Passarono troppi giorni dal primo bacio. E non si erano ancora messi insieme...
Era dicembre, e mancavano quasi due settimane alle vacanze di Natale.
La neve cadeva già a tonnellate sulla città, imbiancando qualsiasi cosa; il freddo era diventato insopportabile e folate di vento venivano e andavano all'improvviso.Anche all'interno dell'istituto non c'era granché caldo: sì, i termosifoni erano accesi in tutte le aule, ma faceva comunque freddo.
Nella 2^D, dozzine di ragazzi erano con giacconi o addirittura sciarpa e guanti in classe, mentre ascoltavano attenti le lezioni.
In ultima fila di banchi, dove erano seduti Nick e Leo, era il luogo dove faceva più freddo; eppure, Leo era intento a levare la felpa dal caldo che emanava il ragazzo seduto al suo fianco.
Durante la seconda ora, alla quale avevano inglese, le mani gelide dei due ragazzi si cercarono, non smettevano di muoversi: cercavano una il caldo dell'altra.
Fu il capitano ad intrecciare due delle sue dita con quelle del rosso, facendogli diventare le gote rosee dall'azione inaspettata.
«Leo, stai attento» sussurrò Nick all'orecchio del capitano, divertito.
«Anche tu» Un sorriso angelico apparve istintivamente sul volto dei due ragazzi, imbarazzati e contenti nello stesso istante.Tornarono ad ascoltare la voce incantata della loro professoressa di inglese che, pur avendo una certa età, la bellezza e la graziosità non mancavano.
Nel mentre, le loro mai ghiacciate continuavano a scaldarsi a vicenda, senza intenzioni di separazione.Le ore, quel giorno, erano come se avessero smesso di scorrere, e il tempo passava lentamente, così che i due ragazzi poterono godersi quella stretta di mano il più possibile.
Il tempo passò e la ricreazione arrivò piuttosto presto: la campanella ha suonato e centinaia di ragazzi erano tra i corridoi della scuola, mentre mettevano qualcosa sotto i denti.
Il capitano, così come il rosso, non voleva uscire dalla classe, luogo sicuro per entrambi.
«Volevi fare il furbo ad inglese, no Leo?» disse Nick divertito.
«Diciamo di sì...»I loro visi si stavano avvicinando e i fiati di entrambi si mischiarono, creando una zona di calore immenso.
Erano tentati a baciarsi appassionatamente: lo volevano, eccome se lo volevano.
Però, Leo si ritrasse da quel momento paradisiaco, e arrossì.«Nick... Non credo sia una buona idea baciarsi a scuola, sai?»
Il rosso annuì deluso, e abbracciò il ragazzo.
«Però non puoi dire di no agli abbracci»
«Mai» rispose, e se lo strinse a sè come se fosse l'ultima cosa che facesse nella vita.••••
La giornata finì, e tutti gli alunni uscirono per andare nelle rispettive case.
Come al solito, Nick e Leo furono tra gli ultimi a varcare la soglia dell'uscita.
Fuori il freddo era infinito: il vento soffiava forte tanto quasi da far volare via una persona, e la neve non cessava di cadere.«Boia. Tornare a casa sarà un'impresa» urlò il rosso.
«Hai ragione»Le loro mai erano intrecciate ancora e si tennero saldi per cercare di non volare via.
«Io con sta bufera non vado a casa da solo»
«Nemmeno io...»Nick si massaggiò la tempia con la mano libera e pensò.
«E se andassimo a casa mia, così ripassiamo?»
«Ottima idea!»
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Tra Sogni, Palloni e Amori Paradisiaci | una vita fatta di imprevisti |
Romance"Quel giorno segnò la loro vita per sempre" [In Corso - In Revisione] Nick e Leo si sono conosciuti nei campi da rugby e fin da subito, tra loro si era formato un legame che nessuno sulla faccia della terra sarebbe riuscito a spezzare. Al liceo ca...