11 Roxenne

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Arrivati a casa Grace corre giù dal pick-up. Deve vedersi con le amiche stasera. Mentre Logan si riappropria delle chiavi per andare da una donzella in difficolta. Parole sue.

John si avvicina di un passo, riducendo la distanza tra noi. La sua mano si solleva, sfiorandomi il viso con una delicatezza sorprendente, considerata la tensione che aleggia nell'aria.

"Non è che ti sei spaventata, vero?" chiede con un leggero sorriso che però non riesce a nascondere la sfida nel suo sguardo.

Lo guardo dritto negli occhi, sentendo il mio cuore battere più forte. "Io? Spaventata?" rispondo, alzando leggermente il mento, cercando di non lasciare trasparire il tumulto interiore che mi sta travolgendo. "Non credo proprio."

John sorride, un sorriso che è un mix di soddisfazione e desiderio. "Vedremo," mormora, la sua mano scivola lungo il mio collo, creando una scia di calore che mi fa rabbrividire. "Stasera sarà interessante."

Le sue parole, sussurrate con quella voce bassa e profonda, mi fanno immaginare mille scenari, ognuno più elettrizzante dell'altro. Sento il mio corpo rispondere a quell'invito non detto, ogni fibra del mio essere consapevole di ciò che potrebbe accadere più tardi.

"Sei sicuro di potermi gestire?" gli chiedo, sfidandolo a mia volta, ma con un sorriso che tradisce la mia curiosità crescente.

John ride piano, un suono caldo e avvolgente che mi fa stringere lo stomaco. "Sicuro? Non avrei detto quelle parole se non lo fossi," risponde con un tono sicuro di sé che mi fa quasi perdere l'equilibrio.

Le sue dita si spostano sul mio braccio, tracciando un percorso lento e deliberato, mentre il suo sguardo non si stacca dal mio. È come se stesse esplorando ogni reazione, ogni respiro che prendo, alimentando la tensione tra di noi.

Inspiro profondamente, cercando di mantenere la calma, ma il desiderio che cresce dentro di me rende difficile ogni tentativo di controllarmi. "Spero che tu sia all'altezza delle tue parole," replico, con una sicurezza che fatico a mantenere mentre il suo tocco si fa più insistente.

Più tardi, dopo una doccia rinfrescante e alquanto premurosa, mi ritrovo davanti allo specchio, cercando di scegliere cosa indossare, ma è chiaro che qualsiasi cosa decida, il vero gioco si giocherà con ben pochi vestiti addosso.

Quando alla fine mi preparo e scendo, lui è già lì, ad aspettarmi. Indossa una camicia scura che mette in risalto la sua figura, e i suoi occhi mi percorrono con un'intensità che fa aumentare il battito del mio cuore.

John mi afferra con forza, senza più trattenersi. Le sue mani si muovono con urgenza, strappandomi via ogni strato di vestiti, come se non potesse aspettare un secondo di più. Anche io lo spoglio con la stessa foga, le mie dita che scorrono sulla sua pelle calda e tesa.

"Niente intimo?" chiede mentre impugna i miei capelli e me li tira.

Ci baciamo con una voracità che mi lascia senza fiato, le nostre lingue che si intrecciano in una danza frenetica. Ogni tocco è un'esplosione di sensazioni, ogni movimento una scintilla che alimenta il fuoco tra di noi.

I suoi baci si spostano lungo il mio collo, poi più giù, esplorando ogni parte del mio corpo, mentre le sue mani mi afferrano con una possessività che non posso ignorare.

Afferra un mio capezzolo tra i denti mentre con le mani mi afferra i fianchi e mi trascina verso il tavolo da pranzo.

Gli abbasso le mutande, dopo che mi ha fatta sedere e lo trovo lì, voglioso e pronto a soddisfare ogni mia esigenza.

Si infila in me senza preamboli, una stoccata secca e lo sento fino al cuoio capelluto.

"Dannazione cowboy" mi esce sentendomi colma e piena di lui.

"Scusa, avrei dovuto iniziare in altri modi. Magari con dei preliminari. Ma dopo oggi, non resistivo più" si avventa sul mio collo mentre resta immobile dentro di me. Con una mano inizia a massaggiarmi il clitoride. Lentamente, gustandosi il mio corpo ma anche il momento.

Io mi lascio trasportare da lui, dal momento e da come abilmente si prende cura del mio piacere.

Un ansimo sfugge dalle mie labbra mentre inizio a pulsare attorno a lui. Inutile parlare.

Ha percepito che il mio orgasmo sta arrivando così inizia a muoversi con calma e lasciando a me tutto lo spazio di cui ho bisogno. Abbandono la vicinanza al suo corpo. Mi sdraio sul tavolo muovendo il bacino in sincro con i suoi movimenti e lasciandogli più spazio per lavorare sul mio grilletto. Il classico tremolio che preannuncia l'orgasmo si fa largo in me.

"Vieni per me piccola" afferra con la mano libera la mia coscia per avvicinarmi ancora di più a lui mentre continua a muoversi dentro di me. Sempre più velocemente. Anche lui vicino al momento dell'estasi.

Osservo i suoi occhi verdi, i capelli rame e il sorriso da bravo ragazzo. È più vecchio di me e Logan ma è affascinante come pochi lo possono ancora essere.

L'orgasmo si fa largo in me e vengo su di lui, mentre continua a muoversi, facendo contrarre i suoi addominali scolpiti e ricoperti da un leggero strato di peluria.

Abbasso lo sguardo e guardo il suo cazzo che entra in me. Ho sempre adorato farlo. Mi piace vedere come riesco a connettermi con una persona.

Quando è vicino al culmine si sfila da me e viene sulla mia pancia, ricoprendomi del suo seme.

Si abbassa e mi dà un bacio sulle labbra, un bacio dolce, quasi a voler placare la tempesta che abbiamo appena vissuto. "Andiamo a letto?" chiede con un tono che ora è tornato tenero, quasi intimo, ma prima che io possa rispondere, un rumore ci fa sobbalzare, spezzando la poesia del momento.

Ci giriamo di scatto verso l'atrio della casa, dove vediamo Grace, ferma lì, con gli occhi rossi e lucidi, il volto rigato di lacrime. Non si è accorta di noi fino a quel momento, ma quando i suoi occhi finalmente incontrano i nostri, la sua espressione si fa ancora più dolorosa.

"Grace?" chiamo, avvicinandomi lentamente, il cuore che batte forte per la sorpresa e l'apprensione. Cosa è successo?

 Cosa è successo?

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Buon Venerdì!

Arriva il drama e chi meglio di una diciottenne che sta con un ragazzo molto più grande di lei può portarlo?

Ci vediamo Venerdì prossimo per un nuovo capitolo!

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