Capitolo 31

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Draco

Ho mandato una lettera a Potter e a Weasley. Alle 20:30 nella camera delle necessità.
Quando arrivo davanti alla porta sono le 20:29. Quando sono le 20:45 prendo in considerazione l'idea di andarmene, ma poi li vedo arrivare.

-Puntuali.

-Sta zitto. È già tanto che abbiamo deciso di venire.

-Ti sconsiglio di rispondermi così, Potter.

Alza gli occhi al cielo e entriamo nella stanza. È accogliente.. c'è un enorme tappeto, il camino è sempre quello e non ci sono finestre, quindi la stanza è illuminata solo dal fuoco.
Entriamo dentro e chiudiamo la porta nel modo più silenzioso possibile. Ci mettiamo l'uno di fronte all'altro con le braccia conserte. Solo secondo me a Weasley gli sono aumentate le lentiggini?

-Cosa vuoi? Perché ci hai chiesto di venire qui?- chiede lenticchia

-Oh, la questione è molto semplice. Dovete smetterla di dire alla mia Hermione cosa deve fare e cosa non deve fare e dovete smetterla di spiarci.

-La tua Hermione?!

-Esatto Weasley, la mia Hermione.

-Ma fammi un favore! Tu non la ami, vuoi solamente usarla! E lei questo lo deve capire!

-In più.. vorrei farvi notare che ormai non passa più il tempo con voi ma con Neville e Luna. Il che non vi fa nemmeno un po' sentire delle merde?

Entrambi si guardano. No, sembra di no.

-Lei deve solo capire che non sei la persona giusta- dice Potter

-Ma che cazzo ne sai te dei suoi sentimenti?!

-Ne so abbastanza per dire che non fai per lei!

-Cos'è Potter? Ti sei innamorato di lei?

Lui distoglie lo sguardo e guarda lenticchia. Ah, ora capisco. Come ho fatto a non notarlo prima?

-Sappi, Weasley, che non lascerò che tu me la possa rubare.

Con queste parole me ne vado, ma prima che io riesca ad aprire la porta mi prende per il braccio.

-Mettiamo caso che noi ci sbagliamo, la tratterai bene?

Potter sgrana gli occhi. Veramente lenticchia mi sta dicendo una cosa del genere? Vorrei dirgli di sì, vorrei dirgli che non le succederà nulla e che non è in pericolo. Eppure non ci riesco.
Gli annuisco e tolgo il braccio dalla sua presa per poi dirigermi nella mia casa.

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