|14| Cosa sto provando?

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Ciao tesori belli. Questo capitolo sarà narrato dal punto di vista del nostro amato Leo.
Buona lettura 🤗.

La sera del ballo mi ha scombussolato la mente.
Ho lasciato una volta per tutte quella stronza di Elisabetta, sono svenuto, mi sono svegliato su una scalinata e poi ero a casa di Nick, dove stavamo dormendo nello stesso letto a pochi centimetri di distanza.

È stato molto gentile, quella sera: mi ha aiutato a lavarmi faccia e denti e mi ha anche ospitato la notte, perché aveva visto che non ero in buone condizioni da poter tornare a casa.

Erano le due del mattino quando ho iniziato a sudare ininterrottamente, e mi sono svegliato di colpo.
La testa mi ha iniziato a fare male e mi sentivo paralizzato.

Mi girai verso Nick: stava dormendo come un sasso.
Era... Proprio bello.

Già. In quel momento ho proprio pensato questo. E, quando me ne sono reso conto, il mio viso era diventato tutto rosso.

Poco dopo, il rosso si girò sul fianco, con la faccia rivolta verso di me, e ha allungato il braccio verso la mia direzione.

Il mio cuore batteva velocemente, e respiravo così tanto affannosamente tanto quasi da rischiare di svegliarlo.
Non so perché, ma il mio cervello mi diceva che dovevo toccargli la mano...

Quindi, ho provato ad ascoltare il mio cervello strampalato.
Avvicinai la mia mano alla sua, ma non la toccai, ritraendola subito.

Poi, anche il mio cuore mi disse la stessa cosa del cervello, ma questa volta con più convinzione e passione.
Ritentai, stavolta toccandogliela.

Era gelida e morbidissima al tatto.
Non ritrassi la mano, anzi: incrociai le mie dita con le sue, tenendolo finalmente per mano.

A quell'azione, il mio cuore palpitò più velocemente di prima e io viso cominciò a bruciare incessantemente.
E, in quel momento, avevo capito una cosa importantissima:
Provavo qualcosa per Nick.

Eppure, fino a pochi mesi fa stavo con quella troia di Elisabetta e per lui non provavo altro che semplice amicizia.
Ma, adesso che ci penso: da quando mi ha detto che è gay, tutto cambiò.

Intanto, mi ero sentito felice, perché ero la prima persona a cui ha detto quella cosa. Poi, non so...

Ho intuito fin da subito che, da quando io e la traditrice ci siamo messi assieme, era sempre infastidito da lei e me...
E, anche io, quando vedevo lei abbracciarlo...
Ma non ero geloso di Elisabetta. Ma di Nick...

A questi pensieri, ho iniziato a piangere. Sono caduto in un pianto liberatorio.
Cercavo di mugolare il meno possibile per cercare di non svegliare il mio migliore amico; ho continuato a tenergli la mano, senza separarmi dal contatto.

Quando le mie lacrime smisero di scendere, sorrisi.
Guardai Nick dormire, cosa che mi contagiò abbastanza velocemente.
Tra tutti i pensieri che mi sono fatto quella notte, tra il pianto e tutto il resto, ho cominciato a riavere sonno.

Così mi sono riaddormentato, con la mano intrecciata a quella del mio migliore amico.

••••

Quella mattina mi svegliai alle otto e mezza, con il sole che puntava dritto sul mio viso.
Al mio risveglio, c'era anche il rosso, seduto sul bordo del letto, aspettando che io mi svegliassi.

«Buongiorno, dormiglione» mi disse: aveva un bel sorriso in volto, le guance leggermente rosse e i capelli arruffati che tendevano quel ragazzo più carino del solito.

«Buongiorno Nick» risposi, sbadigliando «È troppo tardi come orario di sveglia?»
«No, tranquillo. Dai vieni, mia madre ha preparato la colazione»
«Va bene. Andiamo»

Avevo pensieri per la testa, tanto per cambiare.
Nick si sarà accorto che stanotte gli ho tenuto la mano?
Quel che provo per lui è realmente quel che è?

Non volevo pensarci in quel momento; ho semplicemente seguito Nick verso la cucina e ho fatto colazione con dei pancake farciti con yogurt e mirtilli e un cappuccino sublime.
Il rosso, invece, non ha mangiato molto: solo due pancake e un bicchiere di tè freddo.

Finita la colazione, ho ringraziato Vanessa, la madre, ho salutato Frida, che in questi ultimi anni abbiamo creato una bella amicizia, ci siamo lavati denti e faccia e cambiati e ci siamo messi a giocare con la Nintendo Switch.

Verso le undici, però, dovevo andare a casa, che i miei mi stavano aspettando con ansia.
«Mi stavo proprio divertendo, sai?» confessai a Nick.
«Anche io» rispose.

Prima di salutare il rosso, feci un accenno con la mano per salutare la sorella, che era sul divano che guardava Attack on Titan, gesto che ricambiò.

Poi, salutai Nick:
«Grazie infinte per l'ospitalità, Nick»
Lui arrossì, come suo solito, e rispose: «Grazie a te»

Ci fissammo per svariati secondi, senza dire una parola.
Poi, mi buttai su di lui, e lo strinsi in un abbraccio stretto.
Rimanemmo così per un po', poi decisi di staccarmi, anche perché forse lo stavo stringendo troppo.

«Ci si vede a scuola, Rosso»
«Già... Ciao, Leo»
«Ciao Nick»

Varcai la soglia della porta e ripensai a tutto quello che era successo durante la notte e pochi secondi fa.
Capirò veramente quel che sto provando per Nick?
Spero vivamente di sì.

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Eccoci tornati in un nuovo entusiasmante capitolo.

Ebbene sì: IL MOMENTO È ARRIVATO! SI È FINALMENTE RESO CONTO CHE GLI PIACE NICK!

E Nick? Cosa avrà pensato alla sua mano intrecciata con quella di Leo, e dell'abbraccio o del resto?  


Lasciate, come sempre, una 🌟 e seguitemi, mannaggia a voi 🤣.

See you tomorrow guys 🍙💙

Tra Sogni, Palloni e Amori Paradisiaci | una vita fatta di imprevisti |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora