4 Roxenne

13 1 0
                                    

Scusate ma non mi si è pubblicato questo capitolo... non so come...

Dopo aver finito la mia colazione abbondante, mi preparo per l'avventura imminente. Scelgo un paio di jeans lunghi e robusti, pronti ad affrontare qualsiasi terreno. I miei anfibi, logori ma affidabili, sono perfetti per comfort e resistenza. Opto per una canottiera nera, aderente e semplice, che si adatta perfettamente al mio corpo, conferendomi un aspetto dinamico e pronto per qualsiasi sfida.

Mi guardo allo specchio per un momento. La luce mattutina filtra attraverso la finestra, illuminando il mio viso. La mia espressione riflette determinazione e curiosità, pronta a esplorare il ranch e scoprire cosa la giornata ha in serbo per me. Con un respiro profondo, mi preparo a incontrare Logan e a immergermi completamente in questa nuova avventura.

Trovo Logan appoggiato al recinto bianco, il suo aspetto rilassato e affascinante accentuato dalla luce del sole che batte su di lui. In mano tiene un cappello da baseball, il tessuto leggero ondeggia al ritmo della brezza intermittente. Quando mi vede, mi regala un sorriso luminoso, sempre contagioso e sincero.

È ancora senza maglietta, e capisco perfettamente il perché: il caldo è opprimente, quasi palpabile. L'aria è densa, e ogni tanto una leggera brezza porta un po' di sollievo, ma svanisce rapidamente, lasciandoci intrappolati in un abbraccio di afa.

Mi avvicino a lui, e la prima cosa che fa è posare delicatamente il cappellino sulla mia testa. È di Harvard, grigio e rosso, e mi fa sentire come se portassi con me un pezzo della mia storia. La visiera ripara i miei occhi dal sole, mentre la sua presenza emana calore e familiarità, facendomi sentire a casa, anche in questo luogo così lontano.

John guida un cavallo bianco con macchie marroni, un animale che sembra uscito da un cartone animato come Spirit – Cavallo Selvaggio. La sua pelliccia è lucida e scintillante, un bianco puro che si mescola a macchie marroni come pennellate d'artista. Le linee del suo corpo sono eleganti e muscolose, e il collo forte trasmette potenza e grazia.

Accanto a lui, il cavallo nero è altrettanto impressionante. La sua pelliccia è come l'ebano, lucida e profonda, che brilla sotto il sole. Ha una presenza imponente, con muscoli ben definiti che si muovono con fluidità e agilità. Gli occhi scuri e intelligenti brillano di determinazione e forza, mentre la criniera fluente ondeggia al vento, dando un'aria di nobiltà e selvaggia libertà.

Quando i due cavalli si muovono insieme, si nota la loro sinergia: il bianco e marrone danza con grazia, mentre il nero avanza con potenza. Questa combinazione di colori e personalità evoca l'immagine di una corsa selvaggia attraverso praterie infuocate, richiamando la profonda connessione tra John e i suoi compagni equini, simile a quella tra Spirit e il suo migliore amico. La scena è un perfetto equilibrio di forza, grazia e libertà.

Dietro al texano-scozzese, vedo una ragazza di circa diciotto anni. Ha lunghi capelli rossi, raccolti in due trecce che le incorniciano il viso, evidenziando la sua carnagione rosata e fresca. Indossa un vestitino a fiori azzurro che ondeggia delicatamente ad ogni passo, i colori vivaci danzano sotto la luce del sole. Gli stivali texani che porta sono perfettamente coordinati con il vestito, in pelle marrone con dettagli di cuciture decorative.

Il suo sorriso è raggiante e caloroso, illuminando il suo viso e infondendo una sensazione di gioia contagiosa. Gli occhi brillano di curiosità e vivacità, trasmettendo un'energia che sembra avvolgere chiunque le stia intorno. Deve essere Grace, la sorellina di John, e la sua presenza riempie l'aria di spensieratezza e giovinezza, come un raggio di sole che filtra attraverso le nuvole.

"Ciao! Sono Grace!" dice avvicinandosi e stringendomi la mano. "Ti sono piaciuti i fiorellini? Questa mattina mi sono alzata presto per raccoglierli, anche se non sono d'accordo sul fatto che tu dorma qui e non in casa nostra. Ma mio cugino ha detto che ti saresti sentita a disagio," aggiunge facendo la linguaccia a Logan.

"Roxi, prova a darmi torto," mi fissa.

"Grace, piacere mio, i fiori erano bellissimi. Grazie mille." Afferro le redini del cavallo nero. "Ma Logan ha ragione, non mi sentirei a mio agio invadendo la vostra privacy."

"Io insisto, e se non accetti vengo nella tua camera, prendo le tue cose e le metto nella stanza degli ospiti. No, non accetto un no. Vivo con due uomini, ho bisogno di una donna in casa," la sua determinazione mi affascina.

"Ragazzina impertinente!" suo fratello la riprende.

"Va bene, se non sono di troppo, vengo," sorrido, accontentandola. Come si può dire di no a questa ragazza? Povero l'uomo che la corteggerà.

"Lei viene sempre," Logan ride alla sua stessa battuta.

"Solo se uno è veramente bravo," gli rispondo automaticamente.

"Con me succedeva" ed ecco quell'occhiolino impertinente. "Vuoi riprovare? Sono a tua disposizione"

"Abbiamo un minore tra noi!" urla John riprendendoci.

"Ho diciotto anni!" replica Grace con enfasi, le guanciotte arrossate e un cipiglio tanto arrabbiato quanto comico. I suoi occhi brillano di una luce determinata mentre fissa suo fratello maggiore, il quale non riesce a trattenere un sorriso divertito.

"Sì, ma per me rimani la bambina che obbligava Logan a vestirsi da principessa per prendere il tè delle cinque insieme alle altre principesse!" ribatte lui con un tono affettuoso, facendo riaffiorare in me l'immagine di Logan, alto e robusto, travestito in un mini-abitino rosa, con una coroncina scintillante tra i capelli e collanine di pasta fatte con amore dalle piccole mani di Grace.

Non riesco a trattenere una risata al pensiero. Immagino Logan, il nostro amico gigante, con quelle improbabili vesti regali, che sorseggia il tè con una grazia forzata. L'immagine è così esilarante che le lacrime iniziano a scendere dagli occhi.

"Anche tu partecipavi ai tè!" accusa Grace, puntando il dito contro John e peggiorando ulteriormente la situazione. Ora nella mia mente si aggiunge l'immagine di John, ridicolmente seduto tra le bambole, con una tazza di tè minuscola tra le mani.

Le risate si fanno incontrollabili, mi piego in due, incapace di fermarmi.

"Ecco! Guarda cosa avete fatto! Avete rovinato la mia reputazione da stallone!" Logan sbotta, ma il suo tono è più divertito che arrabbiato. Alla fine, non riesce a trattenere una risata fragorosa e liberatoria, e ben presto anche i suoi cugini lo seguono a ruota, contagiati dalla nostra allegria.

Quando ci riprendiamo, Grace mi lascia un attimo ghiacciata... mi chiede una cosa che nessuno mi chiede mai.

"Roxenne? Come mai questa pronuncia?" Logan sa. Oltre ai miei genitori, è l'unico che sa.

"Ragazzina invadente!"

Il mio nome doveva essere Roxenne... ma a causa di "problemi" della mia infanzia è diventato Roxenne.

"Dai Roxi, monta su questa bestia," dice Logan con un tono allegro, cercando di cambiare discorso. Mi indica il cavallo nero che sembra uscito da un quadro.

John, con la sua solita gentilezza, si avvicina per aiutarmi a salire. Il suo sorriso è rassicurante, e il suo tocco è fermo e sicuro. Non mi sento a disagio, anzi, mi sento pronta. Le origini inglesi di papà hanno fatto sì che imparassi a cavalcare fin da piccola, specialmente durante le nostre vacanze di Natale in Scozia.

Ricordo vividamente quei paesaggi scozzesi: le colline dolcemente ondulate coperte di neve scintillante, i laghi tranquilli che riflettono il cielo invernale come specchi di cristallo, e i castelli antichi che sembrano emergere dalla nebbia come sentinelle del passato. In sella a quei cavalli, mi sentivo libera e invincibile, ogni galoppata un'avventura che mi portava lontano dalla routine quotidiana.

Ora, montando sul cavallo nero, quei ricordi affiorano vividi nella mia mente. Sento la sella familiare sotto di me, il movimento ritmico dell'animale e l'odore terroso che mi avvolge. La sensazione di sicurezza e gioia mi pervade, mentre prendo le redini con una nuova determinazione, pronta a vivere un'altra avventura in questa fresca mattina di sole.

RenegadesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora