7 Austin

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Da meccanico a barista, il cambiamento non è stato poi così drastico. Non ho viaggiato molto prima di esaurire i miei risparmi, ma alla fine mi sono trovato qui.

Ogni mattina lavoro al ranch dove alloggio, mentre la sera mi reco nell'unico bar del posto.

È un lavoro modesto, ma mi consente di guadagnarmi da vivere. E poi, c'è qualcosa di irresistibile nel richiamo della ragazza sbronza, un fascino tanto fastidioso quanto coinvolgente. Il suo comportamento esuberante riesce a farmela odiare e, allo stesso tempo, a tenermi legato a questo posto.

Non mi sono fatto vedere, ma spio le sue apparizioni mentre si aggira nel ranch del suo amico.

Dall'ascolto delle conversazioni dei miei colleghi, ho capito che è una giovane donna viziata e ricca, che sembra cercare di adattarsi alla vita delle persone comuni.

Non riesco a nascondere il mio disprezzo nei suoi confronti. La vedo come una sorta di parodia della semplicità, un'immagine di superficialità che si manifesta nei suoi tentativi di vivere come noi.

Quello che trovo particolarmente irritante è il suo comportamento quando si aggira con Grace. Le due sembrano una coppia di adolescenti in vacanza, ridendo e chiacchierando come due oche.

I loro commenti sui ragazzi con cui lavoro sono infantili e superficiali, privi di qualsiasi senso critico. La loro risata, il loro modo di parlare, tutto in loro mi pare un'esibizione di immaturità che contrasta nettamente con il duro lavoro e le preoccupazioni quotidiane che caratterizzano la mia vita.

Osservare questa scena mi lascia sempre un senso di frustrazione. È come se il loro mondo fosse un palcoscenico sul quale si esibiscono senza tener conto della realtà che esiste al di fuori delle loro bizzarre avventure. E io, dall'angolo del mio bar, non posso fare altro che osservare e riflettere su quanto sia lontano dalla vita che avevo lasciato e quanto sia difficile ricominciare da capo, in un mondo che sembra muoversi a un ritmo completamente diverso dal mio.

Sono dietro il bancone, intento a pulire un bicchiere, quando la porta del bar si apre e lei entra. È come se il tempo rallentasse per lei. La scena si svolge al rallentatore, catturandomi inevitabilmente.

Il suo naso perfetto è leggermente sollevato, come se stesse scrutando l'ambiente con un certo disprezzo, e le sue labbra carnose sembrano quasi invitarmi a pensieri inappropriati. Mi sorprendo a immaginare quelle labbra attorno a parti del mio corpo, un pensiero inaspettato e scomodo che non riesco a scacciare. La gonna di jeans nera che indossa è estremamente corta, quasi provocatoria, rivelando più di quanto dovrebbe e lasciando ben poco all'immaginazione.

Ai piedi, porta stivali pitonati con un design audace e appariscente che non può passare inosservato. Il cappello da cowboy che ha scelto è troppo grande per la sua testa, quasi a coprire in parte i suoi lucenti capelli castano scuro, che spuntano da sotto l'orlo con una lucentezza che cattura la luce del locale. Il top che indossa è un pezzo di stoffa minimalista che le lascia la schiena completamente nuda, fissato solamente da una semplice corda che passa intorno al collo e alle spalle.

Tutti questi dettagli contribuiscono a creare un'immagine impossibile da ignorare. È come un'apparizione che interrompe la monotonia del mio turno, suscitando un miscuglio di irritazione ed eccitazione. Ogni movimento che fa sembra studiato per attirare l'attenzione, e, nonostante i miei tentativi di mantenere la professionalità, mi ritrovo a seguire il suo percorso attraverso il locale con uno sguardo che tradisce il mio interesse. Il mio cazzo si ingrossa pericolosamente nei jeans che indosso. Sembro un adolescente idiota e mi sto odiando per l'effetto che mi fa questa ragazza, mi sistemo i pantaloni senza farmi notare ma sembra che io abbia solamente peggiorato la situazione.

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