|2| Ora ti noto

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Quando arrivò il padre di Nick a prenderlo, il figlio gli saltò addosso.
«Papà, iscrivimi!» lo implorò a gran voce.

«Wow tesoro. È andato bene l'allenamento?» chiese interessato l'uomo.

«Benissimo! Ho fatto amicizia col capitano e col resto della squadra e mi hanno pure detto che sono super bravo!» disse eccitato.

«Sono contento. Allora, aspetta qui fuori che vado a fare l'iscrizione» concluse, col sorriso stampato in volto.

Il rosso non resistette e saltò sul corpo del padre, abbracciandolo.
«Grazie papi.». L'uomo continuò a sorridere e si avviò verso la segreteria.

Nel mentre, il ragazzo attese fuori, guardando Instagram sul suo amatissimo cellulare. Poi, ad un certo punto, lo raggiunse Leo, che si sedette accanto a lui.
«Hey! Cosa ci fai qui da solo?» gli chiese.

Nick lo fissò. Era proprio una persona piacevole alla vista: indossava una t-shirt nera dei Metallica e dei jeans cargo, sempre neri; in più, indossava i suoi begli orecchini penzolanti ambrati.
Era uno spettacolo per gli occhi di chiunque, soprattutto per quelli del rosso.

«Sto aspettando mio padre» rispose, poi «Sta andando ad iscrivermi!»

A quelle parole, un sorriso si accese sul volto del capitano.
«Grandissimo Nick! Mi fa piacere.». Pausa. «Allora, ci vediamo in campo venerdì»

Leo diede una pacca sulla spalla del ragazzo, che sorrise.
«Ci vediamo, capitano» lo salutò.

Il rosso sentì il capitano ridere. A quanto pare, il fatto che lo chiamava in quel modo gli piaceva molto.

Poi arrivò suo padre, e finalmente potè andare finalmente a casa dopo quella serata bella ma estenuante.

••••

Il giorno dopo, un mercoledì, c'era scuola.
Sia Nick che Leo frequentavano la seconda media e, anche se nessuno dei due lo sapeva, studiavano e imparavano nello stesso edificio.

Da quel momento, nessuno dei due si era accorto che frequentavano la stessa scuola, neanche il giorno prima, durante l'allenamento.

Ovviamente, i ragazzi erano in classi diverse, però facevano la ricreazione assieme: la sezione del rosso con quella del capitano.

Nick, la mattina, aveva due ore di italiano, nella quale fece letteratura, e un'ora di matematica.
A lui non dispiacevano i suoi professori: educati, bravi e soprattutto gentili. Questo era uno dei motivi per il quale amava andare a scuola.

Leo, invece, aveva un'ora di tecnica e due ore di inglese: estenuanti.
Il ragazzo non amava tanto le lingue, e odiava con tutto sé stesso tecnica: in disegno faceva pena e la teoria lo annoiava da morire.

Arrivò la ricreazione, un momento di libertà per tutti.
Quella mattina il giardino era pieno di ragazzi e ragazze che chiacchieravano e mangiavano.

Poi, dopo circa cinque minuti, Leo notò Nick.
«Hey! Ciao Nick!»

Il rosso si voltò: non aveva riconosciuto la voce del suo capitano, conosciuto sì e no un giorno prima.

«Ciao capitano!» rispose, scherzando, Nick.

Leo rise: «Guarda che puoi chiamarmi tranquillamente Leo fuori e dentro il campo»

«Ok, Leo!» e rise anche lui. «Come stai?»

«Benone. Stamattina una merda con le materie.» sussurrò il capitano, senza farsi sentire dai prof.

«Capitano le giornate no, Leo.».
Nick si accorse solo in quel momento che Leo aveva un libro in mano.
«Verifica?» chiese incuriosito.

«Già. Di grammatica, e io faccio schifo.»

«Posso darti una mano, se vuoi. Non per vantarmi, ma io e l'italiano andiamo piuttosto d'accordo»

«Mi saresti molto d'aiuto, grazie.» rispose.

I ragazzi si sedettero su una scalinata e cominciarono a ripassare.
Leo aveva una verifica di ripasso su aggettivi e pronomi, un argomento che avevano quasi terminato lo scorso anno.

Suonò la campanella: stava a significare la fine della ricreazione.
«Grazie Nick. Se la verifica andrà bene, sarà anche grazie a te» gli disse.

«Figurati Leo. Almeno, mi hai dato qualcosa da fare»
Risero. Poi, Leo abbracciò il rosso per ringrazialo, lo salutò e andò in classe.

Nick arrossì. Era contento di aver aiutato un amico.

••••

Il giorno dopo, i ragazzi si ritrovarono in giardino durante la pausa.
«Ciao Leo» disse il rosso «Com'è andata la verifica?»

Il capitano aveva un sorriso stampato in volto.
«A quanto pare benissimo. Tra due giorni ci daranno i voti! Grazie mille ancora per l'aiuto» e gli diede una pacca sulla spalla.

«Prego ancora. Sono felice per te.».
Erano fermi, uno di fronte all'altro, che si fissavano.
Nessuno sapeva che fare.

«Ti va di vedere le mie carte Pokemon?» ruppe il ghiaccio Leo.

«Certamente!» rispose Nick, e si sedettero sulla stessa scalinata del giorno prima.

Da quel momento, divennero buoni amici che, quando non avevano niente da fare o i loro amici erano impegnati a fare altro, stavano sempre assieme e non si annoiavano mai.









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Capitolo un po' cortino, scusate. Non avevo molto in mente.

Come vi sembra? Tranquilli, le scene più interessanti e succose arriveranno man mano la storia si sviluppa.

Grazie per aver scelto di provare a leggere questa storia, mi fa molto piacere <3

See you soon 🤗

Tra Sogni, Palloni e Amori Paradisiaci | una vita fatta di imprevisti |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora