Capitolo 36

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Cademmo su un pavimento freddo. Quando aprii gli occhi la prima cosa che vidi fu una donna dai capelli neri e ricci, con la pelle più pallida del normale e con gli occhi neri come la pece, sembrava una pazza.

Mi sorrise, era un sorriso pieno di odio, era un sorriso maligno. Ordinò a due mangiamorte di tirarci in piedi e intravidi un ragazzo dai capelli rossi.

-Ronald!- urlai cercando di liberarmi dalla presa senza molto successo

-Hermione non fare niente! Sto bene!

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, giuro che se gli avessero fatto del male..

-Finalmente ci rivediamo- dice Bellatrix -Sai.. Voldemort ci ha spiegato meglio gli avvenimenti di quella notte. Ci ha raccontato una parte della storia che è rimasta ignota per anni e che sicuramente nessuno di noi si immaginava. Vuoi raccontarcela te?

-A questo punto perché non la dici te?- rispondo in tono di sfida -Dato che la storia la conosci così bene!

In realtà sono sempre stata così sfacciata, solo che questo mio carattere viene fuori solo quando mi fanno veramente incazzare. Bellatrix indurisce il suo sguardo. Solo ora mi rendo conto di essere a villa Malfoy.

-Abbiamo scoperto che quella sera eri presente anche tu, ragazzina- continua -Che ne dici di farci vedere a tutti l'altra cicatrice? Non credo che ti possa dispiacere.

Si avvicina a me e io rimango lì immobile, mi scosta i capelli e preme l'indice sulla saetta dolorante. Caccio un urlo così forte che tutti i presenti nella stanza si spaventano.

-HERMIONE!!- urlano Ron e Harry

Bellatrix ride e prende la mia bacchetta e quella di Harry per poi allontanarsi, il mangiamorte mi fa cadere a terra sul pavimento gelido. Continuo a tremare e a singhiozzare, guardo Ron. Ha le guance bagnate dalle lacrime, lo stesso Harry ma nel suo sguardo si percepisce rabbia.

-Penso che sia giusto presentarti il nostro aiutante, colui che è stato così gentile da portarti qui, signorina Granger- dice Bellatrix

Io non voglio saperlo perché penso di sapere già quale potrebbe essere la risposta, anche se spero vivamente di sbagliarmi.

-Draco! Mio caro entra!

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