Capitolo 14

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-Io.. non credo di aver capito bene.

-Signorina Granger, lei ha capito benissimo.

No. NO! NON PUÒ ESSERE!! NON È POSSIBILE! I MIEI GENITORI SONO BABBANI E IO QUELLA NOTTE NON C'ERO.

-Perché allora i miei genitori avrebbero dovuto fingere di essere babbani?

-Per non rischiare, sapevano che sarebbero stati al sicuro, sapevano che ti avrebbero tenuto al sicuro. Non hai mai notato che loro sapevano dove andare per il binario 9 3/4? Che sapevano esattamente dove andare per comprarti tutto il necessario per la scuola?
Scommetto che quando gli hai fatto leggere la lettera di Hogwarts loro ti abbiano detto "Siamo felici per te". Pensaci bene, cosa avrebbero fatto dei veri genitori babbani? Sarebbero rimasti perplessi, si sarebbero chiesti come poteva esistere una scuola di magia. Per di più.. lei è una rettilofona tanto quanto lo è Harry.

Quindi Silente non sta mentendo. È tutto vero. Ero anche io lì quella sera. Ma rimane ancora una domanda.

-Allora perché fin'ora io non ho mai fatto gli stessi sogni di Harry?

-Questo non me lo so ancora spiegare.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, Voldemort sa che c'ero anche io. Lui non vuole uccidere uno degli amici di Harry, lui vuole me. Se uccide me gli rimarrà solo Harry da far fuori. Sento la sua mano appoggiarsi sulla mia e mi alzo di scatto iniziando a singhiozzare. Mi posiziono davanti alla finestra e mi fermo ad osservare la neve cadere.

-Hermione- mormora Harry

Si posa dietro di me e mi mette le mani sulle spalle, io mi giro di scatto e gli do uno schiaffo in faccia così forte da lasciarli il segno rosso delle mie dita.

-Tu lo sapevi! Lo sapevi e non me l'hai MAI detto! MAI!

-Hermione io non lo sapevo!

-Signorina Granger! Si fermi! PROTEGO!

Tra me e Harry si forma un muro invisibile, capisco perché il professore abbia pensato di dividerci. Lo stavo per riempire di botte.

-Lui non sapeva nulla- dice Silente -Gliel'ho detto io poco prima che entrasse anche lei nel mio ufficio.

Mi tranquillizzo. Il muro sparisce e inizio a guardarmi intorno, devo rompere qualcosa. Inizio a buttare via i libri dagli scaffali e a rompere tutto quello che mi capita. Foto, boccette, sedie, tavoli.

-NO! NO! NO! NO! -continuavo ad urlare

Alla fine mi inginocchio a terra, metto la testa tra le mani e continuo a piangere. Non credo di aver mai pianto così in tutta la mia vita. Harry si siede accanto a me e mi abbraccia, una bolla si chiude intorno a noi due e tutto quello che ci circonda sparisce. Come se ci fossimo solo noi due. Come se il resto del mondo non esistesse.

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