutta dalla vita, la sua pelle bronzea diventata pallida. I capelli sciupati e raccolti perennemente. Le occhiaie violacee.
Il mio pene a questi ricordi torna a dormire. Ma io non posso. Mi alzo dal letto. Esco dalla camera e vado verso la mia moto solo con addosso i pantaloni grigi della tuta. Sono a petto nudo, non riesco più a guardarlo allo specchio. C'è un'impronta che non posso guardare.
Di fianco alla mia moto c'è un Harley fottutamente familiare.
Roxenne è qui.
eheheheheh
Buongiorno!
che ve devo dì!
prossimo capitolo parecchio pesantino se si è deboli di cuore...
XOXO Fede
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Renegades
ChickLitRoxenne, motociclista appassionata, perde il lavoro e decide di intraprendere un viaggio in solitaria negli Stati Uniti sulla sua Harley Davidson, alla ricerca di una nuova direzione nella vita. Durante il viaggio, incontra ripetutamente Austin, anc...