|9| Prima verifica

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A fine ottobre, il giorno prima del weekend che precedeva Halloween, la classe 1^D avrebbe dovuto affrontare la prima verifica dell'anno: quella di scienze.

Avrebbero fatto una verifica di ripasso, con argomenti studiati alle medie: serviva al prof Richin per capire il loro livello.

Il prof stesso aveva raccomandato agli studenti di studiare il meno possibile; cosa che, quasi nessuno, aveva fatto...

••••

Nick era già in biblioteca, con i libri di scienze aperti, che cercava in tutti i modi di fare due cose contemporaneamente: ripassare e iniziare a ideare il piano per Leo.

Il capitano arrivò dopo circa mezz'ora dopo il rosso, che lo stava aspettando.
«Eccolo! Ti piace propio ritardare, eh?» chiese, ridendo come sempre.

«Hey! Scusa, ho avuto una chiamata da mia madre. Detto questo, prima iniziamo a studiare, ideiamo il piano» disse impaziente.

Il rosso rise: «Ahah, hai ragione. Comunque, ho già qualche idea per il piano. Però non sconcentriamoci, abbiamo domani la verifica ricordatelo»

I due amici iniziarono a studiare gli argomenti studiati alle medie di scienze, soprattutto quelli fatti l'anno prima: si sono interrogati a vicenda e hanno cercato in tutti i modi di imparare le cose e memorizzarle; ma avevano solo una cosa che gli passava per la testa: il piano per Leo.

Dopo un'ora di tentativi di memorizzare i concetti, Nick sbuffò.
«Io direi basta. Abbiamo fatto abbastanza»

Leo annuì: «Hai ragione. E, adesso, la parte migliore: il piano!» disse, tutto contento.

Il rosso, accontentando l'amico, tirò fuori un quadernetto ad anelli piuttosto vecchio.
«Bene: ho già appuntato qualcosa. Dai un' occhiata e vedi se va bene» mormorò lui, sorridendo.

Il capitano vide gli appunti: Nick si era scritto di lasciarli soli, nel loro solito posto, fingendo di vedersi con qualcun'altro per delle robe scolastiche, e lui avrebbe confessato e si sarebbero messi assieme.

Un po' banale, ma potrebbe funzionare, pensò Leo.

«Bè, hai praticamente ideato il piano tutto da solo. Birbante»

«Non male, non credi?» gli disse, mentre sul suo viso nasceva un sorrisino complice.

«Potrebbe funzionare. Ma, una volta soli, cosa dovrei dirle??»

Nick si massaggiò la tempia, cercando una risposta alla domanda dell'amico. Ce l'aveva già in testa, ovviamente, ma voleva scherzare.

«Sei impazzito! Cosa dovresti dirle, pirla!?»

Leo rifletté: Nick non aveva tutti i torti...
«Hai ragione, sono scemo. Andrò dritto al punto, non voglio perdere tempo» disse.

«Così ti voglio, amico mio!». Distolse un attimo lo sguardo dal ragazzo per guardare l'orario: «Caspita! È tardi, devo andare a casa! Ciaoo. Ci vediamo domani». Abbracciò l'amico e corse fuori dalla biblioteca.

Mi sa che devo andare anch'io, pensò lui, che devo finire di studiare per domani.

Già. Elisabetta era il loro minor problema: il giorno dopo avranno la verifica, e se il capitano non avesse preso almeno sei e mezzo, sua madre lo avrebbe riempito di botte.

••••

Il fatidico giorno era arrivato: il 28 ottobre 2016. Il giorno della primissima verifica del liceo.

La classe ce l'avrebbe avuta a prima ora, quindi non avevano nessun tempo per poter ripassare all'ultimissimo, come certa gente faceva.

Nick e Leo si ritrovarono all'ingresso dell'aula.
«'Giorno Leo. Pronto per la verifica?»

«Ciao. Sinceramente no, non mi ricordo la maggior parte della roba. E, se non prendo almeno sei e mezzo, mia madre mi fa il culo»

«Idem. Solo che la mia punta al sette. Che seccatura. Però sono sicuro che noi, con le nostre teste, riusciremo ad avere un voto maggiore della sufficienza data dai nostri» disse, appoggiando la mano sulla spalla dell'amico.

Leo sorrise: «Hai ragione. Dai, entriamo e ripassiamo più veloce della luce» rispose, ed entrarono in aula, ancora vuota: aprirono i libri e diedero una letta veloce per memorizzare le cose all'ultimo.

La classe, nel mentre, iniziava a riempirsi sempre di più e tutti fecero come i due amici: aprirono i libri e ripassarono velocissimamente.

Alle otto precise, entrò Richin in classe.
«Buondì ragazzi»

Tutti si alzarono dal proprio posto: «Buongiorno prof»

Egli rimase a bocca spalancata: «Complimenti, avete già diviso i banchi. Ottimo. Ora, per cortesia, chiudete i libri e sistematevi ai vostri posti, che vengo a consegnarvi la verifica»

Nell'aria si avvertiva quella sensazione di ansia da parte dei ragazzi: faceva caldo e quasi tutti sudavano.

Seduti, il professore passò tra i banchi a consegnare il foglio della verifica.
Ecco com'era fatta:

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Quesito 1
Racconta quello che ti ricordi sul corpo umano e descrivi un'apparato/sistema a piacere.

Quesito 2
Scrivi quello che ti ricordi sulla vita vegetale

Quesito 3
Racconta com'è formata la terra.

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Erano tre domande aperte; avevano due ore di tempo.
L'insegnante diede il via e tutti cominciarono a scrivere sui propri fogli protocollo.

Nick, appena avviato, si mise a scrivere tutto quello che si ricordava. Si sentiva sicuro delle risposte che diede, e non se ne pentì.
Fece così per un'ora abbondante di seguito.

Leo rifletté a lungo su come doveva rispondere a ciascuna domanda.
La sua mente si annebbiò: non ricordava più niente e andò nel panico.
Gli è bastato respirare per mettere in chiaro le idee per riprendere in mano la situazione.
Fissò la sua amata e, poi, si mise a scrivere come un matto: faceva, praticamente, una facciata per domanda.
Si sentiva abbastanza ispirato.

Finite le due ore, Richin passò a ritirare le verifiche di ognuno dei ragazzi, tutti contenti per i loro "risultati"

Nick corse e abbracciò il suo migliore amico: doveva essere andata benissimo.
«Com'è andata?» disse, staccandosi poi dalla stretta.

«All'inizio non capivo nulla, ero nel panico; poi, la mia testa ha riflettuto e penso di essere andato alla grandissima» ripose fiero di sè.

«Lo sapevo che ce l'avresti fatta! Bene. Ora puoi concentrati sulla tua amata. Lunedì ci daranno i voti e tu ti dichiarerai. D'altronde, è Halloween tra due giorni. Giornata migliore non esiste»

«Hai ragione. Grazie per l'incoraggiamento Nick»

«Si figuri, capitano» rispose, alzandolo di peso per poi appoggiarlo al suolo.
Risero: un momento dei più divertenti della loro vita.






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